Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
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Info
mercoledì 18 gennaio 2023
martedì 17 gennaio 2023
Mario Santagostini e Michelangelo Coviello, il 24 gennaio 2023 a Milano
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
Cari amici,
vi invitiamo martedì 24 gennaio alle ore 18:30 presso la Sala Blu di mosso, in Via Mosso 3 a Milano.
Casa della Poesia al Trotter ospita Mario Santagostini e Michelangelo Coviello che presenteranno i rispettivi ultimi libri.
"Mario Santagostini scrive "Il libro della lettera arrivata, e mai partita" edito da Garzanti, un viaggio poetico che attraversa tempo e spazio, dal Sinai al Giambellino, da Mosè all'Alfredo. Michelangelo Coviello scrive "Nothing" New Press edizioni, un viaggio onirico, un pensiero senza punteggiatura e limiti.
I due Poeti si presentano in dialogo con due opere apparentemente agli antipodi, una a decelerare e soffermarsi, l'altra in iperbole, è un continuo gioco tra acceleratore e freno. Tanti però sono i punti in comune tra Michelangelo Coviello e Mario Santagostini, milanesi, laureati in filosofia, una vita spesa al servizio della parola e della letteratura. Li incontreremo nell'accogliente Sala Blu di mosso: un palco, qualche tavolino per sedersi, ascoltare le loro poesie e rilassarsi.
Disponibile anche un banchetto libri dove poter acquistare una copia del libro degli autori grazie alla libreria " Covo della Ladra" di Milano.
Prima e dopo l'evento sarà aperto il Bar Portierato di mosso."
Le iscrizioni gratuite sono aperte fino ad esaurimento posti su Eventbrite.
A causa delle numerose richieste vi invitiamo a procedere al più presto all'iscrizione per non perdere l'occasione di assistere all'evento a causa della capienza della sala.
Abbiamo organizzato un servizio di accompagnamento “pedibus” (cioè a piedi) per chi non si sentisse sicuro e sicura. L'appuntamento è per chi volesse camminare con noi fino al luogo dell'evento (sono 10 minuti a piedi), alle ore 18:00 alla fermata della metropolitana Pasteur.
Chi volesse utilizzare questo servizio può prenotarsi a questa mail.
Vi ringraziamo per la numerosa adesione allo scorso appuntamento e vi inviamo un brevissimo prospetto degli incontri futuri di Casa della Poesia al Trotter per i mesi di gennaio e febbraio.
Vi preghiamo di avvisare del prossimo evento e dei successivi chiunque fosse interessato e interessata.
Grazie
Il Direttivo
lunedì 16 gennaio 2023
L' ora blu di Davide Racca (Anterem)
“L’ORA BLU” – silloge poetica - Anterem Edizioni 2022 Davide Racca … o l’orizzonte liquido del mare interiore. È questa l’ora che nel quadrante del tempo è destinata a scomparire dalla linea immaginaria del meriggio, prima ancora che faccia sera, ancorché le note d’un malinconico violoncello si dispiegano al passaggio dell’ombra che attraversa l’orizzonte poetico dell’osservatore attento. Quell’orizzonte liquido che nell’infinito suo essere evanescente, si vuole fissato nelle profondità del mare, così come nelle sommità del cielo … Ecco quindi che “l’ora blu è un’ora crudele / quella di chiudere gli occhi / di chiuderli insieme / vedere l’intero – di quella (lingua senza idiomi) che lascia – una luce rabbiosa tra i solchi / e dopo il nero indiviso: un buio / assetato di battiti”. Quasi che la pregnanza dei colori crepuscolari della tavolozza pittorica di Davide Racca, autore di questa silloge fin “troppo vicino alla faglia della notte”, filtrata attraverso la sua lente multifocale, riflette d’un vissuto avito, memore dell’età che avanza, dell’impronta terrena, umana, mortale e quindi profana, che egli stesso ha eletto a trascendentale eccellenza: di fatto il blu è primario nella teoria dei colori, metafora dell'introspezione e dell'infinito, di ciò che è caratterizzato da sentimenti profondi, di sensibilità e mistero …
INTERVENTO DI Giorgio Mancinelli - continua su La Recherche.it
domenica 15 gennaio 2023
Rime amore poesia di Amir Issaa e Giulia Ananìa (Red Star Press)
«È la fatica di chi vive senza tregua», è «l'amore che impieghi» o quello che ti resta tra le mani quando scopri di non sapere più a chi darlo. È poesia, da leggere come si legge la vita. Anche quando l'indirizzo che hanno scritto sui tuoi desideri sbatte contro un distintivo e allora... «odio chiama odio. Passo e chiudo». È ritmo. Ed è poesia. Ed è ciò che troverete in questo libro: "Rythm And Poetry"; vale a dire il significato misconosciuto dell'acronimo RAP, qualcosa di molto distante dalle frettolose inquadrature di graffiti su muri sbreccati troppo spesso scelti per rappresentare la scena. A dimostrarlo, "Rime Amore e Poesia", vale a dire l'inedita operazione di traduzione in versi delle tipiche barre hip hop a cui ha dato vita il dialogo tra i due autori: il rapper Amir Issaa e la cantautrice Giulia Ananìa.
sabato 14 gennaio 2023
Un mare di lucciole di Luisa Puttini Hall (La Vita Felice)
"Dedicata al marito David, questa raccolta esprime delle profonde tensioni sotterranee: è come se la memoria non accettasse la perdita degli affetti più cari e al contempo applicasse la massima del Cantico dei Cantici, per cui più forte della morte è l'amore. Esso solo riesce a colmare la distanza e a renderla un campo di energia che mantiene viva una relazione intrecciata nel tempo, tanto più dove sembra alimentarsi da un principio di amore universale. Il tu, il noi e l'io fluttuano come «un mare di lucciole» in queste pagine ricche di bellezza, espressione di un amore incontenibile e oblativo, ci battezzano con la loro discreta, diffusa e pulsante luminosità, diventano un balsamo che può riempire le faglie più profonde del dolore nella condivisione gratuita dell'agape." (Dalla prefazione di Alessandro Ramberti) "La poesia di Luisa Puttini Hall è modulata su toni molto delicati, che riflettono senz'altro la gentile personalità e la particolare visione prospettica dell'autrice. Gli agapanti sono Luisa e David, sono un participio presente plurale, coloro che vogliono essere iniziati d'amore, siamo potenzialmente noi tutti nel momento in cui riconosciamo di essere bisognosi dell'altro, offrendo la nostra vita. [...] ecco l'agape, l'agapare, la comunione, l'essere una cosa sola pur nell'integro rispetto delle identità. Un miracolo. L'oggetto della poesia di Luisa è l'espletarsi di questo miracolo." (Dalla postfazione di Alberto Fraccacreta)
venerdì 13 gennaio 2023
La tradizione di Jericho Brown a cura di Antonella Francini (Donzelli)
«Leggere le poesie di Jericho Brown significa incontrare un genio sconvolgente.» - Claudia Rankine
Al terzo libro di Jericho Brown, "The Tradition", è stato assegnato il Premio Pulitzer 2020 per la poesia. Nella motivazione si parla di una raccolta di liriche magistrali «che uniscono delicatezza a urgenza storica nella loro amorevole evocazione di corpi vulnerabili all'ostilità e alla violenza». La vulnerabilità del corpo, in particolare quello maschile, e i mascheramenti culturali delle violenze sono il nucleo centrale della poesia di Brown. Dalla prospettiva di un afroamericano del XXI secolo, nato in Louisiana nel 1976, omosessuale e poeta lirico/performativo, Brown guarda a una specifica eredità culturale e a storie di ingiurie antiche e contemporanee, nazionali, personali e universali che il libro riassume nel titolo: La tradizione. Il termine è da intendere in senso antifrastico rispetto alla storia ufficiale degli Stati Uniti perché espone il lato oscuro dell'America: il razzismo strutturale e istituzionalizzato, ora riemerso nella brutalità della polizia, degli omicidi di massa, in forme nuove di schiavismo e in violenze sessuali che convivono accanto a meccanismi di autoprotezione sviluppati dagli afroamericani per contrastare i rischi a cui il loro corpo li espone nel mondo.
giovedì 12 gennaio 2023
Ipsius di Luciano Caniato (Ronzani Editore)
«Nel caso di Luciano Caniato, il gioco degli specchi si moltiplica, tra Polesine, Conegliano, Belluno e quel dove mai trovato, forse intravisto nell'infanzia e nella propria giovinezza, la tragedia dell'alluvione del Polesine (1951), la dissoluzione del mondo contadino e la fine di un secolo. Allo stesso modo si moltiplicano le lingue alle quali ricorre questo mai acquietato Davide (e Golia): il polesano di Pontecchio, la parlata cittadina di Conegliano, quella materna di Sospirolo, spesso intrecciate o fuse, anche in un singolo testo, al volgare illustre (Petrarca e Foscolo soprattutto) e al latino degli studi e della devozione popolare. Il sonetto è ancora una volta la forma metrica con cui Caniato intende dare dimora all'imprendibilità del soggetto (libero-prigioniero).» Dalla nota introduttiva di Marco Munaro.
mercoledì 11 gennaio 2023
Il pensiero perverso di Ottiero Ottieri (Interno Poesia Editore)
La collana «Interno Novecento» riporta in libreria l'esordio in poesia, pubblicato nel 1971 da Bompiani, dell'allora già celebre narratore "industriale" Ottiero Ottieri. Una riedizione curata nei minimi dettagli, grazie ai contributi di Edoardo Albinati e Demetrio Marra, per un volume accolto dalla critica come «un libro bellissimo» (Pasolini) e un «oggetto bruciante [...], alieno nel senso profondo» (Zanzotto). Un'opera prima nata da un'intuizione: per cogliere "dal vivo", cioè osservandolo in atto, quindi esorcizzandolo, i meccanismi, i significati ritmici del pensiero ossessivo, per natura interrotto, lacunoso, "chiuso", sono necessari i versi o le «righe corte», cioè la forma "chiusa" della poesia. La patologia viene esposta, allora, portata alla luce attraverso una scrittura paradossalmente non metaforica, quasi "filosofica": l'autore si ricalca sul foglio, diviene personaggio in lotta con il cancro della mente, con le funzioni perverse che soffocano quelle sentimentali e sessuali. Al centro il dubbio: «Dal dubbio deve essere, occupata la mente., Altrimenti che pensa la mente?, Che fa la mente imperplessa?». Postfazione di Edoardo Albinati. Nota filologica di Demetrio Marra.
martedì 10 gennaio 2023
La direzione del sole di Enrico Marià (La nave di Teseo)
La droga, lo spaccio, la prostituzione minorile. Gli abusi sessuali subiti da una figura paterna a sua volta abusata. La malattia e la morte. Il carcere e la riabilitazione. La povertà e il disagio psichico. In fondo alla disperazione, mai sopito, il bisogno di redenzione, amore e speranza. Un desiderio di futuro. I protagonisti di questa raccolta di poesie appartengono a una moltitudine di "ultimi", sempre sull'orlo dell'abisso ma altrettanto sempre in cerca di un porto cui approdare. Enrico Marià, attraverso scelte lessicali forti e sentite e in maniera realistica, compiuta e coerente ci restituisce un quadro dell'essere umano profondo, vibrante, vero.
lunedì 9 gennaio 2023
Defrostdi Diletta D'Angelo (Interno Poesia Editore)
La foto di un vitello da allevamento apre il testo, segue una poesia fuori sezione che introduce ad un personaggio, a un nesso. Si parla di Phineas Gage: operaio statunitense traumatizzato cranico a seguito di un incidente. Attraverso Gage e le sue vicende Diletta D'Angelo costruisce un parallelismo tra personaggi umani e animali, vicende rimosse e richiamate alla memoria, ambientazioni interne ed esterne alla casa. «Più che una raccolta di testi», come sottolinea Carmen Gallo, «il percorso disegnato dalle quattro sezioni di poesie e prose, ricche di rimandi interni, si presenta come un'ossatura compatta e riconoscibile. A questa è demandato il compito di tenere insieme i pezzi di un racconto straniante e allucinato, di arginare in una gabbia figurale una materia umana altrimenti indicibile». Con «una struttura metrica a dir poco perfetta», come afferma Alberto Bertoni nella sua nota al testo, "Defrost" di Diletta D'Angelo è un'opera prima di poesia con una maturità espressiva originale e potente.
domenica 8 gennaio 2023
Ponti sdarrupatu. Il crollo del ponte di Alfredo Panetta (Passigli)
«... Perfettamente integrato nell'hinterland milanese, Panetta coglie nell'esercizio della lingua che più non si sa l'esigenza di una restituzione senza sconforto. La memoria in lui diventa possesso mitico, ed è stato Giancarlo Pontiggia a notare quanto - fin da principio - il suo verso sembri fatto "di calcinacci, di terra, di grumi, di grondanti umori", ma - ribadisco - non di tradizionali lamenti più o meno cupi. C'è sempre, insomma, nei versi dialettali di Panetta, la concretezza estrusa di una parola incarnata, che coltiva gli schianti e che pare sporgere dalle rughe o dalle crepe profonde del vivere... Ma qui, nell'ultimo libro, c'è qualcosa di nuovo, qualcosa che muove da un tragico fatto di cronaca e che su quel fatto concepisce un intero e ben connesso, e laicissimo oratorio, cui tendo a dare un vero e proprio significato musicale, non foss'altro che per via di quei recitativi che ci parlano di vite perdute, di una Spoon River d'altri tempi e d'altra misura, ma sia ben chiaro: non imitativa... A colpire, poi, è un intero mondo di cemento e di catastrofe, un mondo di tondini che arrugginiscono, di malta che si sfarina, di stalli e pilastri che cedono di schianto. Un mondo così apparentemente lontano dalla poesia e così, invece, coraggiosamente convocato in un libro di forte configurazione morale...» (dalla prefazione di Giovanni Tesio)
sabato 7 gennaio 2023
Il mare beve me stesso di Francesco Cagnetta (Arcipelago Itaca)
Alzai la testa, chiusi gli occhi per uscire
e il dolore era già lì, impresso sulla faccia
al casello del primo fiato.
A quel tempo parve cauto, previdente,
– un rumore al mercato della voce –
lento si annunciò, si fece preghiera
e necessità, misura del limite,
cordoglio in prima persona.
Allora pensai che il dolore fosse chiuso lì,
tutto in una tasca e che bastasse
gonfiare le vene fino a cento
mancare l’appuntamento
sottrarre il corpo al suo feroce abbraccio.
Fu così che imparai a contare i secondi
e la salita, a contare solo sulle dita.
*
L’inganno è la sola verità che conosco
quando nel silenzio delle porte chiuse
a tavola con la propria fame
i denti cambiano rumore
cadono i quadri
e la lingua si riappropria di versi
che credevo estinti.
*
due fari, dovevi saltare le mura
non cadere nella fossa delle mani
stare attenti ai movimenti
ai soffi tiepidi del naso
quando mio padre si girava di tre quarti
e parlava senza peso.
Il sonno lo aveva leggero.
E mia madre stava sempre uguale
nella stessa posizione del dolore
sembrava di contare le ore
di stare in una tomba egizia
l’occhio aperto sul tempo,
sul battito del silenzio.
Il sonno lo aveva leggero, pure lei.
Allora io temevo che si svegliassero
che facessero capolino
e mi portassero al posto,
al mio posto, al rango del cuscino.
A quel tempo volevo solo che dormissero,
ovunque dormissero, che mi lasciassero esplorare
il corpo quando il dolore era un puntino sulla pelle
e si poteva ancora giocare.
*
hai bucato il cesto della lavatrice
mostrato l’insolenza dei panni sporchi
che tornano a risplendere
come se nulla fosse successo
come se non ci fosse prova,
alcuna traccia di colore
nessuna impronta di dolore.
Francesco Cagnetta, nato nel 1982, vive a Molfetta (Ba), è un avvocato. Alcuni dei suoi testi sono stati pubblicati e recensiti in rete su blog letterari come Neobar, Zona di disagio, Poetarum Silva, sulla Rivista il ClanDestino e sulla Rivista Letteraria Anterem; altri testi sono apparsi nelle seguenti antologie: “Trittico d’esordio” a cura di Anna Maria Curci, Cofine Edizione (2017); “Come una mezzaluna nel sole di maggio – ricognizione della poesia pugliese 1975- 1994”, Fallone Editore (2017); “Dalla fine del mondo – Poesie per Francesco”, Luce e Vita Edizioni (2018); Enciclopedia della Poesia Contemporanea (2020), Fondazione Mario Luzi; Antologia della Poesia Italiana Spagnola 2020 (Volume 2) – Ciesart Edizione Internazionale Barcellona. Nel 2020 esordisce con “Pianeti di Carne”, Edizioni Transeuropa – Nuova Poetica, segue “Il mare beve me stesso” edito nel 2021 da Arcipelago Itaca. Finalista di diversi premi, tra cui menzione d’onore al Premio Montano 2018 e 2019, Premio Don Luigi di Liegro 2020, Premio Internazionale di Letteratura Città di Como nel 2021, Poeti Oggi 2022.
venerdì 6 gennaio 2023
Termini per una resa di Massimo Del Prete (Aragno)
"Diversamente da altre voci, anche autorevoli, mi sembra che Del Prete, sin dal testo d'esordio, si proponga con decisione l'intento di indicarci una strada da intraprendere, qualcosa che ci aiuti, che ci permetta di rinunciare "al pantano dei discorsi" dominanti. [...] Il richiamo al silenzio dell'ascolto non è certo (e nemmeno vuol essere) originale, ma proprio per questo, proprio nel momento in cui accetta il rischio di venire banalizzato e non intercettato, mi pare coraggioso e necessario. Oggi ci vuole, infatti, molto coraggio a indicare la necessità di riscoprire, nel silenzio e nell'ascolto dei mondi, la risposta alla crisi antropologica e sistemica che ci riguarda. [...] In definitiva, non solo "denunciare in pena il presente", come scriveva Turoldo, ma anche indicare concretamente un futuro percorribile, per quanto dentro un paese e un tempo devastato e precario: questo forse è il destino toccato alla generazione dei poeti nati negli anni '90. Una generazione che dovrà imparare come avanzare nelle acque, tenendo insieme il senso della storia e il valore della biografia dentro la storia, ed evitando di preoccuparsi per questioni marginali e stantie, che poco hanno a che fare col reale motivo che sta alla base della necessità di scrivere. Di questa generazione Del Prete sarà, senza dubbio, uno dei poeti il cui percorso andrà seguito, augurando a lui, come a noi, che tutto quello di intenso che già si esprime nei suoi versi, continui a maturare e a dare frutto." Prefazione di Gabriel Del Sarto
giovedì 5 gennaio 2023
Nel vortice. Il filo Condividi di Cesare Lievi (Samuele)
Viviamo, e il tempo ci porta via da un luogo nel quale abbiamo creduto un tempo di abitare, dove ancora siamo abitati: voci, volti, sguardi invadono, vorticano e connettono altro a altro, fino al limite del non senso, fino all’interruzione, al silenzio. Una scrittura densa, chiara però, diretta, risultato di un grande lavoro con la parola “detta” (Cesare Lievi è anche autore di teatro e uno dei registi teatrali italiani più noti) riesce altresì a portarci in una dimensione dove i dettagli esaltano la materia e allo stesso tempo lievitano verso l’astrazione. D’altra parte, materia e astrazione vivono nelle forme della cultura classica e della letteratura di lingua tedesca, alle quali Lievi si ricollega fin dalle sue prime opere, se pure in questo libro ne troviamo meno esplicita, più matura l’influenza, e l’autore più liberamente attraversa in modo originale i territori del desiderio e del lutto, dell’incanto e della disillusione.
1
“C’è. Lascia libero il passaggio:
il dentro, il ventoso, il profondo
il chiaro è lì che s’incontrano.
Bruciato il luogo e forse il tempo, i vivi
nutrono gli assenti, gli stanchi
e la voce che non cede. Bruciato
il tempo e forse il luogo, i morti
siedono al tavolo, bevono vino.”
2
Puntava l’angelo custode a volte
un coltello contro il mio petto.
Il respiro si bloccava e la lama,
sudicia, suggeriva quiete, fine.
Rifiutata pronunciando parole
indifferenti. Voce. Voce. Suono.
L’inesattezza d’un corpo (colpa
e innocenza) l’artefice, il rifiuto.
3
Durata delle cose. Inizio e fine
delle cose. La tavola. La sedia. Tu
che ci dondoli sopra. Il sole è tiepido
oggi, e odora di aranci fioriti.
Si consumano durando. Spegnendosi
vivono il loro trionfo. Sono e
non sono. Se le blocchi in un istante
senti un cadavere. Con le tue mani
lo plasmi.
4
Vede il suono, il guaire degli animali
di notte quando c’è
la serrata degli umani e d’intorno
tutto è così diverso, così puro
che le cose si scambiano l’immagine
senza dolore. Mutano: muoiono
e divengono di nuovo. Lui sente
tutti i passaggi. Nel suo battito
li vive.
mercoledì 4 gennaio 2023
Lettere all'innamorata di Thierry Metz (Il Ponte del Sale)
Lettere scritte alla moglie durante un corso per muratori e dedicate a Vincent, il figlio ucciso da una macchina nel 1988 a 8 anni.
martedì 3 gennaio 2023
Lettere a Gaustìn e altre poesie di Georgi Gospodinov (Voland)
Chi ha imparato ad amare Georgi Gospodinov potrà individuare nei versi e nelle prose poetiche di questo volume alcuni dei temi cari al grande scrittore bulgaro: il senso di umana partecipazione e di pietas verso il mondo e le sue creature, la consapevolezza della fragilità della vita, l'ironia... e poi Gaustìn, il mitico alter ego dell'autore, insieme fonte e destinatario di ogni riflessione. Un'accurata scelta con testo bulgaro a fronte, selezionata dall'autore stesso: dal volume d'esordio Lapidarium (1992), che lo ha fatto conoscere e gli è valso numerosi premi, al più recente Tam, k?deto ne sme (Là, dove non siamo, 2016).
lunedì 2 gennaio 2023
domenica 1 gennaio 2023
Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina. Testo russo a fronte di Aleksandr Michailovic Kabanov nella traduzione di Alessandro Achilli (Interlinea)
«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l'occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L'invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «Qui Kabanov sembra insegnarci che l'utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli).
sabato 31 dicembre 2022
venerdì 30 dicembre 2022
Filo spinato di Alessandro Fo (Einaudi)
Le poesie di Alessandro Fo raccontano piccoli episodi come ripresi da vecchie foto, sempre con la speranza che qualcosa resti, dopo la fine di ogni storia. Sempre con la certezza che tra lo scomparire e il riemergere ci sia un filo sottile, spinato o no, a cui tutti siamo appesi.
Il filo spinato del titolo è quello che, trattenendo il nonno di rientro da un assalto durante la Grande Guerra, gli salvò la vita. Senza quel filo non ci sarebbero stati il padre del poeta, né la zia Bianca, né lo zio Dario, né il premio Nobel di quest'ultimo. Incontriamo poi in questo libro un ricco romano del IV secolo, di cui rimane pressoché solo il nome: ma fu grazie a lui se il giovane Agostino poté studiare. Senza di lui, niente Confessioni. E poi, ancora, una borsetta di perline trovata fra le macerie della Seconda guerra mondiale e conservata durante la prigionia per essere regalata a una futura nipote, che ora l'ha riposta cosí gelosamente da non riuscire piú a trovarla. La consolazione di un declivio fiorito lungo la strada che conduce a un lavoro logorante. Una pagella del 1934, nella quale un 6 in matematica fa ancora recriminare dopo piú di ottant'anni l'alunna che lo ricevette. Un garage da sgomberare, in cui giace un tesoro di lettere di Ripellino. L'avvento salvifico di vecchi libri sbrindellati nella cella di una prigione.
giovedì 29 dicembre 2022
mercoledì 28 dicembre 2022
Nel tremore degli anni di Filippo Ravizza (Puntoacapo)
"C'è una forza inesplosa nell'ultimo lavoro di Filippo Ravizza. Forza di parole che si ripetono come un mantra o una cantilena dolce. Forza di tempi e luoghi, così felicemente opachi, fatti di rimandi, ritorni, richiami. Forza di idee, figlie di una generazione che si misura con il nuovo, partendo dalle ceneri di una stagione, il Novecento, che non può essere rimossa, liquidata. Ravizza, dopo La coscienza del tempo, poteva scrivere solo questo libro, terribilmente dolce, puro come il suo sguardo lancinante, da vedetta che osserva oltre e cerca risposte, contorni. Si respira aria di Raboni in molti passaggi di Nel tremore degli anni, ma Ravizza è se stesso pienamente in un libro che, a me pare, rappresenti il punto più alto della sua lunga stagione poetica". (Ivan Fedeli)
martedì 27 dicembre 2022
Google. Il nome di Dio. In quattro quarti di cuorei di Adam Vaccaro (Collezione Letteraria)
Punta al cuore della realtà questa straordinaria raccolta di Adam Vaccaro, rara figura di poeta e intellettuale che usa la poesia come sonda della realtà. Ed è una realtà che tutti conosciamo: la tecnologia che fagocita vita ed anima, l'abbrutimento morale che ne è al contempo causa ed effetto, la degenerazione della politica, la quale dovrebbe essere l'arte, il piacere e la gioia dello stare insieme sotto la bandiera di un'idea di vita sociale, piuttosto che sotto quella di un consumismo esasperato che annichila tanto la nostra unicità che il nostro essere animali sociali e che, della poesia, è l'antitesi più che il nemico. Ma ci si chiede: c'è, se non un Paradiso, almeno un Purgatorio nella poesia di questo poeta "dantesco" che guarda il mondo senza i veli della finzione - nemmeno quella poetica, cioè quella che si cala in un tono edulcorato che fa tanto sfondo fittizio, bello ma falso? Sì, specie nell'ultima sezione, in cui spicca quel "ballo dei nostri cuori" che profuma di concrete memorie e di passioni, il poeta ci fa respirare un'aria più pura e umana, l'aria che tutti vorremmo identificare con la verità della poesia. (Mauro Ferrari)
lunedì 26 dicembre 2022
domenica 25 dicembre 2022
Fate Fogli di Poesia, Poeti! Links
- Associazione Culturale Macarìa
- Associazione Sentiero dei Sogni (progetto ideato da Pietro Berra)
- Caffè Letterario - Lecce
- Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato
- Comune di Caprarica di Lecce
- Donato Di Poce
- Fondo Verri di Lecce
- Gisella Blanco
- I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
- il non SENSOVERSO di Francesco Pasca
- La Biennale di Poesia di Alessandria
- La Casa della Poesia di Como
- NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato
- Ottavio Rossani
- puntoacapo Editrice
- rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula
- SAMUELE EDITORE
- ScriverePoesia Edizioni
- Vittorino Curci
Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
Poesie per porre fine alla fame nel Regno Unito: parlano i giovani scrittori
Un'antologia di risposte di giovani poeti al problema della povertà alimentare. Nel 2018, The Poetry Society ha collaborato con Oxfam ...
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EUROPA IN VERSI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA 2024 - “POESIA IN MOVIMENTO: UN PONTE TRA CULTURE”Corea del Sud e Messico i Paesi al centro di incontri e performance per esplorare le nuove forme di poesia contemporanea, aprire nuovi dialo...