“L’ORA BLU” – silloge poetica - Anterem Edizioni 2022 Davide Racca … o l’orizzonte liquido del mare interiore. È questa l’ora che nel quadrante del tempo è destinata a scomparire dalla linea immaginaria del meriggio, prima ancora che faccia sera, ancorché le note d’un malinconico violoncello si dispiegano al passaggio dell’ombra che attraversa l’orizzonte poetico dell’osservatore attento. Quell’orizzonte liquido che nell’infinito suo essere evanescente, si vuole fissato nelle profondità del mare, così come nelle sommità del cielo … Ecco quindi che “l’ora blu è un’ora crudele / quella di chiudere gli occhi / di chiuderli insieme / vedere l’intero – di quella (lingua senza idiomi) che lascia – una luce rabbiosa tra i solchi / e dopo il nero indiviso: un buio / assetato di battiti”. Quasi che la pregnanza dei colori crepuscolari della tavolozza pittorica di Davide Racca, autore di questa silloge fin “troppo vicino alla faglia della notte”, filtrata attraverso la sua lente multifocale, riflette d’un vissuto avito, memore dell’età che avanza, dell’impronta terrena, umana, mortale e quindi profana, che egli stesso ha eletto a trascendentale eccellenza: di fatto il blu è primario nella teoria dei colori, metafora dell'introspezione e dell'infinito, di ciò che è caratterizzato da sentimenti profondi, di sensibilità e mistero …
INTERVENTO DI Giorgio Mancinelli - continua su La Recherche.it
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