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iQdB casa editrice - I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

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mercoledì 31 maggio 2023

L'immensità del caos - The immensity of Chaos di Gianni Darconza (Raffaelli Editore)

La follia di Hölderlin di David Gascoyne e con la curatela di Davide Brullo (Aragno)

 Poeta sidereo, dal verbo sulfureo e sifilitico, David Gascoyne è il sommo angelo serafino della poesia inglese del Novecento: aveva lo sguardo moribondo, la morbida violenza dei poeti per sempre giovani, da sempre pericolanti e pericolosi. Sedicenne, inseguì le tracce del suo maestro ideale, Arthur Rimbaud, trasferendosi a Parigi: dandy d'incendio, creatura d'altrove, fece amicizia con André Breton, René Magritte, Salvador Dalí, a cui dedica deliranti poesie. Scopre un autentico sapiente in Benjamin Fondane; un'apocalisse perpetua gli rode le ossa. Il suo libro più folle è dedicato alla follia di Hölderlin, s'intitola Hölderlin's Madness, esce nel 1938, e raduna una serie di traduzioni-reinterpretazioni dalle poesie del sommo tedesco. I poeti, si sa, intendono abitare una sequela, conformarsi a un lignaggio: Gascoyne imitò Hölderlin fino ai dettami della follia. La sua "torre" fu l'ospedale psichiatrico di Whitecroft sull'Isola di Wight: ne uscì grazie a un'infermiera che un giorno, per caso, si mise a leggere ai pazienti una sua poesia. Emil Cioran accennò alla "sorte tragica" del "poeta inglese David Gascoyne": avanzando tra gli avanzi del mondo, tuttavia, il poeta si rivelò una fenice. 



 

martedì 30 maggio 2023

Numeri e Stelle - NUMBERS AND STARS, NÚMEROS E ESTRELAS di Laura Garavaglia (I Quaderni del Bardo)

Nottario, aforismi 2015 - 2021 di Marco Ercolani collana Dissensi a cura di Donato Di Poce per iQdB)

Sonetti e poesie d'amore di Anna De Brémont (Di Felice Edizioni)

«Intuitività, audacia, passione, carisma. Sono solo alcune delle aure che avvolgono una figura tanto ammirata quanto criticata come quella di Anna De Brémont, donna poliedrica che visse tra Ottocento e Novecento coniugando il suo estro al canto, al teatro, alla letteratura, al giornalismo. Innamorata del genio creativo, eccentrica, irriverente verso un modello culturale che invitava le donne a non esprimersi se non come mogli e madri, Anna porta la sua intraprendenza americana nella società vittoriana. Diventa non solo testimone ma soprattutto promotrice di un’immagine femminile innovativa, in transizione verso nuovi ideali e possibilità. Non è mai stata tradotta in Italia. Questo libro spero rappresenti un primo passo per una conoscenza più approfondita delle sue opere e della sua attività. "Sonnets and Love Poems" è una raccolta poetica pubblicata nel 1892 a New York e dedicata al marito Èmile Léon de Brémont. Il filo conduttore è l’amore cantato in tutte le sue forme: da quello fraterno a quello passionale, da quello amicale a quello materno, dall’amore impossibile a quello desiderato, da quello per un uomo a quello per la danza, il canto, l’arte.» (Valeria Di Felice) 

 

lunedì 29 maggio 2023

Storia e cronistoria del Canzoniere di Umberto Saba (Mondadori)

Un'opera che – nel coinvolgere poesia e riflessione articolata sulla poesia stessa – ingloba e oltrepassa i confini di genere, per darci un attualissimo quadro d'autore sul senso e la pratica della scrittura poetica nelle sue aperte molteplici virtualità.


È questo il «romanzo» di una grande opera di poesia, di un capolavoro del Novecento: il Canzoniere di Umberto Saba. E insieme è il «romanzo» della vita del suo autore, che – con una «finzione diplomatica» – ne affida la trattazione a un fantomatico Giuseppe Carimandrei. Eccoci allora a un autoritratto idealizzato di Saba che, nell'intreccio narrativo in cui spiega se stesso, mette in risalto la sua sempre attuale idea di una «poesia onesta», in netta contrapposizione non solo con la «poesia mistificatrice» ma anche con l'oscurismo della poesia francese di Mallarmé e Valéry. Nel rendere puntualmente conto delle circostanze e del movente della stesura di molte liriche, Saba ha modo di rimuovere alcuni pregiudizi, come il suo superficiale inquadramento tra i crepuscolari, o di prendere le distanze dal Petrarca del Canzoniere , che gli appare ormai come il più alto e raffinato interprete di un distacco fra poesia e vita, o infine di esprimere nitidi apprezzamenti, soprattutto per Montale e Ungaretti. Insomma, di farsi critico, oltre che di se stesso, anche di altri. «Per come è organizzato, Storia e cronistoria del Canzoniere viene ad acquisire quasi il senso di una autobiografia scritta, mediante più o meno lunghe digressioni, sui margini delle poesie» afferma nell'Introduzione Stefano Carrai, il quale sottolinea che dal punto di vista formale quest'opera, dall'andamento di un vero e proprio prosimetro, «ricorda da vicino il Convivio e soprattutto la Vita nova : anzi è come una Vita nova che non si arresti alla sola stagione giovanile, ma proceda dall'adolescenza fino alla vecchiaia del poeta protagonista». A oltre settant'anni dalla prima pubblicazione, nel 1948 nei «Quaderni dello Specchio», possiamo dunque tornare, con Storia e cronistoria del Canzoniere , a un classico della nostra letteratura novecentesca: un'opera che – nel coinvolgere poesia e riflessione articolata sulla poesia stessa – ingloba e oltrepassa i confini di genere, per darci un attualissimo quadro d'autore sul senso e la pratica della scrittura poetica nelle sue aperte molteplici virtualità. 


 

domenica 28 maggio 2023

Ipotesi del vero di Giorgio Ghiotti (LiberAria Editrice)

«Il nuovo libro di Giorgio Ghiotti sono due: "Ipotesi del vero" e "L'andare e l'addio". Uno ha un titolo pacatamente razionale, l'altro ha un più incalzante passo sentimentale. Possono essere letti come due libri autonomi e persino molto eterogenei. Eppure l'autore ha voluto ricomprenderli sotto il titolo comune "Ipotesi del vero", come se il secondo fosse il rovescio e la verifica del primo. Il primo è un libro dei ritorni, possibili e impossibili: quello del poeta a Roma e quello dei morti. Il secondo è un libro dedicato a un bambino: non è un libro per bambini, ma la testimonianza affidata a un bambino da un adulto. Praticare la poesia come "Ipotesi del vero" significa per Ghiotti dire una cosa due volte: prima ai morti, e poi a un bambino. Fare in modo che le proprie parole inverino quelle dei morti e che un bambino non si senta un giorno tradito da ciò che gli è stato consegnato» (dalla postfazione di Carmelo Princiotta). 


 

sabato 27 maggio 2023

L'amore da vecchia di Vivian Lamarque (Mondadori)

«I versi di Vivian Lamarque si snodano lungo differenti stagioni seguendo un filo coerente: anche nel nuovo libro l'ispirazione sembra venire da una "buia cantina" interiore, da un ammanco d'amore, eppure si proietta verso la vita.» - Roberto Galaverni, La Lettura-Corriere della Sera

 In questi nuovi versi, vivaci e freschissimi, quasi con ironia a dispetto del titolo che li presenta, Vivian Lamarque torna ai lettori con un'opera ricca di impressioni e memoria, di vicende e presagi, che si susseguono come nelle scene di un ampio, libero film. Sono poesie in cui l'autrice si affaccia alle immagini del sempre più frequente insorgere del ricordo e all'apparire anche di volti familiari, riuscendo comunque a conservare intatta la propria vitale attitudine ad aprirsi all'incanto e agli spunti più vari dell'immaginazione. Lamarque ragiona poeticamente sul «fascino discreto degli amori non corrisposti», sull'idea dell'amore «inventato», propone narrazioni, in un'ampia, sorprendente mitologia personale che chiama a raccolta il grande cinema e grandi poeti (da Orazio e Virgilio, con riferimenti a Pascoli e Saba, Penna e Caproni). Si esprime coinvolgendo una realtà animale e vegetale, o la città con i suoi riti anche quotidiani, e poi luoghi di mare, viaggi, ricognizioni sensibilissime in uno spazio/tempo autobiografico. Introduce, con il garbo che le è consueto, pensieri sul senso stesso e sulla natura della poesia in un percorso di consapevolezza nel cuore dell'esperienza. Ma è ben presente, in L'amore da vecchia , un generale senso di provvisorietà del vivere, che porta in sé la coscienza pervasiva del futuro, inevitabile nulla, del non esserci più, fino al momento del nostro «ultimo pensiero». E a tutto questo si aggiunge, nell'età dell'inverno, di cui l'autrice sente il progredire, l'attenzione al presente, con le sue nuove, impreviste minacce. Lamarque muove i suoi passi con una felice varietà di soluzioni espressive, passando da componimenti fittamente prosastici ad altri più sottilmente e sempre incisivamente scanditi, conservando gli accenti di raffinato tono colloquiale in cui si manifesta un lirico senso di pacata e umanissima saggezza.


 

venerdì 26 maggio 2023

La grande nevicata di Federico Italiano (Donzelli )

 La grande nevicata è una raccolta concepita in piena pandemia e plasmata dalle claustrofobie (e claustrofilie) generatesi in questo biennio, al termine segnato dalla guerra in Ucraina e dal riemerge della minaccia nucleare, dell’ombra fascista sul futuro dell’Europa. Eppure questa di Federico Italiano – voce del 1976, già affermata in Italia e In Europa – è una raccolta non schiacciata sull’oggi, un attraversamento del presente che tiene per mano la bussola della memoria, in una perenne oscillazione tra eventi, oggetti e habitat di un poeta nato in Piemonte nel pieno degli anni di piombo ma cresciuto nella generazione post-sessantottesca. Non-generazione cui è interdetto concepirsi come politica, rivoluzionaria, adulta, collettiva. Come ne “La grande nevicata del 1985” – testo centrale e title track del libro – nata dal ricordo di quella grande gelata che, dal Nord al Sud, invase l’Italia a metà anni Ottanta e resta ancora epos nello stupore di molti adulti al tempo bambini. L’eccezionalità di un evento atmosferico in grado di segnare uno spartiacque nella vita dell’io e rispetto agli eventi storici contemporanei (il “disgelo” nella Guerra Fredda, l’ascesa nel 1985 di Gorbaciov) coniugando ricordo e meteorologia, erotismo e riflessione filosofica, infanzia e vita adulta tramite un lavoro formale e consustanziale sulla memoria e i suoi oggetti infantili (il passamontagna, le tipologie di memoria della neve). Un moto perpetuo tra passato e presente capace di evidenziare le tendenze di una poesia mossa, sin dall’infanzia, più dall’intelligenza del gioco che dall’azione diretta calata negli eventi della storia. Come nel gioco “Calumet” (una sciarada che durante il lockdown diventa archeologia cognitiva), o in “Allenamento nella nebbia” (la nebbia comune denominatore che lega una corsa autunnale in un parco di Vienna agli allenamenti di calcio da ragazzo). Come in “Walkie-talkie” (ricetrasmittente dell’infanzia che funge da correlativo oggettivo del presente) o in “Yeti”, dove la “linea della neve” diviene spazio liminale tra realtà e immaginazione, infanzia e vita adulta. Autobiografia e storia. 


 

giovedì 25 maggio 2023

Astrali Isocronie di Lidia Caputo (Il Raggio Verde)

Autrice di saggi in ambito letterario e filosofico, la poetessa Lidia Caputo è tra i primi dieci finalisti del Premio  Internazionale “Dedicato a te” nell’ambito della Giornata mondiale della Poesia.

La silloge “Astrali Isocronie” sarà poi presentata a Bari  il prossimo 21 giugno  nell’ambito degli incontri culturali dell’Università statale “Aldo Moro” di Bari, e a Milano nell’ambito del Festival del Nuovo Rinascimento previsto per il mese di settembre.

“Leggere i versi di Lidia Caputo  – si legge nella prefazione a firma del prof.  Emilio Filieri – significa ricevere insieme una conferma e una promessa: la conferma è che la poesia è ancora possibile, come pure ricordava Montale a Stoccolma già nel 1975, perché non c’è morte per la poesia che resterà sempre una delle vette dell’anima umana. La promessa invece spinge a considerare che la creazione poetica è veramente uno spazio semantico caratterizzato dalla dimensione discorsiva, dialogica, come apertura e incontro con l’alterità.”


 

mercoledì 24 maggio 2023

Poesie d'amore 1913-1930 di Vladimir Majakovskij a cura di Paola Ferretti e con la traduzione di Paola Ferretti (Einaudi)

Ancora nel 1972 Angelo Maria Ripellino stimava necessario farsi largo «a furia di gomitate» tra «le turbe di glossatori saccenti» che «continuano a impoverire questo grande poeta d'amore», confinandolo alla sola dimensione politica. Con un ritardo di mezzo secolo, ora che il culto forzoso del poeta capace di incarnare l'utopia divenuta realtà è definitivamente alle spalle, quell'invito a Rileggere Majakovskij! può essere raccolto tentando una scelta di alcuni dei momenti che meglio incarnino questa sua fisionomia piú privata e universale al tempo stesso. Con una dose inevitabile di arbitrarietà, procedendo per esclusioni obbligate e motivate inclusioni, e avendo a che fare con un tema rintracciabile in ogni piega della sua poesia, un tema di cui la sua anima trabocca. Il profilo amoroso del poeta delle masse è estrapolato qui attraverso una cernita che abbraccia momenti molto distanti tra loro, che vanno dal Majakovskij futurista agli ultimi abbozzi intimisti, mettendo insieme le rime livide di un rancore insanabile e i toni del piú delicato sentire, dove il cuore è a nudo, a perpendicolo sul mondo. E trascegliendo dalla tetralogia dei poemi d'amore – quattro pezzi da leggersi a coppie, frutto di due flussi creativi separati l'uno dall'altro da un settennio – due opere che restituiscono stagioni creative diverse, riflesso di profondi cambiamenti sul piano personale come su quello storico: Il flauto di vertebre, che germina dalla Nuvola in calzoni, «come perfetta miniatura di una sua parte, quella specificamente amorosa», e Amo (necessaria premessa a Su questo), in cui sono scolpiti i capisaldi autobiografici da offrire al suo giovane pubblico sovietico. (Dall'Introduzione di Paola Ferretti) 


 

martedì 23 maggio 2023

Nel nome della madre di Aimara Garlaschelli (Einaudi)

Nel 2018 Aimara Garlaschelli ha curato e tradotto La terra desolata di Eliot. Questa importante esperienza si è senz'altro riverberata in questo suo poemetto, che emblematicamente ha lo stesso numero di versi del modello eliotiano (433) e la stessa ambizione di contenere tutto. Nel nome della madre presenta infatti tracce significative delle tragiche cronache dei nostri giorni, ma anche del femminile attraverso il mito. Ci sono i corpi nel loro aspetto piú sgradevole ma anche l'incanto degli angeli, gli aborti e le nascite, e poi la storia, il linguaggio, le reminiscenze letterarie. E molte immagini di uccelli che attraversano tutto il poemetto: rondini, allodole, falchi… Tutti riuniti in un rondò finale in forma di sestina dove queste figure di volo, di elevazione e di libertà suggellano un percorso che era partito dal fondo dei mari. Nei versi di Aimara Garlaschelli c'è una forte volontà di riappropriazione del sacro al di fuori da ogni canone religioso. Il poemetto funziona da preghiera laica in cui le parole significano ma sono anche suoni rituali. La musicalità di questa poesia, attraverso il pieno controllo di una grande sapienza metrica, riesce a dire anche dove i significati non possono arrivare. 


 

lunedì 22 maggio 2023

Mattino della seconda neve. Testo russo a fronte. Ediz. bilingue di Elena Svarc a cura di Alessandro Nievo (Bompiani)

Tra le voci poetiche più innovative, originali e talentuose della letteratura russa di fine Novecento, Elena Švarc ha attinto a piene mani alle più diverse tradizioni, dalle elegie di Properzio nei lunghi cicli in cui incarna l’antica Cinzia alle avanguardie storiche fino alla grande poesia russa di inizio ventesimo secolo di cui è stata vera erede. Nei suoi versi colpiscono il peculiare simbolismo, la carica sensuale e mistica, le riflessioni sul corpo – depositario dell’anima, e quindi mappa stellare delle esperienze emotive del soggetto – e sulla sessualità, la fede nel potere della parola poetica e la consapevolezza di star cantando, in uno stile ammaliante, dalla metrica irregolare e dalle rime imperfette, la fine di una tradizione, il momento liminare in cui le forme e ciò che ancora conservano si dissolvono. 


 

domenica 21 maggio 2023

Tempo d'opera di Alberto Toni a cura di Roberto Deidier (Il ramo e la foglia edizioni)

Al momento della sua scomparsa, Alberto Toni stava lavorando a un nuovo libro di versi, del quale aveva già potuto abbozzare la struttura e decidere il titolo. Quella che congediamo per i lettori è dunque una raccolta che si presenta con una evidente omogeneità e compattezza, com'è nella prassi di questo poeta, anche se l'autore non è riuscito a porvi fine. "Tempo d'opera" è un compendio, forse un testamento; vi sono compresi tutti i principali temi di un incessante interrogarsi attraverso la poesia, dalla natura e dal senso dell'essere alla meditazione sociale e politica, alla visione etica sui problemi del presente, fino ai fragili equilibri del corpo. Sono temi che nel loro insieme dialogano fittamente in una rete inscindibile, venendo così a comporre quell'«opera» che resta, infine, il rapporto privilegiato tra vita e scrittura, tra esperienza e pensiero, tra ascolto dell'altro e lavoro su sé stessi, come accade negli autori votati a una sicura consapevolezza della propria presenza e della propria necessità. A questi valori, nel pieno delle derive postmoderne, Toni non è mai venuto meno, facendo ascoltare la sua voce, restando fedele al lascito dei maestri, da Sandro Penna ad Amelia Rosselli, e affermandosi come uno dei poeti di riferimento a cavallo del millennio, non solo in ambito romano. 

Tempo d'opera - Alberto Toni - copertina

sabato 20 maggio 2023

XIII EDIZIONE “EUROPA IN VERSI” FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA “LA FELICITÀ POETICA”

Dal 19 al 21 maggio è protagonista la poesia, luogo privilegiato di una “felicità interiore”, raramente raggiungibile con altri mezzi.

A Villa Gallia, Como e Villa Marzorati Uva, con il coinvolgimento degli studenti dell’Università dell’Insubria, del Liceo Volta, del Liceo Ciceri, e con un reading itinerante dedicato a Plinio

Europa in versi, Festival Internazionale di Poesia organizzato dalla Casa della Poesia di Como e diretto da Laura Garavaglia, festeggia la tredicesima edizione dal tema “La felicità poetica” con la partecipazione di poeti di rilevanza nazionale e internazionale nella cornice di Villa Gallia a Como e, per la prima volta, in quella di Villa Sormani Marzorati Uva (Missaglia, LC). L’antologia del Festival a cura di Laura Garavaglia e Andrea Tavernati è pubblicata da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.

Il Festival apre le porte della sua XIII edizione venerdì 19 maggio, con una serie di incontri e dialoghi con i poeti riservati agli studenti delle scuole superiori di secondo grado di Como (Liceo classico e scientifico A. Volta, Liceo Orsoline San Carlo) e dell’Università dell’Insubria (sede di Sant’Abbondio).

I giovani studenti avranno occasione di presentare le personali rappresentazioni creative ispirate alle poesie dei poeti partecipanti al Festival, realizzate attraverso diverse forme d’arte (dalla musica alla danza, dalla traduzione alla pittura, dalla fotografia al teatro).

Alle ore 11 saranno presenti l’Assessore all’Università, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia Alessandro Fermi e l’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Como Francesca Romana Quagliarini.

La giornata di sabato 20 maggio, nell’affascinante Villa Gallia, inizia con un incontro dedicato agli studenti del Liceo Teresa Ciceri, in dialogo con i poeti ospiti, e prosegue con il cuore pulsante del Festival: l’incontro e reading con i poeti internazionali e italiani, accompagnati dalle musiche del Chitarrista Paolo Lucchesi e con l’introduzione a cura di Roberto Galaverni, critico letterario e giornalista del Corriere della Sera. Durante la giornata i reading saranno alternati da pièce teatrali a cura della Compagnia di Teatro Mumble di Capiago.

 

L’edizione 2023 di Europa in versi presenta anche una sorprendente novità: sarà presentato in anteprima il nuovo libro del poeta americano Bill Wolak: fotografo e artista di collage di fama internazionale statunitense, in questo testo (edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) Wolak unisce poesia, prosa e immagini, per esplorare le connessioni tra l’essere umano e la natura. “Una perla che può solo assaporare il mare” esplora le connessioni tra l’Eros e la Felicità, due categorie dell’esistere apparentemente antitetiche: Wolak porta il lettore in un viaggio ideale durante il quale si percepiscono forti emozioni ed è indotto a riflessioni che generalmente sorgono dinanzi ad un “dionisiaco” esplosivo, proprio come quello del poeta. Una danza di Eros e Felicità, sentimenti connessi perché entrambi donano una sensazione di benessere e soddisfazione: come afferma l’editore Stefano Donno “Wolak è in grado di regalare Meraviglia e Sensualità in maniera davvero incredibile, unendo due codici dall’alto potenziale immaginifico come Poesia e Fotografia.”

I poeti provengono da diverse Nazioni di tutto il mondo e il Festival vedrà la partecipazione di Kang Hyung Shik, Console Generale della Repubblica della Corea del Sud a Milano, Alessandro Rapinese, Sindaco del Comune di Como, Enrico Colombo, Assessore alla Cultura del Comune di Como, e Francesca Caruso, Assessore alla Cultura di Regione Lombardia.

Quattro i partecipanti italiani al Festival, tra cui due giovani poetesse:

Laura Capra, specializzata nei settori risorse umane e comunicazione, firma recensioni e interviste per diverse testate e ha pubblicato alcune raccolte di poesie. È poetessa italiana scelta per il progetto europeo di poesia Versopolis, Programma Creative Europe dell’Unione Europea.

Deborah Zingariello, studentessa di Comunicazione presso l’Università degli Studi dell’Insubria, nel 2022, ha sperimentato per la prima volta con “Narcisa” una nuova modalità teoretico-performativa: un progetto per presentare al pubblico dei social network la Poesia. Le sue opere hanno ricevuto segnalazioni al Premio Europa in versi e al Premio Letterario Milano International.

Giuseppe Bova, ha ricevuto il Premio alla cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri 1974 ed è stato soprintendente del Teatro comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. È residente del prestigioso Premio Rhegium  Julii. Negli anni ha pubblicato più di dieci libri di poesie, vari saggi critici e prefazioni e ha vinto importanti premi letterari.

Emilio Coco, ispanista, poeta e traduttore, è autore di diverse antologie di poesia spagnola  e anche italiana tradotta in spagnolo in Messico, Spagna e Colombia. Nel tempo, ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui nel 2003, il titolo per meriti culturali di commendatore dell’ordine “Alfonso X el Sabio”, conferitogli dal Juan Carlos I.

Diverse le nazionalità dei poeti presenti: Kieu Bich Hau, poetessa, narratrice e giornalista del Vietnam, vincitrice di numerosi premi di letteratura a livello nazionale e internazionale; dalla Corea del Sud partecipano Kooseul Kim, Professoressa Emerita di Letteratura inglese all’Università di Hyupsung, Dongho Choi, anche critico letterario, studioso di letterature orientale e occidentale, Ko Doohyun, giornalista della principale testata nazionale di Seoul; dalla Russia, Julia Pikalova, laureata in Lettere all’Università di San Pietroburgo e in Amministrazione del Business presso l’Università Statale della California, si dedica ormai totalmente alla poesia; dagli Stati Uniti, William Wolak, fotografo, artista del collage, nelle sue poesie, apparse in oltre cento riviste, esplora l’eros; dalla Colombia, Carlos Velasquez Torres, traduttore, musicista, accademico e co-direttore dell’Americas Poetry Festival; dall’Ungheria, Attila Balazs, le cui opere sono state tradotte in 20 lingue ed è stato invitato a diversi festival letterari in tutto il mondo; dal Kosovo, Jeton Kelmendi, professore presso l’AAB University College e membro attivo dell’Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo, in Austria.

Nella serata di sabato 20 maggio è prevista la cerimonia di premiazione dei vincitori dell’VIII edizione del Premio Europa in versi e in prosa che vede Massimo Calvi, vincitore per la sezione narrativa edita e Valeria Rosselli, vincitrice per la sezione poesia edita. I Presidenti di giuria dell’edizione 2023 sono Milo De Angelis, una delle voci più importanti della poesia italiana contemporanea, e del Professor Gianmarco Gaspari, ordinario di Lingua e Letteratura Italiana all’Università degli Studi dell’Insubria.

Nella Sala Ovale di Villa Gallia sarà allestita una mostra di opere ispirate alle poesie degli autori ospiti al Festival realizzate dagli studenti della sezione Liceo Artistico Paolo Carcano, e visitabile per tutta la durata della manifestazione. Gli studenti di Enaip Como accoglieranno il pubblico durante l’evento.

Domenica 21 maggio, dalle 10:30 alle 12:30 l’appuntamento è con “In cammino verso la felicità con Plinio e i poeti di Europa in versi”: un reading itinerante insieme ai poeti partecipanti al Festival, in collaborazione con l’Associazione Sentiero dei Sogni, nei luoghi di interesse storico e architettonico della città di Como. In particolare, in occasione del bimillenario della nascita di Plinio il Vecchio, davanti al Duomo, nella cui facciata spicca la statua del grande scrittore saranno letti brani dalla Naturalis Historia.

Nel pomeriggio, dalle 17:40, il reading dei poeti si sposta nel parco di Villa Sormani Marzorati Uva, a Missaglia (LC), inserita nel circuito Ville Aperte.

Per ulteriori informazioni:

www.europainversi.org


 

giovedì 18 maggio 2023

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno The Rapids – Le rapide di Yogesh Patel con la traduzione della sempre più brava Angela D’Ambra. L’autore è stato recensito dalle più prestigiose riviste di poesia a livello mondiale e ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi di altissimo profilo per la sua poesia in tutto il mondo.

“Nella sua produzione poetica, Yogesh Patel non ha mai avuto timori nel mostrarci gli aspetti più duri dell’esperienza dell’immigrato, in specie: la difficoltà di essere accettati e di trovare un senso di appartenenza. Il suo approccio spicca nella poesia contemporanea; laddove altri autori tentano di mascherare quella sofferenza, o di trattarla per allusioni, Patel la pone in primo piano e al centro, così che risulti ineludibile e debba essere affrontata. Ci fa anche affrontare le cause di quell’esperienza: il verso “The empire left me in a basket in the Nile” congiunge all’istante le storie d’imperialismo nel corso del tempo – Gran Bretagna, Egitto e India – per ricordarci che tale materia non è mai semplice, ma sempre complessa, intessuta in intrecci singolari con le storie di tantissimi individui. Né mai accade che una poesia offra una resa dei conti definitiva; tuttavia, “Restoration” rivela che un equilibrio c’è, ed è possibile trovarlo in molte storie di migrazione: “To pass history’s baggage / the empire gives a medal to be humbled”. “Restoration” risulta incisiva là dove mostra che gli appelli al potere – dèi, sovrani, lo stato anonimo che gestisce i centri di detenzione – sono in generale, sovente, e nella maggior parte dei casi, futili, buoni al massimo per racconti ispiratori (“Krishna also split the Yamuna. / Grew up with other parents”), ma, per il resto, non servono a molto quando guardi fuori “from the barred window of a home / … / that still calls you a foreigner”. La poesia mostra anche, in piena azione, due fra i regolari nuclei tematici di Patel: il fluire dell’acqua, forza motrice che si può sfruttare, ma mai bloccare (“disobedient murky river”), e la figura della balena che assume un ruolo forse inedito: non di dominio, ma piuttosto di nobiltà frustrata, dove le è impossibile celarsi, nondimeno deve seguitare a nuotare nella vastità di ciò che va vinto, sperando nel successo; ma anche qui, c’è davvero scelta? In fondo, ci si deve adeguare (“One plays the game”). C’è, qui, una nota di ottimismo: il personaggio nella poesia sarà “restored” (reintegrato/restaurato); pure, nel migliore dei casi, l’esito è incerto. Ovviamente, va da sé e non devo ricordarlo: Mosè alla Terra Promessa non arrivò mai.” (Commento di Rishi Dastidar pubblicato su Residenze Poetiche nella traduzione di Matteo Galluzzo) – Traduzione a cura di Angela D’Ambra

Yogesh Patel ha ricevuto un MBE per la letteratura nella lista dei Queen’s New Year Honours del 2020. Famoso a livello internazionale, è redattore di Skylark e dirige la Skylark Publications UK, nonché il progetto senza scopo di lucro «Word Masala» volto a promuovere la letteratura. Ha ricevuto la Freedom of the City of London e ha al suo attivo dischi, film, programmi radio, un libro per bambini, libri di narrativa e saggistica, e tre raccolte di poesie. Yogesh Patel è consegnatario di numerosi premi, tra cui (ad aprile 2019) il titolo di Poet-of-Honor presso la New York University. Tra le tante sedi in cui ha tenuto letture poetiche spiccano la House of Lords e la National Poetry Library. Gli scritti di Patel sono pubblicati in molte fra le principali riviste letterarie, tra cui: PN Review, The London Magazine, Asia Literary Review, Under the Radar, Shearsman, IOTA, Envoi, Understanding, Orbis, The Book Re¬view, Confluence. È apparso anche alla BBC (TV e Radio), su giornali e riviste. L’opera di Patel figura anche in The National Curriculum anthology, MacMillan, Sahitya Akademi e in molte altre antologie in diverse parti del mondo. Yogesh è optometrista abilitato e commercialista.

 

I siti web dell’autore sono:
www.patelyogesh.co.uk e www.skylarkpublications.co.uk

In copertina:
Audrey Margeridon, artiste de l’imaginaire
“Qui sera le plus rapide?”, 2019, Olio su tela.
https://www.audreymargeridon.com/

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mercoledì 17 maggio 2023

Ribilanciare per sottrazione – Elisa Longo (Samuele Editore)

zona|disforme [risonanze] 4

zona|disforme [risonanze] 4 - da Carlotta Cicci e Stefano Massari

format videopoesia
a cura di Carlotta Cicci e Stefano Massari (www.disforme.net) speciale 'monografico' del progetto zona|disforme dedicato al poeta Stefano Raimondi girato a Milano tra ottobre 2022 e marzo 2023 regia fotografia suono montaggio post-produzione Carlotta Cicci e Stefano Massari
notizia:
Stefano Raimondi (Milano, 1964) poeta e critico letterario.

Ha pubblicato Invernale (Lietocolle, 1999); Una lettura d’anni, in Poesia Contemporanea. Settimo quaderno italiano (Marcos y Marcos, 2001); 
La città dell’orto (Casagrande, 2002; La vita felice 2021 – Premio Sertoli Salis 2002); Il mare dietro l’autostrada (Lietocolle, 2005); 
Interni con finestre (La Vita Felice, 2009); Per restare fedeli (Transeuropa, 2013 – Premio Marazza 2013); 
Soltanto vive. 59 Monologhi (Mimesis, 2016 – Premio Nazionale Franco Enriquez 2017); 
Il cane di Giacometti (Marcos y Marcos, 2017- Premio Città di Trento 2018 e Premio “Il Ceppo- Pistoia” 2018),
Il sogno di Giuseppe (Amos 2019 – Finalista Premio Città di Como 2019 e Città di Fiumicino 2019); 
Storie per taccuino piccolo piccolo, (Scalpendi Editore 2022).
Sue poesie in “Almanacco dello Specchio” (Mondadori, 2006) e “Nuovi Argomenti” (2000; 2004). È inoltre autore di saggi ed è tra i fondatori della rivista di filosofia “Materiali di estetica” (Università degli Studi di Milano), 
oltre che fondatore e membro del Comitato scientifico di 
“L’ABB Luoghi abbandonati, luoghi ritrovati. Laboratorio Permanente sui territori e le comunità” Università degli Studi di Milano.
Tiene corsi di scrittura poetica e Filosofia della scrittura in diverse università, associazioni culturali e strutture scolastiche. Svolge attività di docenza presso la Libera Università dell’Autobiografia e Scuola di scrittura creativa “Belleville”. 
È membro del consiglio scientifico del Centro Studi e Ricerche sulle Letterature Autobiografiche della LUA di Anghiari. È inoltre tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio. Curatore del ciclo di incontri “Parole Urbane” (presso Casa Fornasetti), 
svolge inoltre attività di Editor presso Mimesis Edizioni, dirigendo le seguenti collane: 
“I quaderni di Anghiari. Strumenti per l’autobiografia” (con Duccio Demetrio); 
“Le carte della memoria” (con Roberto Revello).
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Carlotta Cicci e Stefano Massari

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Carlotta Cicci e Stefano Massari

martedì 16 maggio 2023

E se nel giallo ti vedrò di Marcello Buttazzo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Marcello Buttazzo canta, a volte ossessivamente attraverso la reiterazione di lemmi e situazioni, la vita (la sua e quella d’intorno) rendendola in versi frementi sino alla vertigine. L’esito (rinvenibile specialmente dalla lettura a voce alta di questi versi) è quello d’un intreccio polisonoro e policromatico che consente di entrare nel mondo poetico di Marcello Buttazzo. (Vito Antonio Conte)

In fondo la poesia di Marcello Buttazzo è e resta una lirica d’amore nel senso più ampio di questo termine a sua volta così ampio e il presente libro non si sottrae certamente a ciò. Ma, sullo sfondo, si agita una certa disperazione, o forse lacerazione, un’ansietà diffusa che non sembra trovare vera pace, che non si placa. Riguarda il destino del poeta e del mondo. (Roberto Dall’Olio)

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Camera sul vuoto di Bruno Galluccio Einaudi)

In questa sua nuova raccolta (particolarmente felice sia per la struttura sia per gli esiti delle singole poesie) Bruno Galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla piú aggiornata cosmologia
La fisica e la poesia moderne battono strade convergenti intorno a logiche altre, indipendenti dai principî di non contraddizione, di causa-effetto, dai criteri di identità del soggetto e cosí via. In questa sua nuova raccolta (particolarmente felice sia per la struttura sia per gli esiti delle singole poesie) Bruno Galluccio parte proprio dalla fisica quantistica e dalla piú aggiornata cosmologia. La prima sezione del libro è per l'appunto un esempio di poesia gnomica in cui, in versi quasi prosastici, vengono riassunti alcuni principî scientifici di base. La poesia all'inizio della seconda sezione segna un brusco cambiamento: dal mondo fisico della cosmologia si apre uno scenario in cui appare l'essere umano e poi, a ritroso, il formarsi delle prime cellule complesse, la sintesi dell'acqua che rese possibile la vita, l'originaria rottura di simmetria nell'universo, l'emergere del tempo... Nelle poesie seguenti l'uomo torna al centro e il linguaggio poetico diventa lirico e denso, ma ormai, dopo il «corso propedeutico», il lettore ha capito che non c'è centro e non c'è periferia, che lo spazio-tempo è una creazione in fieri anche per la mente umana, che viviamo, per esempio nel dormiveglia, in universi paralleli o sovrapposti. Macrocosmo e microcosmo sembrano obbedire alle stesse leggi, in parte tutt'oggi misteriose. 


 

lunedì 15 maggio 2023

Se non come di Chiara Galassi (Besa - Salento Books)

«La scrittura poetica di Chiara Galassi [...] si situa anzitutto nell'itinerario della poesia breve. Ogni testo della Galassi si risolve in pochi versi: un pensiero, un'illuminazione, un tuffo nel passato, una venatura di malinconia. Anche quest'ultima silloge conferma la scelta di campo dell'Autrice. Così come prosegue il suo percorso di mantenere in piedi le sue due anime linguistiche: l'italiano e il dialetto triestino». (Dalla prefazione di Daniele Giancane). Postfazione di Valerio Meattini. 


 

domenica 14 maggio 2023

L'amore e tutto il resto. Poesie 1996-2022 di Andrea Temporelli ( Interlinea)

«Leggere senza scegliere è impossibile, e dirò che fra i testi sui quali mi sono soffermato con maggior piacere ci sono quelli di Andrea Temporelli»: era il 2000 quando Giovanni Raboni, recensendo due antologie, battezzava così (Arriva la carica dei poeti ventenni, la vera generazione postmoderna) l’esordio di un autore che torna con un’antologia personale sulla vita, sui valori e sui sentimenti: «Ma il conto è presto fatto: l’infinito / non si somma a infinito, bellamorte / che nulla dell’amore puoi sapere» dice il poeta confessando, alla fine, che «gli inganni dell’amore / hanno un timbro materno». 


 

sabato 13 maggio 2023

Mosaico del viandante di Adelio Fusé (Book Editore)

Terzo capitolo - dopo "La veglia del sonnambulo" (2016) e "Tempo ventriloquo" (2019) - di una trilogia dell'erranza, "Mosaico del viandante" mette in scena un tu - il viandante - meticolosamente seguito nei suoi continui quanto imprevedibili spostamenti e incontri dall'io del poeta. Ne deriva una sorta di diario in seconda persona, nel quale l'io è tutt'altro che assente: l'io e il tu sono ognuno l'ombra dell'altro. Passato, presente e futuro si fondono in un'unica dimensione temporale trasfigurando il reale. Protagonista di un viaggio in espansione costante e giocoforza incompiuto, il viandante si imbatte infine in un mosaico raffigurante un suo lontano omonimo, un "rabdomante di sentieri / nella geografia del tempo". Lí il percorso non si conclude ma si rinnova. 


 

venerdì 12 maggio 2023

Ribilanciare per sottrazione di Elisa Longo (Samuele Editore)

È un io lirico che cerca una definizione quello che si affaccia nei versi di Elisa Longo, una voce che si “sbottona parola per parola” nella grana dei testi, partendo dal ricordo lontano e preverbale del pane cotto in forno dalla nonna, l’idea di ritmo già presente nell’immagine della processione sull’asse di legno delle forme cotte, “il segno della croce sulla crosta” come un sigillo di sacralità impressa, ma anche il marchio di un dolore (“uno squarcio”) che percorre tutta la breve ma intensa ed affilata silloge dell’autrice.

Una sottile vena di crudeltà, riflesso di quella che macchia indelebilmente la vita, e presente in primis nei rapporti umani, permea questi versi, spesso evocata nelle chiusure perentorie e apodittiche delle poesie: “Per una volta staccami la testa.”; “esercitavi la tua libertà nel far morire di sete la menta.”; “le ossessioni sono insetti/ accartocciati dentro i rospi”. Dietro queste parole poetiche una personalità “intrappolata a spicchi”, “dislocata”, che si rifrange e riverbera non cercando un’unità primigenia perduta (“mentre cerco di scampare/una me assente/non significa per niente”) ma spostandosi a lato del quadro dell’esistere, come significativamente fa intendere il titolo: Ribilanciare per sottrazione.

Giovanna Rosadini
una prima versione della prefazione
è uscita su Atelier n.107

 
 
In principio
 
Prima di imparare a parlare
guardavo mia nonna ammassare
la doppia lievitazione del pane
era l’altare della pazienza.
 
Apprendevo dagli occhi la forma del tornare
in processione dal forno su un asse di legno
le pagnotte cotte allo squarcio
il segno della croce sulla crosta.
 

 
V
 
La luce risorta al mattino
sulle padelle nell’acquaio
sul forchettone al sole
e su tutto la gravità della sottrazione.
Eri già in cucina con l’ennesima sigaretta
cercavi alla finestra un orizzonte sgombro
esercitavi la tua libertà
nel far morire di sete la menta.
 
Su qualcosa dobbiamo avere controllo
intuirne l’ora esatta della fine.
 
 
 
VI
 
Fosse facile, come lo è per il cane
guaire in un recinto sapendo il suo languore:
del cibo, una coccola, uscire a fare pipí.
Sotto il portico dondolo indecisa
tra il bere un caffè o fumare un’altra sigaretta.
Il granturco mi cresce di fronte.
 
 

Torniamo sui nostri passi
per vedere se siamo cresciuti di piede
facciamo a pugni con le foto
speriamo che il filo entri nell’ago
al primo colpo
come se tutto non fosse
un calcolo delle probabilità,
diciamolo pure, una divisione.

giovedì 11 maggio 2023

Il compleanno e altre opere Florinda Fusco (Argolibri)

«Questo è il mio corpo/cucilo senza/memoria». I versi di Florinda Fusco sono emersioni, nel senso anche di "emergenza", da un poiein in crisi, insorgenze dal vuoto spazio della pagina, come un silenzio che "dice", riempito di sangue e carne, perché espressione di un farsi poetico corporeo e sensoriale femminile. I sensi appaiono potenziati dalla tensione poetica: il corpo, seppur frantumato e sezionato, come per le mistiche della tradizione (ampiamente studiate dall'autrice), sembra giungere dove la parola non può arrivare; scisso, ancorato al terreno umico con piedi, mani, pelle e ossa, ma costantemente attratto dalla visione, dall'estasi, dalla pulsione, abstractio mentis che sempre lascia segni sul corpo, ferite versali di una sofferenza lacerante incistata nel corpo. La parola perde così il suo tenore analogico e diviene "corpo" per se stessa, corpo politico, spettrale e dinamico, come snodo della tensione, come derma della relazione abissale tra vita e morte, tra necessità del dire e afasia: corpo scrivente, sessuato, iper-esposto, benché usato, come ha scritto Biagio Cepollaro, «per un'esperienza che di corporeo non ha più nulla». Una ricerca poetica che affonda nel pre-verbale, verso l'oltre della parola, per cui le immagini e i suoni sembrano giungere da un luogo lontanissimo, «da una profonda instabilità semantica, da dove si ricomincia a parlare, a nominare», ha scritto Giuliano Mesa. Una poesia radicale, intesa come interrogazione al mondo che non può avvalersi di vecchie risposte, di vecchie domande - e che domanda ancora, "di nuovo", protendendosi «verso la precoscienza del genere, prima del gender ma anche oltre il gender, scavalcato per estremizzazione sensoriale e auto-percettiva, tra residui di coscienza politica e lacerti di memoria autobiografica», come precisa Margherita Ganeri. Interlocutrici fondamentali dell'autrice sono Simone Weil e Hannah Arendt, tra quelli più propriamente poetici Amelia Rosselli, Edoardo Cacciatore ( attraversati a lungo dall'autrice nei suoi studi e nella produzione saggistica) e Alejandra Pizarnik. Nel libro, oltre all'inedito Il Compleanno, è contenuta la trilogia Tre opere (Linee, Il libro delle madonne scure, La Signora con l'ermellino) che ha reso Florinda Fusco una delle voci più innovative e radicali della poesia italiana del nuovo millennio. 


 

mercoledì 10 maggio 2023

Lettere a Valentinov di Gabriele Frasca (Luca Sossella Editore)

Mettendo a risuonare l’offensiva di primavera e un articolo di Pasolini del 1974, le purghe staliniste e la corsa allo spazio, i fatti del 1977 e una zarzuela di José Serrano Simeón, un sogno inquieto di Trockij e l’incubo prossimo al risveglio di Philip K. Dick, Frasca descrive un mondo che era già in quarantena prima che ce ne accorgessimo.

 Le Lettere a Valentinov nascono intorno a un’interrogazione: com’è accaduto che un secolo iniziato con l’inerzia progressiva delle rivoluzioni sia culminato nella restaurazione di una società ferocemente iniqua e diseguale? E che ruolo hanno in questo scivolamento le pandemie? Gabriele Frasca risponde indagando non poche “rime della storia”, e fra tutte quella che lega l’epidemia di spagnola di un secolo fa, arrivata a falcidiare l’Europa e il pianeta insieme alla prima guerra mondiale, a quella in corso.


 

martedì 9 maggio 2023

N O T T A R I O - Aforismi 2015 – 2021 di Marco Ercolani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

L’editore “I Quaderni del Bardo” di Stefano Donno di Lecce, è lieto di comunicare l’uscita del secondo volume “Nottario” di Marco Ercolani, della collana di aforismi ”Dissensi” diretta da Donato Di Poce.

“L’arte: un nuovo universo la cui illusione persuada più del mondo reale.

Non una mente ordinatrice, non un progetto della ragione, ma il sonno

in cui sembriamo non esistere: a questa pausa si ispirino le scienze

dell’uomo. Cancellare il reale con un mondo visto nel sonno, senza che

diminuisca il desiderio di sognare.”

Con questo incipit, l’autore ci apre le porte segrete del suo diario notturno (Nottario) con cui ci regala bellissime riflessioni e aforismi, sulla vita, l’arte e la scrittura e come scrive l’autore: ” Nottario vuole attirare il lettore in un laboratorio poetico dove abiti un’idea inconciliata ed estrema di scrittura, una scrittura poetica che “ricerchi il compossibile” senza perdere “la fortuna dell’insonnia….”. una scrittura fatta di frammenti assoluti e inqueti che interrogano la vita, il lettore e la coscienza stessa dell’autore e come ci confida Ercolani: “…frammenti si assemblano nell’unicum che conferma il mio pensiero eretico e girovago, riluttante alla semplificazione”. (Donato Di Poce)

“Al mio Nottario metto mano ogni giorno, scrivendo quello che è il contrario di un Diario: se il “diario” accoglie le annotazioni diurne della percezione, il “nottario” rivela i soprassalti notturni del pensiero. Il mio Nottario non è dissimile dal Palais Ideal del postino Ferdinand Cheval, assemblato pietra dopo pietra, notte dopo notte, in decenni di semifolle lucidità: è questo il mandato a cui devo obbedire. Senza libri a cui obbedire la vita perde senso: libri che siano sorgenti, matrici, inizi, come lo è questo Nottario, crogiuolo di possibili opere in corso. Oggi, nella collana dei Quaderni del Bardo, ne pubblico alcuni frammenti. Nottario è, nella sua struttura, una raccolta di aforismi, riflessioni sapienziali, note estetiche, soprassalti poetici, che si susseguono cercando chissà cosa e chissà dove. La conquista dell’inutile è fondamentale: non corteggiarlo ma conquistarlo, farne il proprio racconto, la propria arte reale. Così come Werner Herzog trasforma il pianoforte, issato sopra le montagne, in Fitzcarraldo, non come simbolo di follia come estasi possibile di un’altra musica, cercando di compiere l’impossibile viaggio. Leonardo ammonisce “non si debba desiderare lo impossibile” ma lui non ha fatto altro che cercare di realizzare, nell’arte, nell’ingegneria, nel pensiero, proprio ciò che non sembrava possibile. Si è messo nella condizione di descrivere i suoi sogni architettonici rappresentandoli con pragmatica esattezza. Nottario vuole attirare il lettore in un laboratorio poetico dove abiti un’idea inconciliata ed estrema di scrittura, una scrittura poetica che “ricerchi il compossibile” senza perdere “la fortuna dell’insonnia”. Cito Nanni Cagnone perché da sempre il poeta di Armi senza insegne scava, all’interno della tradizione poetica contemporanea, un abisso di libertà irriducibile. «La più profonda esperienza della poesia è quella di una lontananza costitutiva». Dentro questa lontananza può esistere un libro come Nottario, discorde al suo e a qualsiasi tempo, e che, pur essendo stato scritto nel corso degli anni, si scrive sempre “adesso” perché i suoi frammenti si assemblano nell’unicum che conferma il mio pensiero eretico e girovago, riluttante alla semplificazione. (Marco Ercolani)

Info link al volume

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/5775028398592085784?hl=it

Mail – iquadernidelbardoed@libero.it

 

La foto di copertina è di Paola Mongelli

La foto in quarta di copertina è di Chiara Romanini

 

Nota biobibliografica dell’autore

Marco Ercolani (Genova, 1954), psichiatra e scrittore.

Per la narrativa scrive: Col favore delle tenebre; Praga; Il ritardo della caduta; Vite dettate; Lezioni di eresia; Sindarusa; Il mese dopo l’ultimo; Carte false; Il demone accanto; Taala; Il tempo di Perseo; Discorso contro la morte; A schermo nero; Sentinella; Turno di guardia; Camera fissa; Prose buie; Preferisco sparire. Colloqui con Robert Walser 1954-1956; Destini minori; Un uomo di cattivo tono; Senza il peso della terra; Le forme dell’aria; Essere e non essere; Storie, forse incubi; Sentinella 2010-2022; 14 luglio 1929. Due lettere a Freud; L’età della ferita.

Per la saggistica: Fuoricanto, Vertigine e misura, L’opera non perfetta, Il poema ininterrotto, Fuochi complici, L’archetipo della parola, Galassie parallele.

Per la poesia: Il diritto di essere opachi, Sì minore, Nel fermo centro di polvere.

Ha collaborato e collabora a “Nuova Corrente”, “La mosca di Milano”, “Poesia”, “Nuova Prosa”, “Gradiva”, “Doppiozero”, “Perigeion”, “La dimora del tempo sospeso”, “Il Grande Vetro”, “Le nature indivsibili”.  Nel 2020 fonda il blog Scritture. Partecipa al convegno internazionale “Bruno Schulz: il profeta sommerso”. Vince il Premio Montano, il Premio Aforisma - Torino in sintesi, il Premio Morselli e il Premio Smasher. Per le edizioni Viadelvento cura una plaquettes di Alberto Giacometti (Un personaggio vago) e una plaquette di Bruno Schulz (L’epoca geniale). In collaborazione con Massimo Barbaro scrive Paesaggio con viandanti, L’arte della distanza e Corrosioni. Nel 2020 ristampa il suo romanzo apocrifo dedicato a Bruno Schulz, Il mese dopo l’ultimo, con fotografie di Chiara Romanini e postfazione di Giorgio Galli.

Con Lucetta Frisa ha fondato la rivista “Arca”, diretto “I libri dell’Arca” e la rivista online “La foce e la sorgente”. A quattro mani hanno scritto: Détour, L’atelier e altri racconti, Nodi del cuore, Anime strane, Sento le voci, Il muro dove volano gli uccelli, Diario doppio e Furto d’anima.

Sito web e blog:

www.marcoercolani.it

https://ercolani.art.blog

 

lunedì 8 maggio 2023

Poesie. 1968-2022 di Renzo Paris (Elliot)

“È morta. Chi non se n’è ancora accorto sta fuori di qui e prende questi versi per un ritorno. L’ultima volta è morta nel giorno dei morti ed io ho visto le tracce del suo corpo straziato. Quella bambola è attorniata da pochi sassi scheggiati, come nel gioco dei quattro cantoni. È cenere riarsa, vuoto di stomaco, porta socchiusa. È quello che volete che sia, questo nuovo bisogno di poesia.” 


 

domenica 7 maggio 2023

Sul banco dei pesci di Carlotta Cicci (L'Arcollaio)

 «Esiste in ogni anima uno scrigno di cose non dette, un universo percettivo ed esistenziale taciuto, per senso di cautela e opportunità, che sottende ciò che mostriamo. Alla poesia il merito, talvolta, di far emergere tali fondali, nel velo della metafora, dell'enigma non interamente disvelato. Carlotta Cicci nella sua opera di esordio "Sul banco dei pesci" con coraggio scandaglia questo greto scuro, e lo fa con parole che, pur vibrando in superficie di sonorità e sfumature ritmiche, di inquadrature icastiche, di pregiate intensità, rimangono ben radicate a un nucleo di smarrito, mirabile spavento: "Il seme del disprezzo/ dormiva sul giaciglio / accanto alla mia sagoma / vestita vergine a morte / chiusa nei gomiti / senza dio // perseguitata / esposta / interrotta // siete tremendi / voi angeli custodi / una colorata menzogna / nei giorni pietosi / un puro esilio di granito / con voce bassa e dolce" (...) "Sul banco dei pesci" è un diario nero e barocco, crudo, esiziale. Un salmo di solitudine, spoglio di approdi, di redenzioni e certezze, un cammino scalzo e sanguinante sulla roccia del vivere» (L'arcolaio 2022, prefazione di Alberto Bertoni). 


 

sabato 6 maggio 2023

Misticamente al ventre sospesa di Daniela Fontana (Edita Casa Editrice & Libraria)

"Misticamente al ventre sospesa" come lo è ogni parola che va a comporre un verso e, infine, una poesia. Perché Poesia è lei stessa misticismo, imperscrutabilità illuminante. E questa silloge si sviluppa appunto come un rosario da sgranare. Dieci poemetti, ognuno composto da un diverso numero di stanze che si susseguono a ritmo incalzante. Brevi flash, l’esigenza della sintesi, un lavoro accurato per eliminare, quanto più possibile, orpelli, inutili articoli, pleonastiche punteggiature. Dieci poemetti, ognuno dei quali è ispirato a un tema portante: la natura e l’urbanistica, che si intersecano splendidamente agli stati d’animo, gli epiloghi, il sogno e l’attesa, il virus che ha rivoluzionato intere esistenze, le assenze, la memoria, le “beate solitudini”, i salti nel buio e i blocchi indesiderati ma necessari e infine la parola che accende anche i silenzi, il cui potere spalanca porte e taumaturgicamente cura." 


 

venerdì 5 maggio 2023

Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022 di Paolo Febbraro (Elliot)

 La stanza si accontenta nel suo intero finché poroso e incauto non vi entro; col corridoio coabita il mio amore se lo sciame di mia moglie ne fa un centro. Sugli scaffali i libri promettono elargizione d'inganni. I ripiani parlano non appena mi distraggo o non appena l'ho fatto da anni. Risplendono, sonnecchiando, le usanze. Se le rispetti le porte non sono che un lungo custodirsi di aperture: l'ombra dei mobili diventa corona. Nell'intimo spiegarsi delle nature Orfeo e Euridice sono la stessa persona. 


 

giovedì 4 maggio 2023

La via del poco di Anna Maria Farabbi (Al3vie)

"So solo che il mio canto è un poco. È la mia via. Che la poesia e la mia vita coincidono. Si intrecciano nella via del poco. Una via che ha la vocazione del vento, prossimo al nulla e portatore del tutto. Dopo cinque impronte liriche inedite che si incardinano nel titolo, sorgono in successione cronologica di pubblicazione editoriale otto opere nate nell'arco di venti anni, poco più: dal 1996 al 2022. Apro segnata dall'India, concludo la mia ricerca nei tessuti della terra giapponese. a.m.f. Le opere: solo il poco è la via, 2022 firmo con una gettata d'inchiostro sulla parete, 1996 fioritura notturna del tuorlo, 1996 nudità della solitudine regale, 2000 la magnifica bestia, 2007 segni, 2007 la luce esatta dentro il viaggio, 2008 il filo della carovana di sale e i miei dieci nodi, 2018 io sono alla poesia come pane al pane e vino al vino, 2021".


 

mercoledì 3 maggio 2023

Tutto è bello di Paolo Donini (LietoColle)

 "Tutto è bello", dice il figlio dell'autore entrando al parco per giocare; tutto è bello, anche se le giostre sono rotte. E noi, compressi in una stagione nella quale fatichiamo a trovare elementi di bellezza partecipata, sorridiamo e ci commuoviamo davanti alla tenerezza di un padre che prende parte allo stupore del proprio bambino che scopre il mondo, sullo sfondo delle inquietudini contemporanee, davanti all'osservare come sia la forma infantile, che biologicamente ci prosegue, a dare "forma al tempo": ti guardo stamattina e stasera già/sarai diverso, il tuo faccino di oggi/è l'emblema di ogni istante che è,/ seppur già perso, nel presente/che si fa passato, il sapere/del vero che ci hai dato. Dopo tanta poesia del figlio alla (ri)scoperta del padre - spesso originata da una separazione mortis causa - leggiamo finalmente un autore che, con proprietà e delicatezza, rovescia il paradigma dirigendo il fascio di luce verso la vita


 

 

martedì 2 maggio 2023

LA MATERIA DELLE PAROLE. Testimonianze critiche per la poesia di Ennio Cavalli (Macabor)

Giornalista professionista, Ennio Cavalli è stato inviato speciale della Rai e caporedattore culturale dei Grr-Rai, per i quali si è sempre occupato di cultura e spettacoli. Poeta e scrittore dal genio multiforme, ha ottenuto numerosi importanti premi nazionali, tra i quali il “Campiello - Giuria dei Letterati” per il romanzo Quattro errori di Dio, il “Viareggio” Poesia con Libro grosso, il premio “Elsa Morante Ragazzi” con I gemelli giornalisti sono io! il “Camaiore” alla carriera nel 2020. È presente nelle principali antologie di poeti. I suoi libri più recenti sono le poesie di Amore manifesto (La nave di Teseo 2022) e il romanzo Parabola di un filo d'erba (Castelvecchi 2022). I saggi che compongono questo volume monografico li abbiamo immaginati come condensazioni, riflessioni collettive che aiutino a svelare ciò che nei versi di Ennio Cavalli i loro autori hanno trovato da comunicare. E crediamo che questi saggi, assieme alla ricca antologia e agli apparati, compongano una lettura collettiva preziosa e utile per approcciarsi al mondo poetico di un autore sui generis, che dell’uso scoppiettante della parola, dell’ironia pungente, del sentimento visionario ha fatto il suo mondo espressivo.

Hanno collaborato a questo volume Emma Giammattei, Renato Minore, Alessandro Fo, Elio Grasso, Maria Grazia Calandrone, Bonifacio Vincenzi, Giuseppe Goffredo, Pino Corbo, Marta Celio, Mario Famularo.

 


 

lunedì 1 maggio 2023

Nuovo libro di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo “E se nel giallo ti vedrò” del poeta Marcello Buttazzo

Esce il nuovo libro di poesie per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno dal titolo “E se nel giallo ti vedrò” di Marcello Buttazzo con le note introduttive di Vito Antonio Conte e Roberto Dall’Olio. La casa editrice è lieta di questa nuova avventura editoriale

“Così è la poesia di Marcello Buttazzo. Nei suoi versi ho (da sempre, vieppiù in quelli di quest’ultima silloge) notato (da lettore onnivoro appassionato di poesia) l’affermarsi di due fondamentali aneliti: la ricerca (quasi disperata) d’un amore totalizzante d’antica matrice campaniana (l’esergo che omaggia Dino Campana è sintomatico) che fa pensare alla donna-Chimera e il perfezionamento d’un versificare puro (frutto edono d’una bambina semplicità di vita capace d’una sensibilità profonda). Ho avuto già modo di dire e scrivere della mia considerazione per la poesia di Marcello Buttazzo, qui richiamo l’incipit, affermando l’universalità delle sue liriche e aggiungo che, oltre ai tratti salienti che le connotano (ossia slancio sentimentale – carnale e spirituale – verso la donna musa, empatia con gli ultimi della terra, amore per la natura, ricerca mai doma del dialogo con l’altro da sé), la novità è nell’introduzione decisa del tema della morte e del suo mistero. Si tratta di versi resi col solito impasto di sillabe, neologismi e stilemi e predicati cari all’Autore (che possiede un suo personalissimo ricco vocabolario – quasi un esperanto) declinati e coniugati febbrilmente sì da evocare immagini tetre o coloratissime (a cristallizzare i suoi stati emozionali) in uno all’effetto musicale provocato dalle assonanze dissonanze e allitterazioni (mai utilizzate sterilmente). Marcello Buttazzo canta, a volte ossessivamente attraverso la reiterazione di lemmi e situazioni, la vita (la sua e quella d’intorno) rendendola in versi frementi sino alla vertigine. L’esito (rinvenibile specialmente dalla lettura a voce alta di questi versi) è quello d’un intreccio polisonoro e policromatico che consente di entrare nel mondo poetico di Marcello Buttazzo. Parafrasando il titolo della silloge, chi entrerà nel giallo non solo vedrà ma altresì sentirà interamente la sfera incantata e lacerata del poeta, il suo senso della morte e della sua gioia invincibile. (Vito Antonio Conte)

Questo libro di Marcello Buttazzo offre un panorama lirico di grande intensità e sicura grandezza. Il lirismo è una scelta ed è anche un destino convinti, che il poeta salentino offre, soffre e persegue con una profondità degna veramente di nota. Il libro in apparenza pare seguire una sua scia personalizzata di colori, i quali hanno caratterizzato e dato forma a due precedenti suoi testi; in realtà si stacca abbastanza nettamente da questi ultimi pur mantenendo una liricità diffusa che è, come dicevo dianzi, la cifra forse più ampiamente riconosciuta del suo fare poesia. O perlomeno la cifra più connotativa e intensamente inseguita in una stagione nella quale, almeno in Italia, pare dominare un certo antilirismo. Perché questo iato, rispetto ai due libri precedenti; ove si trova? In fondo la poesia di Marcello Buttazzo è e resta una lirica d’amore nel senso più ampio di questo termine a sua volta così ampio e il presente libro non si sottrae certamente a ciò. Ma, sullo sfondo, si agita una certa disperazione, o forse lacerazione, un’ansietà diffusa che non sembra trovare vera pace, che non si placa. Riguarda il destino del poeta e del mondo.

«E se nel giallo/ ti vedrò/ sarà per tenere/ acceso il sole./ Ambra/ e sconquasso minerale/ ambra/ ed effluvi di vento/ nei tuoi capelli scompigliati./ E quel raggio di luna/ che ieri ho scorto rotonda come le tue gambe di giunco./ E se nel giallo/ti vedrò/ sarà per stringere/ il fiore del tuo grano. (…)/ E se t’incontrerò/sarà per lumeggiare/ la notte,/ per seguire la scia/ della tua stella/ che mi guida/ anche nello scuro/ ancora,/ ancora/ ancora». (Roberto Dall’Olio)

Info link

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/3621445311411035922?hl=it

 


 

Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Il Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La Casa della Poesia di Como, costituiscono il collettivo/ connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri Il connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! è aperto all'inclusione su espresso desiderio e comunicazione dei richiedenti, di fondazioni, associazioni, aziende, enti pubblici e privati, attori sociali di ogni ordine e grado)

I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Casa della Poesia di Como, Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Comune di Caprarica di Lecce, Associazione Sentiero dei Sogni, Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato, Associazione Culturale Macarìa, Gisella Blanco, ScriverePoesia Edizioni, Samuele Editore, Caffè Letterario - Lecce, puntoacapo Editrice, Ottavio Rossani, la rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, Donato Di Poce, La Biennale di Poesia di Alessandria, NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato, Vittorino Curci, Francesco Pasca, Marcello Buttazzo, Giuseppe Zilli, Alessio Arena, Alessandra Paradisi