Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri

Fate Fogli di Poesia, Poeti! Stats

iQdB casa editrice - I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

iQdB casa editrice - I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Distribuzione libri ultime novità dell'editore

Info

Per aderire al connettivo scrivere a fatefoglidipoesia.poeti2022@gmail.com indicando mail, eventuali siti, o pagine social

lunedì 9 gennaio 2023

Defrostdi Diletta D'Angelo (Interno Poesia Editore)

La foto di un vitello da allevamento apre il testo, segue una poesia fuori sezione che introduce ad un personaggio, a un nesso. Si parla di Phineas Gage: operaio statunitense traumatizzato cranico a seguito di un incidente. Attraverso Gage e le sue vicende Diletta D'Angelo costruisce un parallelismo tra personaggi umani e animali, vicende rimosse e richiamate alla memoria, ambientazioni interne ed esterne alla casa. «Più che una raccolta di testi», come sottolinea Carmen Gallo, «il percorso disegnato dalle quattro sezioni di poesie e prose, ricche di rimandi interni, si presenta come un'ossatura compatta e riconoscibile. A questa è demandato il compito di tenere insieme i pezzi di un racconto straniante e allucinato, di arginare in una gabbia figurale una materia umana altrimenti indicibile». Con «una struttura metrica a dir poco perfetta», come afferma Alberto Bertoni nella sua nota al testo, "Defrost" di Diletta D'Angelo è un'opera prima di poesia con una maturità espressiva originale e potente. 

 


 

domenica 8 gennaio 2023

Ponti sdarrupatu. Il crollo del ponte di Alfredo Panetta (Passigli)

«... Perfettamente integrato nell'hinterland milanese, Panetta coglie nell'esercizio della lingua che più non si sa l'esigenza di una restituzione senza sconforto. La memoria in lui diventa possesso mitico, ed è stato Giancarlo Pontiggia a notare quanto - fin da principio - il suo verso sembri fatto "di calcinacci, di terra, di grumi, di grondanti umori", ma - ribadisco - non di tradizionali lamenti più o meno cupi. C'è sempre, insomma, nei versi dialettali di Panetta, la concretezza estrusa di una parola incarnata, che coltiva gli schianti e che pare sporgere dalle rughe o dalle crepe profonde del vivere... Ma qui, nell'ultimo libro, c'è qualcosa di nuovo, qualcosa che muove da un tragico fatto di cronaca e che su quel fatto concepisce un intero e ben connesso, e laicissimo oratorio, cui tendo a dare un vero e proprio significato musicale, non foss'altro che per via di quei recitativi che ci parlano di vite perdute, di una Spoon River d'altri tempi e d'altra misura, ma sia ben chiaro: non imitativa... A colpire, poi, è un intero mondo di cemento e di catastrofe, un mondo di tondini che arrugginiscono, di malta che si sfarina, di stalli e pilastri che cedono di schianto. Un mondo così apparentemente lontano dalla poesia e così, invece, coraggiosamente convocato in un libro di forte configurazione morale...» (dalla prefazione di Giovanni Tesio) 

 


 

sabato 7 gennaio 2023

Il mare beve me stesso di Francesco Cagnetta (Arcipelago Itaca)

Alzai la testa, chiusi gli occhi per uscire

e il dolore era già lì, impresso sulla faccia

al casello del primo fiato.

A quel tempo parve cauto, previdente,

un rumore al mercato della voce

lento si annunciò, si fece preghiera

e necessità, misura del limite,

cordoglio in prima persona.

Allora pensai che il dolore fosse chiuso lì,

tutto in una tasca e che bastasse

gonfiare le vene fino a cento

mancare l’appuntamento

sottrarre il corpo al suo feroce abbraccio.

Fu così che imparai a contare i secondi

e la salita, a contare solo sulle dita.


*

L’inganno è la sola verità che conosco

quando nel silenzio delle porte chiuse

a tavola con la propria fame

i denti cambiano rumore

cadono i quadri

e la lingua si riappropria di versi

che credevo estinti.


*

C’era un castello nel letto dei miei cari

due fari, dovevi saltare le mura

non cadere nella fossa delle mani

stare attenti ai movimenti

ai soffi tiepidi del naso

quando mio padre si girava di tre quarti

e parlava senza peso.

Il sonno lo aveva leggero.

E mia madre stava sempre uguale

nella stessa posizione del dolore

sembrava di contare le ore

di stare in una tomba egizia

l’occhio aperto sul tempo,

sul battito del silenzio.

Il sonno lo aveva leggero, pure lei.

Allora io temevo che si svegliassero

che facessero capolino

e mi portassero al posto,

al mio posto, al rango del cuscino.

A quel tempo volevo solo che dormissero,

ovunque dormissero, che mi lasciassero esplorare

il corpo quando il dolore era un puntino sulla pelle

e si poteva ancora giocare.


*

Hai misurato il tempo del bucato

hai bucato il cesto della lavatrice

mostrato l’insolenza dei panni sporchi

che tornano a risplendere

come se nulla fosse successo

come se non ci fosse prova,

alcuna traccia di colore

nessuna impronta di dolore.

 

Francesco Cagnetta, nato nel 1982, vive a Molfetta (Ba), è un avvocato. Alcuni dei suoi testi sono stati pubblicati e recensiti in rete su blog letterari come Neobar, Zona di disagio, Poetarum Silva, sulla Rivista il ClanDestino e sulla Rivista Letteraria Anterem; altri testi sono apparsi nelle seguenti antologie: “Trittico d’esordio” a cura di Anna Maria Curci, Cofine Edizione (2017); “Come una mezzaluna nel sole di maggio ricognizione della poesia pugliese 1975- 1994”, Fallone Editore (2017); “Dalla fine del mondo Poesie per Francesco”, Luce e Vita Edizioni (2018); Enciclopedia della Poesia Contemporanea (2020), Fondazione Mario Luzi; Antologia della Poesia Italiana Spagnola 2020 (Volume 2) Ciesart Edizione Internazionale Barcellona. Nel 2020 esordisce con “Pianeti di Carne”, Edizioni Transeuropa Nuova Poetica, segue “Il mare beve me stesso” edito nel 2021 da Arcipelago Itaca. Finalista di diversi premi, tra cui menzione d’onore al Premio Montano 2018 e 2019, Premio Don Luigi di Liegro 2020, Premio Internazionale di Letteratura Città di Como nel 2021, Poeti Oggi 2022.

 


 

 

venerdì 6 gennaio 2023

Termini per una resa di Massimo Del Prete (Aragno)

"Diversamente da altre voci, anche autorevoli, mi sembra che Del Prete, sin dal testo d'esordio, si proponga con decisione l'intento di indicarci una strada da intraprendere, qualcosa che ci aiuti, che ci permetta di rinunciare "al pantano dei discorsi" dominanti. [...] Il richiamo al silenzio dell'ascolto non è certo (e nemmeno vuol essere) originale, ma proprio per questo, proprio nel momento in cui accetta il rischio di venire banalizzato e non intercettato, mi pare coraggioso e necessario. Oggi ci vuole, infatti, molto coraggio a indicare la necessità di riscoprire, nel silenzio e nell'ascolto dei mondi, la risposta alla crisi antropologica e sistemica che ci riguarda. [...] In definitiva, non solo "denunciare in pena il presente", come scriveva Turoldo, ma anche indicare concretamente un futuro percorribile, per quanto dentro un paese e un tempo devastato e precario: questo forse è il destino toccato alla generazione dei poeti nati negli anni '90. Una generazione che dovrà imparare come avanzare nelle acque, tenendo insieme il senso della storia e il valore della biografia dentro la storia, ed evitando di preoccuparsi per questioni marginali e stantie, che poco hanno a che fare col reale motivo che sta alla base della necessità di scrivere. Di questa generazione Del Prete sarà, senza dubbio, uno dei poeti il cui percorso andrà seguito, augurando a lui, come a noi, che tutto quello di intenso che già si esprime nei suoi versi, continui a maturare e a dare frutto." Prefazione di Gabriel Del Sarto 

 


 

giovedì 5 gennaio 2023

Nel vortice. Il filo Condividi di Cesare Lievi (Samuele)

Viviamo, e il tempo ci porta via da un luogo nel quale abbiamo creduto un tempo di abitare, dove ancora siamo abitati: voci, volti, sguardi invadono, vorticano e connettono altro a altro, fino al limite del non senso, fino all’interruzione, al silenzio. Una scrittura densa, chiara però, diretta, risultato di un grande lavoro con la parola “detta” (Cesare Lievi è anche autore di teatro e uno dei registi teatrali italiani più noti) riesce altresì a portarci in una dimensione dove i dettagli esaltano la materia e allo stesso tempo lievitano verso l’astrazione. D’altra parte, materia e astrazione vivono nelle forme della cultura classica e della letteratura di lingua tedesca, alle quali Lievi si ricollega fin dalle sue prime opere, se pure in questo libro ne troviamo meno esplicita, più matura l’influenza, e l’autore più liberamente attraversa in modo originale i territori del desiderio e del lutto, dell’incanto e della disillusione.

 
1
 
“C’è. Lascia libero il passaggio:
il dentro, il ventoso, il profondo
il chiaro è lì che s’incontrano.
Bruciato il luogo e forse il tempo, i vivi
 
nutrono gli assenti, gli stanchi
e la voce che non cede. Bruciato
il tempo e forse il luogo, i morti
siedono al tavolo, bevono vino.”
 
 
 
 
 
 
2
 
Puntava l’angelo custode a volte
un coltello contro il mio petto.
Il respiro si bloccava e la lama,
sudicia, suggeriva quiete, fine.
 
Rifiutata pronunciando parole
indifferenti. Voce. Voce. Suono.
L’inesattezza d’un corpo (colpa
e innocenza) l’artefice, il rifiuto.
 
 
3
 
Durata delle cose. Inizio e fine
delle cose. La tavola. La sedia. Tu
che ci dondoli sopra. Il sole è tiepido
oggi, e odora di aranci fioriti.
 
Si consumano durando. Spegnendosi
vivono il loro trionfo. Sono e
non sono. Se le blocchi in un istante
senti un cadavere. Con le tue mani
 
lo plasmi.
 
 
 
4
 
Vede il suono, il guaire degli animali
di notte quando c’è
la serrata degli umani e d’intorno
tutto è così diverso, così puro
 
che le cose si scambiano l’immagine
senza dolore. Mutano: muoiono
e divengono di nuovo. Lui sente
tutti i passaggi. Nel suo battito
 
li vive.

 


 

 

Cuatro poemas inéditos de Rafael Soler - Zenda

Cuatro poemas inéditos de Rafael Soler - Zenda

mercoledì 4 gennaio 2023

Lettere all'innamorata di Thierry Metz (Il Ponte del Sale)

Lettere scritte alla moglie durante un corso per muratori e dedicate a Vincent, il figlio ucciso da una macchina nel 1988 a 8 anni. 

 

"Non dire niente. Ti amo. Il resto non è che la storia di un piccolo
villaggio in riva al fiume. La storia di un gufo che ci conosce.
Dopo tante notti."
 
Thierry Metz nasce il 10 giugno 1956 a Parigi. Nel 1977 si sposa con FrançoiseFenautrigues, sua compagna di scuola. Nel 1988 muore il secondo figlio, investito da una macchina. Per il poeta iniziano i soggiorni nelle case di cura di Périgueux, di Agen, di Cadillac. Dopo essersi trasferito a Bordeaux, si suicida il 16 aprile 1997. Tra le sue opere si segnalano Dolmen (1989), Sur la table inventée (1989), Le journal d’un manoeuvre (1990), Entre l’eau et la feuille (1991), Le drap déplié(1995), Dans les branches (1995), De l’un à l’autre (1996), Terre (1997), L’homme qui penche (1997), Sur un poème de Paul Celan (1999), Dialogue avec Suso (1999), Poésies 1978-1997 (2017). La raccolta Lettres à la Bien-aimée uscì nel 1995 nella collana «L’Arpenteur» di Gallimard.
 
 
 

 

martedì 3 gennaio 2023

Lettere a Gaustìn e altre poesie di Georgi Gospodinov (Voland)

Chi ha imparato ad amare Georgi Gospodinov potrà individuare nei versi e nelle prose poetiche di questo volume alcuni dei temi cari al grande scrittore bulgaro: il senso di umana partecipazione e di pietas verso il mondo e le sue creature, la consapevolezza della fragilità della vita, l'ironia... e poi Gaustìn, il mitico alter ego dell'autore, insieme fonte e destinatario di ogni riflessione. Un'accurata scelta con testo bulgaro a fronte, selezionata dall'autore stesso: dal volume d'esordio Lapidarium (1992), che lo ha fatto conoscere e gli è valso numerosi premi, al più recente Tam, k?deto ne sme (Là, dove non siamo, 2016). 


 

lunedì 2 gennaio 2023

“L’Angolo della poesia”.  Sono apolitico, ma potrei essere portatore di idee per i politici – siracusa2000.com

“L’Angolo della poesia”.  Sono apolitico, ma potrei essere portatore di idee per i politici – siracusa2000.com

"Al risveglio", la poesia di Tagore sulle risposte della vita

"Al risveglio", la poesia di Tagore sulle risposte della vita

Vivian Lamarque: "Vecchiaia è bellezza". Intervista alla poetessa - iO Donna

Vivian Lamarque: "Vecchiaia è bellezza". Intervista alla poetessa - iO Donna

Claudio Grisancich: «Non ho mai giocato con la poesia perché porta a fare i conti con se stessi» - Il Piccolo

Claudio Grisancich: «Non ho mai giocato con la poesia perché porta a fare i conti con se stessi» - Il Piccolo

La poesia in dialetto romagnolo che salvò Tonino Guerra nel campo di concentramento

La poesia in dialetto romagnolo che salvò Tonino Guerra nel campo di concentramento

domenica 1 gennaio 2023

Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina. Testo russo a fronte di Aleksandr Michailovic Kabanov nella traduzione di Alessandro Achilli (Interlinea)

«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l'occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L'invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «Qui Kabanov sembra insegnarci che l'utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli). 

 


 

venerdì 30 dicembre 2022

Filo spinato di Alessandro Fo (Einaudi)

Le poesie di Alessandro Fo raccontano piccoli episodi come ripresi da vecchie foto, sempre con la speranza che qualcosa resti, dopo la fine di ogni storia. Sempre con la certezza che tra lo scomparire e il riemergere ci sia un filo sottile, spinato o no, a cui tutti siamo appesi.

Il filo spinato del titolo è quello che, trattenendo il nonno di rientro da un assalto durante la Grande Guerra, gli salvò la vita. Senza quel filo non ci sarebbero stati il padre del poeta, né la zia Bianca, né lo zio Dario, né il premio Nobel di quest'ultimo. Incontriamo poi in questo libro un ricco romano del IV secolo, di cui rimane pressoché solo il nome: ma fu grazie a lui se il giovane Agostino poté studiare. Senza di lui, niente Confessioni. E poi, ancora, una borsetta di perline trovata fra le macerie della Seconda guerra mondiale e conservata durante la prigionia per essere regalata a una futura nipote, che ora l'ha riposta cosí gelosamente da non riuscire piú a trovarla. La consolazione di un declivio fiorito lungo la strada che conduce a un lavoro logorante. Una pagella del 1934, nella quale un 6 in matematica fa ancora recriminare dopo piú di ottant'anni l'alunna che lo ricevette. Un garage da sgomberare, in cui giace un tesoro di lettere di Ripellino. L'avvento salvifico di vecchi libri sbrindellati nella cella di una prigione.


 

giovedì 29 dicembre 2022

"Alleluia per il nuovo anno a tutti", buon 2023 con la poesia di Vito Coviello - SassiLive

"Alleluia per il nuovo anno a tutti", buon 2023 con la poesia di Vito Coviello - SassiLive

I Sassolini di Valentina Mariani, nel segno dell’haiku: "La poesia per me è linfa vitale, è parte della mia intimità"

I Sassolini di Valentina Mariani, nel segno dell’haiku: "La poesia per me è linfa vitale, è parte della mia intimità"

A Germignaga e Castelveccana per Parlare di Poesia ai Giovani si pu e si Deve - Germignaga

A Germignaga e Castelveccana per Parlare di Poesia ai Giovani si pu e si Deve - Germignaga

Grazie a TikTok si scopre che la poesia serve ancora: perché Leopardi e Montale sono entrati in trend

Grazie a TikTok si scopre che la poesia serve ancora: perché Leopardi e Montale sono entrati in trend

Le poesie assenti di Lello Voce - la Repubblica

Le poesie assenti di Lello Voce - la Repubblica

mercoledì 28 dicembre 2022

Nel tremore degli anni di Filippo Ravizza (Puntoacapo)

"C'è una forza inesplosa nell'ultimo lavoro di Filippo Ravizza. Forza di parole che si ripetono come un mantra o una cantilena dolce. Forza di tempi e luoghi, così felicemente opachi, fatti di rimandi, ritorni, richiami. Forza di idee, figlie di una generazione che si misura con il nuovo, partendo dalle ceneri di una stagione, il Novecento, che non può essere rimossa, liquidata. Ravizza, dopo La coscienza del tempo, poteva scrivere solo questo libro, terribilmente dolce, puro come il suo sguardo lancinante, da vedetta che osserva oltre e cerca risposte, contorni. Si respira aria di Raboni in molti passaggi di Nel tremore degli anni, ma Ravizza è se stesso pienamente in un libro che, a me pare, rappresenti il punto più alto della sua lunga stagione poetica". (Ivan Fedeli) 



 

martedì 27 dicembre 2022

Google. Il nome di Dio. In quattro quarti di cuorei di Adam Vaccaro (Collezione Letteraria)

Punta al cuore della realtà questa straordinaria raccolta di Adam Vaccaro, rara figura di poeta e intellettuale che usa la poesia come sonda della realtà. Ed è una realtà che tutti conosciamo: la tecnologia che fagocita vita ed anima, l'abbrutimento morale che ne è al contempo causa ed effetto, la degenerazione della politica, la quale dovrebbe essere l'arte, il piacere e la gioia dello stare insieme sotto la bandiera di un'idea di vita sociale, piuttosto che sotto quella di un consumismo esasperato che annichila tanto la nostra unicità che il nostro essere animali sociali e che, della poesia, è l'antitesi più che il nemico. Ma ci si chiede: c'è, se non un Paradiso, almeno un Purgatorio nella poesia di questo poeta "dantesco" che guarda il mondo senza i veli della finzione - nemmeno quella poetica, cioè quella che si cala in un tono edulcorato che fa tanto sfondo fittizio, bello ma falso? Sì, specie nell'ultima sezione, in cui spicca quel "ballo dei nostri cuori" che profuma di concrete memorie e di passioni, il poeta ci fa respirare un'aria più pura e umana, l'aria che tutti vorremmo identificare con la verità della poesia. (Mauro Ferrari) 

 


 

domenica 25 dicembre 2022

La poesia di Emilio Rentocchini

La poesia di Emilio Rentocchini

La poesia di Umberto Colombo/4: una dedica al Natale - CasateOnline

La poesia di Umberto Colombo/4: una dedica al Natale - CasateOnline

"Invisibile", la video-poesia sulla fibromialgia dell'autrice massese Marzia Bonassi - SulPanaro | News

"Invisibile", la video-poesia sulla fibromialgia dell'autrice massese Marzia Bonassi - SulPanaro | News

“È nato! Alleluia!”: testo e analisi della poesia di Guido Gozzano

“È nato! Alleluia!”: testo e analisi della poesia di Guido Gozzano

Barbieri vince il premio Municipio Roma V con la poesia “Eterno in vapore” Reggionline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia |

Barbieri vince il premio Municipio Roma V con la poesia “Eterno in vapore” Reggionline -Telereggio – Ultime notizie Reggio Emilia |

Qualche poesia per gli amici che si sposano. Ed è, non subito, letteratura | Il Foglio

Qualche poesia per gli amici che si sposano. Ed è, non subito, letteratura | Il Foglio

giovedì 22 dicembre 2022

Il lago. Ritorno nei Balcani in pace e in guerra di Kapka Kassabova (Crocetti)

"Ho viaggiato in territori lontani. Ho tentato la fuga. E tuttavia sono qui, in riva al lago, in cerca di risposte," scrive Kapka Kassabova, che in riva ai laghi di Ocrida e Prespa ha le sue radici, in un incrocio di confini che separano Grecia, Albania e Macedonia del Nord. Un centro geografico che è anche un appuntamento, a lungo disatteso, con le storie della sua famiglia, attraversata dalle migrazioni e dai rivolgimenti della storia. Più di cent'anni fa partì la bisnonna lasciando il Regno di Jugoslavia per quello di Bulgaria, la imitò la nonna quando quegli Stati avevano già cambiato nome, e poi la madre, verso la Nuova Zelanda, e Kapka di nuovo in Europa. Una genealogia di sradicati: donne e uomini che ogni volta devono cominciare da zero in posti dove a stento sanno pronunciare i loro nomi, in cerca di una pace che può diventare perversamente elusiva. Mentre la storia dell'Europa centrale incombe alle loro spalle, tormentandoli con i fantasmi dei conflitti peggiori e la dolcezza delle tradizioni antiche. Queste pagine, all'esplorazione di un confine dove Oriente e Occidente si intrecciano mescolando lotte sanguinose e splendidi amori, ci interrogano su come la geografia e la politica si imprimano nelle famiglie e nelle nazioni, ponendoci di fronte alle domande più cruciali sulla sofferenza umana e sulla nostra capacità di cambiamento. 

 

 
 

mercoledì 21 dicembre 2022

Solo un colombo azzurro di Anna Maria Di Brina a cura di Maurizio Cucchi (Stampa)

"Solo un colombo azzurro" è un libro composito, molto articolato, eppure coerente e organico, per la fitta rete di rimandi interni, un'opera segnata da momenti di riflessione lirica su umanità e vuoto, nell'insorgere alla coscienza di improvvisi abissi, di ombre e silenzi dai quali peraltro si apre una luce, uno stimolo di promessa vitale. Il tempo agisce con impassibile continuità, scorrendo come l'acqua, eppure l'attesa è sempre per «la chiamata / a risalire lentamente verso il sole.» Appare qui la vicenda di chi ha alle spalle il pensiero delle ore che troppo indifferenti si sono succedute in quelle figure, per le quali il passato è una montagna, in quel luogo, il loro, «dove il tempo non è più che un intervallo», ben consapevoli che «Ai morti è riservata nel prato / una carezza eterna». Presenza costante è la natura, nella molteplicità dei suoi elementi, dal paesaggio fino alle animate movenze degli animali e alla meraviglia dei frutti. Nella varietà tematica della raccolta si evidenziano anche poesie d'amore e riflessioni sulla poesia, sulle parole "rastrellate" in un quotidiano esercizio, fino a tagliare «i versi / in forma di aquilone» e sul valore cangiante della parola. 

 


 

martedì 20 dicembre 2022

Ufficio del sole di Giusi Busceti a cura di Maurizio Cucchi (Stampa)

In "Ufficio del sole" Giusi Busceti si muove con destrezza, con pacata (ma vibrante) saggezza tra innumerevoli dettagli, còlti in presa diretta o riaffiorati nel ricordo, prelevati da una quotidianità orizzontale, in parte sempre insondabile o vagamente misteriosa. La meditazione lirica di Busceti avviene in perlustrazioni nel tempo, fino al riemergere anche del passato, frutto di uno sguardo sensibilissimo che si esprime nei luoghi più vari, vagabondando tra cielo e bassa condizione anche domestica. Ne scaturisce un resoconto poetico mosso da un continuo incalzare di minimi eventi e feriali passioni, spesso accompagnate da un diffuso dolore, da barlumi d'amore o da improvvise speranze di apertura, per quanto sempre aleatoria e problematica. Nella loro composta medietà di tono, i versi sono sempre densi, fitti di concrete circostanze e accostamenti felicemente imprevisti eppure articolatissimi e coinvolgenti. La pronuncia di Busceti è asciutta e controllata, ma a volte d'improvviso si contrae, oppure ci offre piccoli passaggi di dolcezza con l'apparire di personaggi, di figure anche familiari. Ne scaturisce una identità poetica tanto complessa quanto autentica e riconoscibilissima. 

 


 

Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Il Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La Casa della Poesia di Como, costituiscono il collettivo/ connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri Il connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! è aperto all'inclusione su espresso desiderio e comunicazione dei richiedenti, di fondazioni, associazioni, aziende, enti pubblici e privati, attori sociali di ogni ordine e grado)

I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Casa della Poesia di Como, Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Comune di Caprarica di Lecce, Associazione Sentiero dei Sogni, Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato, Associazione Culturale Macarìa, Gisella Blanco, ScriverePoesia Edizioni, Samuele Editore, Caffè Letterario - Lecce, puntoacapo Editrice, Ottavio Rossani, la rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, Donato Di Poce, La Biennale di Poesia di Alessandria, NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato, Vittorino Curci, Francesco Pasca, Marcello Buttazzo, Giuseppe Zilli, Alessio Arena, Alessandra Paradisi