Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
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Info
martedì 31 maggio 2022
Così dentro ho un urlo incontenibile. Poesie di una voce forte. Nuova ediz. di Sara Roma (Pluriversum)
Un poeta non salverà vite, però mi piace pensare che di qualcuna ne nutrirà i sogni. E magari anche tu potrai godere di questi versi, per quella condizione che ci fa tutti uguali alle intemperie dello stesso cielo.
lunedì 30 maggio 2022
Donne appassionate. Poesie d'amore e morte di Cesare Pavese a cura di Giovanni Tesio (Interlinea)
«Il tema delle donne in pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», come scrive Giovanni Tesio in questa nuova antologia dei testi più belli dedicati all'amore e anche alla morte fin dal più celebre verso: «verrà la morte e avrà i tuoi occhi». Un'occasione per ritrovare l'energia poetica di pavese, «la sua ricchezza: la nostra salvezza, la sua dannazione».
giovedì 26 maggio 2022
TORNA A COMO EUROPA IN VERSI - EDIZIONE 2022
Europa in versi, Festival Internazionale di Poesia organizzato dalla Casa della Poesia di Como, torna per festeggiare in presenza la sua dodicesima edizione insieme alla città di Como e con la partecipazione di poeti di rilevanza nazionale e internazionale.
Il Festival, ideato e promosso da Laura Garavaglia (presidentessa della Casa della Poesia di Como) ha ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea, del Ministero di Beni Culturali, di Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como, dell’Università dell’Insubria, Como Città Creativa Unesco, Consolati della Corea del Sud e della Romania a Milano ed è realizzato grazie al sostegno di Regione Lombardia, Fondazione Alessandro Volta, BCC Lezzeno.
“Località e globalizzazione” è il tema portante: la “località” è definita dalle interazioni quotidiane, ma le dimensioni globali divengono sempre più importanti e il senso di ciò che accade localmente, tutto ciò che caratterizza lo spazio dell’esperienza quotidiana, trova origine anche nella connessione che si stabilisce a livello globale. Nel contesto che stiamo vivendo - anche e soprattutto in questo periodo - il concetto di “identità culturale” costituisce l’insieme dei riferimenti per il quale una persona o un gruppo si definisce e desidera di essere riconosciuto: implica le libertà inerenti alla dignità della persona e integra - in un processo permanente - la diversità culturale, il particolare e l’universale, la memoria e il progetto.
“Il tema di questa edizione, definito mesi fa, ha anticipato anche quello che stiamo vivendo in questi giorni: la guerra in Ucraina ci tocca da vicino e ci lascia attoniti – spiega Laura Garavaglia, ideatrice della manifestazione – perché siamo spettatori, sentendoci però coinvolti in prima persona. Avevo da tempo invitato Dmytro Chystiak, poeta ucraino che ha già partecipato a due edizioni del Festival. E a mia volta sono stata ospite al Festival Kochur di Kiev, stabilendo un legame significativo con i poeti e i letterati contemporanei. Ovviamente la situazione attuale è delicata e la presenza di Dmytro in forse. Ci auguriamo che possa finire presto la guerra e che lui possa essere presente di persona. L’edizione di quest’anno sarà in ogni caso dedicata alla pace, così come lo scorso anno era stata dedicata alle donne afghane: la poesia è sempre un atto di pace, come ha scritto Pablo Neruda, è memoria ed è anche racconto della vita reale”.
Il festival prende avvio venerdì 27 maggio con incontri mattutini tra i poeti ospiti e gli studenti del Liceo A. Volta e del Liceo Orsoline San Carlo. Nel pomeriggio (ore 17.00) presso Famiglia Comasca, letture dei poeti partecipanti alla manifestazione.
Il Festival entra nel vivo sabato 28 maggio: dopo l’incontro con gli studenti dell’Università dell’Insubria, nell’affascinante scenario di Villa Gallia, affacciata sul primo bacino del lago di Como, inizia l’incontro con undici poeti internazionali e italiani, con l’introduzione a cura di Roberto Galaverni (Corriere della Sera).
Gli ospiti provengono dall’Italia e da diversi Paesi: oltre all’attesa presenza di Dmytro Chystiak - narratore, critico letterario, traduttore e giornalista -, dalla Svizzera arrivano le poetesse Leta Semadeni, che scrive in romancio e in tedesco, ed è vincitrice di numerosi premi letterari, e Laura Accerboni, artista della fotografia. Sue poesie sono state pubblicate su riviste italiane e internazionali tra cui Poesia, Italian Poetry Rewiew, Gradiva e sono state tradotte in oltre dieci lingue. Dalla Spagna giunge Rafael Soler, poeta e narratore di fama internazionale, è invitato a festival di poesia in Europa, America Latina, dove ha pubblicato vari libri, e in Asia. I suoi libri sono tradotti in dieci lingue ed è Vicepresidente dell'Associazione degli Scrittori Spagnoli.
Dalla Romania torna a visitare il festival Ion Deaconescu, anche scrittore e critico letterario, Presidente dell’Accademia Mondiale di Letteratura Miahi Eminescu (ente preposto a inviare candidature al Nobel per la letteratura). Infine, dalla Corea del Sud giungono Kooseul Kim, Professoressa Emerita di Letteratura inglese all'Università di Hyupsung, che ha ricevuto menzione dall'Associazione degli Scrittori del Vietnam ed è Presidente del Premio letterario internazionale Changwon KC e del Comitato organizzatore del KS World Poetry Festival; Dongho Choi, anche critico letterario, membro della National Academy of Arts e Professore Emerito alla Korea University di Seoul. È studioso di letterature orientale e occidentale ed ha ricevuto riconoscimenti importanti; è anche Presidente della Society of Korean Poets.
Dall’Italia partecipano Franca Grisoni, poetessa che scrive liriche d’amore in dialetto bresciano, vincitrice di premi letterari tra cui il Bagutta e il Viareggio; Basilio Luoni, esperto di poesia dialettale, scrittore e critico letterario, Edoardo Callegari e Sabrina De Canio, rispettivamente direttore per le Relazioni Esterne presso il Piccolo Museo della Poesia di Piacenza e condirettrice dello stesso Museo.
Nel corso della giornata di sabato sono in palinsesto vari appuntamenti: a Villa Gallia viene presentata la mostra degli studenti del liceo artistico dell’Isis Carcano (all’interno e in giardino) e l’incontro (ore 15.00) “P.P.P. Poesie Per Pasolini: tra località e globalizzazione a cent’anni dalla nascita un omaggio poetico da parte di grandi autori” a cura di Roberto Galaverni. Da qui, al via il reading dei poeti ospiti, fino alla premiazione dei vincitori e dei finalisti del Premio Internazionale Europa in versi e in prosa, a conclusione della giornata.
Sarà a disposizione del pubblico il bookshop con i libri dei poeti e personaggi culturali presenti al Festival, tra cui i volumi di poesie dei poeti stranieri presenti tradotte a cura de La Casa della Poesia di Como ODV e pubblicate da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Gli studenti di Enaip Como accoglieranno i poeti e il pubblico durante l’evento.
Domenica 29 maggio (ore 10.30) nel Parco di Villa Sucota (sede della Fondazione Antonio Ratti e del Museo Studio del Tessuto) si terrà “La mia lingua è un filo di seta”, passeggiata con reading con i poeti ospiti del festival “Europa in versi” e con la partecipazione del pubblico, invitato a condividere testi ispirate al tema tessile o a quello floreale. Un modo per legare le fioriture primaverili ai motivi di tanti tessuti stampati presenti nel Museo (in collaborazione con “Sentiero dei Sogni” e la guida di Pietro Berra).
Nel pomeriggio (dalle 17.00 alle 18.00) al Museo Della Seta si terrà un omaggio a Como - Città Creativa Unesco 2022 per l’attività serica: i partecipanti al reading intitolato “Tessere versi – L’ordito e la trama delle parole e dei tessuti” visitano il Museo e leggono le loro poesie, introdotti da Roberto Galaverni e Andrea Tavernati.
Per ulteriori informazioni:
www.lacasadellapoesiadicomo.com
mercoledì 25 maggio 2022
Riding di poesie del Fancello Fanfansio di Fulvio Fuina (Porto Seguro)
Del Fancello Fanfansio si sa tutto e non si sa niente; di certo è stato un grandissimo poeta. È lui il protagonista di questa serie di poesie comiche. Le poesie viaggiano nello spazio e nel tempo a loro piacimento, toccando i più ampi argomenti tipici del (nostro) medioevo: Amore, Alcol, Computer, Autostrade, Bar. Una raccolta dove comicità e critica si uniscono per una satira piacevole e incalzante.
martedì 24 maggio 2022
A vele spiegate. Poesie nel vento di Eugenio Basilio (Robin)
Le parole del silenzio accalcano la mente, uccidono senza avvisare, come invisibili fuochi bruciano il corpo, confondono gli occhi che smarriscono l'orizzonte e si perdono nel buio di quello sguardo che non ha arcobaleni.
lunedì 23 maggio 2022
I cieli della preistoria. Antologia della nuovissima poesia pugliese di Antonio Bux (Marco Saya)
In questa speciale antologia vengono presentate diciotto nuovissime voci della poesia pugliese, contraddistinta da esordienti che hanno pubblicato i loro primi libri durante il quinquennio 2016-2021. I poeti antologizzati (che sono Francesco Cagnetta, Eleonora Ines Nitti Capone, Vanna Carlucci, Luca Crastolla, Chiara De Cillis, Claudia Di Palma, Marco Esposito, Dario Goffredo, Ilaria Grasso, Giovanni Laera, Serena Mansueto, Giuliano Maroccini, Lorenzo Mele, Stefano Modeo, Rosa ria Ragni Licinio, June Scialpi, Giuseppe Todisco e Mara Venuto) abbracciano idealmente l'intero territorio regionale.
domenica 22 maggio 2022
venerdì 20 maggio 2022
Oltre. Poesie di un orizzonte lontano di Stefania Corvatta (Pathos Edizioni)
La poesia nasce dalla sorgente dell'anima e può ancora fluire libera. La poesia è eterna in un mondo frenetico e mutevole, cieco e sordo. La poesia di Stefania Corvatta non si ferma all'immagine, ma si fa viva espressione del binomio vita-morte insito in ogni sfaccettatura dell'essere umano. Senza questa totale libertà e senza l'abbraccio di tutti gli aspetti dell'essere non può esserci verità, mentre l'autenticità è uno degli elementi preponderanti del verso dell'autrice. La poetica dell'oltre, di un orizzonte più lontano, di un'altra prospettiva che scardina la norma e la convenzione umana e stilistica, confluisce proprio nel titolo "Oltre", poiché tutto ciò che davvero spinge l'umanità a muoversi è al di là di un piano meramente materiale o di facile accesso. La lettura di questa silloge ci ricorda, soprattutto come un viaggio nell'oltre, sia anche superamento di noi stessi e dei nostri limiti.
giovedì 19 maggio 2022
This Blue. Testo originale a fronte di Maureen N. Mclane e con la traduzione di Massimo Bacigalupo (Guanda)
È «un altro giorno in questo cosmo qui», un cosmo insieme quotidiano e straordinario che spazia dai centri commerciali alle repubbliche marinare all'educazione cattolica: quelle di Maureen N. McLane sono liriche pungenti per un nuovo secolo, versi che si nutrono della tradizione poetica inglese in un contesto sfacciatamente contemporaneo. Nel mezzo del cammino della nostra «vita terrana», l'autrice convoca porcospini, ghiacciai, nanotubi, Saffo, le rose della Persia, il Golfo Paradiso, l'Andalusia, Belfast, Parma - frammenti di un mondo indagato, spezzato, che qui è possibile condividere ed esprimere in modo nuovo: «Coraggio Adamo del peccato - /ogni giorno il mondo esiste / per essere nominato». "This Blue" affronta con grinta e tenerezza temi sensibili come la fluidità di genere e la sfida di vivere su un pianeta al collasso, ma sa anche cantare con voce aspra e dolce i momenti in cui la complessità si risolve in serenità e affetto.
mercoledì 18 maggio 2022
È passato di Luciano Stella con le illustrazioni di Francesco Filippini (Colonnese)
Se il passato è il luogo da attraversare per compiere il viaggio del ritorno a se stessi, Luciano Stella non si sottrae all'attraversamento e utilizza la poesia come strumento giocoso con cui compiere il passaggio. I suoi versi, permea- ti di spiritualità e dolcezza, si ripetono in ritmi dalla forte carica espressiva. Il linguaggio visionario, lo stile ricco di assonanze e accumuli, sono un magma che magicamente prende ogni volta forma e assorbe il lettore in un universo libero in cui la strada e l'arrivo sono due metà dello stesso cielo. Ogni visione celebra la bellezza, esalta l'eternità personificata da un fratello fisico e immaginario, invocato e perduto, compagno e antagonista che, altrove e oltre, restituisce la purezza.
martedì 17 maggio 2022
A Roma. Da Pasolini a Rossellini di Giorgio Ghiotti (Perrone)
"La sera, al tramonto, / sembra una battaglia lontana la città", scrive in una poesia Beppe Salvia. A Roma la poesia è di casa. Lo è da sempre, ma come forestiera o esule che giunga in città e, per ascendenza o destino, decida di fermarsi. Così i suoi poeti, romani più per adozione che per nascita: Penna perugino, Caproni livornese, Pasolini bolognese, Bertolucci parmense, Insana messinese, Zeichen fiumano... Dalle storiche periferie ai quartieri del centro, attraversando il fiume che divide il cuore della capitale in due parti (da un lato Trastevere, dall'altro Campo de' Fiori), "La Roma dei poeti" è un viaggio tra le parole e le vite di chi ha intrecciato i suoi passi - e i suoi versi - alla storia della più vorticosa, imprendibile e commovente delle città. Sono ancora tutti qui, a spasso tra queste pagine, i poeti di Roma, vivi fintanto che ci sarà una strada, un rione, un quartiere a raccoglierne le voci: Dario Bellezza ancora bisticcia con Amelia Rosselli all'ombra della Piramide; Jolanda Insana esce da un portoncino in via dei Greci, tra la musica del Conservatorio; Giovanna Sicari compra frutta al mercato di Monteverde vecchio mentre San Lorenzo si anima delle poesie di Vito Riviello, Antonio Veneziani e Renzo Paris, mentre giovani poverissimi poeti in erba iscritti a qualche facoltà si riuniscono in stanze affittate per leggere poesie. Il ritratto di una città che ha ispirato e talvolta schiacciato i suoi poeti, in un itinerario sentimentale da Garbatella al Trullo, da San Giovanni a Monti, fino alle spiagge di Focene.
lunedì 16 maggio 2022
Tutte le poesie di Cosimo Ortesta e con la curatela di Vito Bonito, Jacopo Galavotti ( Argolibri)
Argolibri presenta "Tutte le poesie" di Cosimo Ortesta, opera che raccoglie per la prima volta insieme tutte le opere di uno dei più grandi poeti del secondo Novecento italiano, a tre anni dalla sua scomparsa Un libro dalla straordinaria forza espressiva che è lo specchio di una vita vissuta nel costante confronto con l'altro e nel dialogo mai passivo con una tradizione europea che va dal Barocco a Mallarmé, da Frost e Auden a Beckett e Valéry. La poesia di Ortesta si disegna così come un'esperienza estrema della parola, una visione che attraversa il proprio spazio esistenziale radendolo con la lama di una luce affilata e implacabile, una lingua che egli stesso definì "omicida". Elegante traduttore dal francese, poeta dalle pubblicazioni rade e meditate, recensore raffinato, Cosimo Ortesta ha incarnato quella figura di poeta-critico-traduttore cosi caratteristica del nostro Novecento. "L'ombra di un mondo esterno si avvicina radice che dal ventre e dalla mente cresce nuda fraterna lingua contro l'esperienza del giorno. Le sue costellazioni luminose e fredde sono presagio di amori incerti di fiocchi di neve, bufere incandescenti, e al centro del campo azzurro la pioggia roteando fa notte estiva, quiete e calma, in cui si chiude assonnata e ferita un'altra perfezione. Tremo fino al sonno quando la calma di un molteplice sfacelo si dilata e su questo interno plana dove di amore né d'alcun timore bisogna parlare adesso che niente c'è da dire adesso che il chiarore è una pace così lenta in disfarsi così viva bellezza in darci aiuto per nessuna pace. Ma se lei perdesse la testa e scoppiando in un oceano di piume a due a due un altro io un altro tu a dirsi addio ancora forti ma sempre più inesperti ritornando all'addio ci sarebbe la voce nel centro della paura Testimone di questo incerto rito è la mano che scrive esatte menzogne della lingua omicida. Il volume contiene le opere pubblicate in vita, traduzioni "segrete", gli inediti dell'ultimo periodo e le riproduzioni delle poesie manoscritte dedicate alla Rosselli e a Zanzotto.
domenica 15 maggio 2022
La mia poesia fuori dal tempo di Antonino Orlando (Kimerik)
Sono vivide le immagini che scorrono davanti agli occhi durante la lettura di questa ultima raccolta poetica di Antonino Orlando. Vivide, colorate, incisive. Sono parole ma sono anche pensieri, sono parole ma anche colpi al cuore, di quelli che fanno sussultare perché qualcosa ha fatto centro. Si legge un libro e ci si vive, si riscopre sé stessi tra le righe, ci si scruta dentro, ci si specchia nelle pagine. Perché non appena questi versi vengono letti e assimilati, subito si vanno a incuneare nell'animo del lettore, quello più intimo e profondo, scavando nel proprio sentire con parole leggere tanto quanto energiche e penetranti. Non lasciano spazio a nient'altro, questi versi, perché colpiscono là dove l'Autore ha deciso che debbano arrivare, in modo chiaro e preciso. Graffiante, vivo. Fuori dal tempo, queste poesie, proprio perché un tempo non ce l'hanno: non appartengono ad alcun periodo, ma sembrano invece percorrere diverse vie per poi ricongiungersi in un solo punto: l'amore universale. In una dimensione in cui il tempo c'è, ma non conta più, Antonino Orlando parla al lettore come un amico di vecchia data che conosce il segreto della storia dell'essere umano. Conosce i suoi errori e passi falsi, ma anche le sue conquiste e le vittorie. Leggere questo libro è come leggersi dentro. Ecco perché è tanto doloroso quanto affascinante, conoscersi attraverso le parole.
sabato 14 maggio 2022
Poesie del camminare di Carlo Marconi (Lapis)
Camminare non è solo movimento delle gambe e battiti del cuore; è lo spazio dove maturano i pensieri, i dubbi si sciolgono e le idee si fanno più chiare. Un albo in cui poesia e illustrazione dialogano costantemente, per restituire al lettore l'esperienza immersiva del cammino. C'è tutto il mondo dei bambini in questa passeggiata di parole, rime che raccontano i piccoli momenti che danno significato alla vita di ognuno di noi. Questo libro nasce come invito a intraprendere un viaggio, a cogliere ogni aspetto di quell'avventura che ci attende poco oltre la soglia di casa e si chiama vita. Si rivolge ai piccoli e grandi curiosi del mondo, a coloro che amano voltarsi, osservare le impronte lasciate sul terreno per provare a conoscere se stessi.
Al largo nella città: Anche se gli alberi, Idro, Dromi di Massimiliano Marrani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
La poetica di Marrani (visto che di poetica si parla circa il suo percorso, in quanto equilibrata e terribile nello stesso tempo unione di forma e materia, per versi e per immagini), lavora sul pesare i toni, i timbri, la ritmica, selezionando una campionatura di suggestioni che toccano il concreto, lo scarno, nella parte più inferica. Pausano poi lo sguardo e il suono e improvvisamente, vertiginosamente, ascendono ad un iper/realismo oggettivo quasi da incubo, come soltanto il qui e ora della realtà sa essere. Basterebbe guardare il suo “Uomo in una stanza”, in copertina. Lo sguardo di Marrani lavora fondamentalmente sull’atroce (ovvero sull’altro come inizio di un incubo atavico e ancestrale) o meglio la flebile luce che passa attraverso i suoi versi è la speranza di un nichilismo attivo, concentrato genomaticamente nel porre in atto e potenza l’imperativo categorico del distruggi/consuma/crepa. Certo la base, ma poi nel rendersi sviluppo, progetto, si ricostruiscono dall’abisso, scalando le pareti dell’inferno centimetro dopo centimetro, pietra su pietra, versi, pluri – versi e meta-versi. E in ogni suo lavoro poetico, di questa spiazzante onestà intellettuale, selvaggia, priva di orpelli, senza mezzi termini, carica di sgradevoli verità, cinicamente forse post umana, ne troviamo una gran quantità, tanto da rimanerne storditi e anche sorpresi da tanta invenzione ritmico/sonora colma di sintagmi di grande finezza stilistica.
“Gli anni che diventano un devo dimagrire/Per oggi non accendo il televisore/Il grande viaggio prima di morire/Dire, copriti, fuori fa ancora freddo/Solo nel nostro specchio fu l’estate./Qualcosa c’è stato, se portano qui le strade./ Non nella bugia profonda dell’arte/ma nella verità delle colline più lontane,/nelle nuvole ignare di quell’istante/ Laggiù dove la barriera flette/ e il futuro scorre come un deserto./ La mano disorientata nella tasca./La lingua nel buio della bocca./Dimmi che qualcosa c’è stato./ Che qualcosa siamo stati/ se le strade portano qui.” (Massimiliano Marrani)
In copertina:
Massimiliano Marrani, Uomo in una stanza (Olio su tela, 150x150 cm., 2015)
Info link al libro
https://
Massimiliano Marrani nato a Bologna dove vive e lavora
Info sito
https://www.
venerdì 13 maggio 2022
Di notte gli angeli e le formiche di Nicola Grato (Spazio Cultura)
Nicola Grato - ormai è notorio - in buona sintesi è un fabbricante di atmosfere, di quelle più ariose e affabulanti: giunge infatti a scrollarsi di dosso la polvere della parte più effimera della modernità per recuperare quei soffici ef?uvi d'un tempo non molto lontano in cui pregnanza, sincerità, leggerezza e significanza connotavano essenzialmente i rapporti umani, soprattutto negli ambienti di provincia. E con un linguaggio puntuale ed evocativo, egli sa catturare e riproporre con molta efficacia quel "particolare" che fa poi esplodere proficuamente attraverso una lucida misura ed un fatto stilistico tutto personale. Anche in questa raccolta, ?uida e variamente articolata, il nostro autore si aggira tra spazi memoriali acquarellati e costellati da una levità di immagini che danno rilevanza ai tanti luoghi e alle diverse persone che sono rimasti certamente come segno, e che adesso vanno a ravvivare poeticamente taluni quadri esistenziali.
Fra le pieghe del rosso di Marcello Buttazzo (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
“Questi versi son quelli d’un uomo innamorato che sa che al più gli è dato di guardare la donna di giorno e sognarla di notte, trasformando poi le pulsioni in liriche. Da par suo. Questo nuovo libro (dalla prima all’ultima “tessera”) è, dunque, un unico inno di Marcello all’amore. Al suo amore. All’amore di sempre. All’amore per la poesia. All’amore per la donna. All’ultima donna. (Vito Antonio Conte)
“La penna di Buttazzo è loquace nei confronti dell’anima e dei suoi
palpiti, passa a setaccio l’effervescenza dei fremiti infiniti che
percorrono la schiena dell’autore. L’amore è “l’unico possibile scenario
aperto sul sogno”, quell’amore di cui il poeta non si accontenta di
viverne le stagioni acerbe ma desidera indagare il rosso, anzi, le
pieghe del rosso: “scovare il corso del sangue, l’ardimento temerario,
il fermento delle stelle”. (Chiara Evangelista)
Marcello Buttazzo è nato a Lecce e vive a Lequile, nel cuore della Valle
della Cupa salentina. Ha studiato Biologia con indirizzo
popolazionistico all’Università “La Sapienza” di Roma. Ha pubblicato
decine di opere, la maggior parte di poesia. Scrive periodicamente in
prosa su Spagine (del Fondo Verri), nella rubrica Contemporanea,
occupandosi di attualità. Tra le pubblicazioni in versi ricordiamo: “E
l’alba?” (Manni Editori), “Origami di parole” (Pensa Editore), “Verranno
rondini fanciulle (i Quaderni del Bardo Edizioni). La sua ultima
raccolta pubblicata, nel 2021, è “Il cielo degli azzurri destini” (i
Quaderni del Bardo Edizioni).
giovedì 12 maggio 2022
Poesie... per non dormire di Eleonora Monti (Giovane Holden Edizioni)
La notte si annuncia con lo svanire lento della luce, con il distendersi morbido delle ombre e quindi con le prime delicate luci della luna che si incuneano nell'infittirsi del buio. Diviene l'ambito del sogno, dell'irrazionale, del magico panismo delle forze della natura, libere di penetrare nel mondo degli uomini. La Poetessa attinge alla fascinazione gotica della notte, fino a sperimentare quelle vibrazioni interiori che le permettono di conoscere l'ineffabile e discostare l'apparenza. E compone una silloge singolare. In quell'istante in cui la razionalità viene meno per lasciare spazio al brivido, al pericolo, alla fantasia, le poesie svelano al contempo la magia di un territorio misterioso e il senso nascosto della vita da centellinare con garbo. Forse un divertissement, forse una introspezione profonda scevra di pietismo. Forse entrambi. Intrigante il registro lirico, che spazia dall'uso sicuro e armonioso del verso binario alla filastrocca anomala per ricomporsi in un canto lento.
mercoledì 11 maggio 2022
Quattro quartetti di Thomas S. Eliot con la traduzione di Audrey Taschini (Bompiani)
Esiste un futuro dopo l'abisso della Waste Land, della guerra e della disperazione in generale? Questo libro non teme di rispondere affermativamente. Ora come quando è stato scritto.
Via, via, via, disse l'uccello: il genere umano
non può sopportare molta realtà.
Il tempo passato e il tempo futuro
ciò che avrebbe potuto essere e ciò che è stato
puntano ad un fine, che è sempre presente.
Simboli, visioni e filosofia si intrecciano in maniera indissolubile nei quattro poemetti che costituiscono il testamento letterario di T. S. Eliot, uno degli autori più rappresentativi del Novecento. Scritti separatamente e solo più tardi riuniti in volume, compongono un arazzo in cui trama e ordito sono rappresentati dal filo del modernismo e da quello dell'ermetismo. Il tempo è struttura cronologica e musicale di circolarità, di meditazione e di fiducia nell'eterno. Evocare un domani migliore, aprirsi al dono della speranza è il messaggio che l'autore, voce flebile nel fracasso dei bombardamenti su Londra, diffonde nel bel mezzo della seconda guerra mondiale. Esiste un futuro dopo l'abisso della Waste Land, della guerra e della disperazione in generale? Questo libro non teme di rispondere affermativamente. Ora come quando è stato scritto.
lunedì 9 maggio 2022
Lucente stella. Poesie scelte di John Keats (Feltrinelli)
“Il Poeta è la più impoetica delle cose che esistono, perché non ha identità, è continuamente occupato a riempire qualche altro Corpo, il Sole, la Luna, il Mare e gli Uomini e le Donne. tutte creature naturali, naturalmente poetiche, ma il poeta no, non ha identità, è certamente la più impoetica di tutte le Creature di Dio.” Chi scrive queste parole in una lettera che diverrà un fondamento della conoscenza poetica, è uno dei massimi poeti di sempre: John Keats, inglese, morto giovanissimo a Roma. Forse conscio del fatto che la propria vita avrebbe avuto una durata brevissima, come accade a qualche genio, Keats fu in pochi anni autore di un’opera vastissima, che esprime tutta la gamma della poesia. Dalle odi – celeberrime quelle all’Urna greca, al Sonno, all’Usignolo, a Psiche, alla Melanconia –, ai sonetti – i più importanti della lingua inglese dopo Shakespeare –, alla ballata, al poema, al dramma in versi. In questa raccolta antologica, curata da Roberto Mussapi, il lettore vedrà scorrere tutto il mondo poetico, variegato e complesso, di John Keats, in una nuova traduzione d’autore che ne esalta tutta la forza e la suggestione.
domenica 8 maggio 2022
Poesie Accaso di Ombretta Mariotti (Porto Seguro)
Con "Poesie accaso" la poetessa ci accoglie nel suo mondo incantato, composto da liriche che spuntano "accaso" qua e là, magicamente, in totale libertà. Ella ci introduce nel suo mondo in punta di piedi, senza grida, senza clamori, ci tende la mano e ci guida. Immergendoci nella poesia ci delizia con parole, immagini, simboli, in un universo in cui persino i vocaboli si formano liberamente e imprevedibilmente. La sua attenzione è sempre rivolta ai temi, agli orpelli, agli affanni del quotidiano, fino a comprendere i più piccoli dettagli della vita di tutti i giorni. Le sue liriche diventano così luminosi bagliori che ci guidano nei particolari della vita e della speranza.
venerdì 6 maggio 2022
Letto, latrina e cantina. La poesia verista in Italia a cura di Giuseppe Iannaccone (Interlinea)
«Una celebrazione della vita terrena e dell'amore carnale» ha definito Benedetto Croce la letteratura "verista" che dalla fine dell'Ottocento rappresenta la realtà senza ipocrisie e contrabbanda il vero di situazioni disgustose, di amori mercenari, di sentimenti triviali. Per la prima volta sono raccolti in un'antologia di versi (recuperati in anni di ricerche) di autori noti, meno noti e sconosciuti, protagonisti di una tendenza poetica finora ignorata o appena citata nelle storie letterarie. Come ribadito da Croce, è «un punto di rivolgimento nella storia della poesia italiana».
Il circolo di poesia della Stasi. Una strana storia di spie e sonetti nel pieno della guerra fredda di Philip Oltermann nella traduzione di Teresa Ciuffoletti (UTET)
Berlino Est, 1982. Il morale della popolazione è al minimo e l'esito dello scontro fra superpotenze appare ancora incerto. Il ministero per la sicurezza di stato della Ddr è alla ricerca di una nuova arma nella guerra contro il sistema occidentale, e si fa strada un'ipotesi sorprendente: combattere il nemico attraverso rime e versi. Vagliare i messaggi e la corrispondenza dei sospetti non era sufficiente, occorreva comprendere le figure retoriche, entrare nei meccanismi poetici, padroneggiare il linguaggio segreto degli avversari per stanarli tra le pieghe dei versi e per controbattere sul piano dello stile e dell'immaginario le minacce della dissidenza. In un esperimento che oggi appare incredibile, una delle forze di polizia segreta più temibili della storia europea cercò allora di reclutare e trasformare in un'arma del regime la più vaga delle discipline letterarie. Il circolo di poesia della Stasi è la storia di un nucleo di agenti segreti che si riunirono fino alla caduta del Muro per imparare a scrivere versi lirici. Una volta al mese, nell'ala paramilitare del ministero per la sicurezza di stato ad Adlershof, un luogo così segreto da non essere nemmeno presente nelle mappe di Berlino, ex agenti, giovani reclute e veterani della Seconda Guerra Mondiale si incontravano sotto la guida del poeta Uwe Berger per imparare il pentametro giambico, gli schemi delle rime e i sonetti petrarcheschi. Man mano che si immergevano nella poesia, però, gli agenti cominciarono a mettere in discussione l'ideologia di stato: lo studio approfondito non radicalizzò in loro la linea incrollabile del Partito, ma portò alcuni membri del circolo a esprimere gli stessi dubbi che i cittadini nutrivano al di fuori della macchina burocratica. Philip Oltermann ha trascorso anni a rovistare negli archivi della Ddr, a ripescare volumi perduti di poesia da scantinati ammuffiti e a rintracciare i membri superstiti di questa società di "poeti rossi" per raccontare la straordinaria storia vera del potere di sedizione della poesia.
Fate Fogli di Poesia, Poeti! Links
- Associazione Culturale Macarìa
- Associazione Sentiero dei Sogni (progetto ideato da Pietro Berra)
- Caffè Letterario - Lecce
- Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato
- Comune di Caprarica di Lecce
- Donato Di Poce
- Fondo Verri di Lecce
- Gisella Blanco
- I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
- il non SENSOVERSO di Francesco Pasca
- La Biennale di Poesia di Alessandria
- La Casa della Poesia di Como
- NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato
- Ottavio Rossani
- puntoacapo Editrice
- rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula
- SAMUELE EDITORE
- ScriverePoesia Edizioni
- Vittorino Curci
Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
I Don't Have Any Paper So Shut Up: (or, Social Romanticism) (New American Poetry) by Bruce Andrews
At once irreverent, serious, silly, intellectual, sexual, and relevant, Shut Up is a brilliant kaleidoscope of the social-sexual-political r...
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EUROPA IN VERSI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA 2024 - “POESIA IN MOVIMENTO: UN PONTE TRA CULTURE”Corea del Sud e Messico i Paesi al centro di incontri e performance per esplorare le nuove forme di poesia contemporanea, aprire nuovi dialo...
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The Selected Poems of Wendell Berry gathers one hundred poems written between 1957 and 1996. Chosen by the author, these pieces have been...
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LECCE - Domenica 19 maggio, alle ore 20.00, al Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso, 8 a Lecce, l’Ensemble Fondo Verri presenta “Fat...