Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
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Info
mercoledì 28 febbraio 2024
martedì 27 febbraio 2024
lunedì 26 febbraio 2024
Materassi sul Danubio (mezzi sonetti) di Zalán Tibor edito da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Traduzione dalla versione in inglese di Laura Garavaglia nella collana dalla stessa diretta “Altri Incontri” - Le opere che illustrano la raccolta di versi sono di Paola Scialpi, collezione 0.15
Zalán Tibor è un poeta,
traduttore e critico letterario ungherese, classe 1954. Ha ricoperto diversi
incarichi accademici di grande prestigio. È considerato tra maggiori i poeti
ungheresi contemporanei, puntualmente ospite di prestigiosi festival
internazionali della Poesia. I suoi versi sono caratterizzati da una forte
sensibilità lirica, da un uso sapiente della lingua e da una profonda
riflessione sul mondo e sulla complessa condizione umana. Le sue poesie sono,
nella maggior parte della ricchissima produzione editoriale del Nostro, intense
e drammatiche, ma non mancano suggestioni e immagini delicate come i tenui
barbagli di un tramonto. Questo autore, con la sua produzione varia e
differenziata (sia perché profusa in ambito poetico sia perché attiva financo a
livello performativo e teatrale) ha contribuito, in modo significativo, alla
crescita della letteratura ungherese e mondiale. I suoi versi sono stati
tradotti in numerose lingue, e hanno contribuito a far conoscere la letteratura
ungherese al pubblico di diverse latitudini. Zalán Tibor è un poeta che merita
di essere letto e apprezzato da un pubblico sempre più ampio. Operazione che
grazie al supporto, cura e traduzione di Laura Garavaglia (Presidente della
Casa della Poesia di Como, del Festival Europa in versi, curatrice della
collana Altri Incontri e poetessa) è stato possibile ora attraverso i Quaderni
del Bardo, far conoscere al pubblico italiano. (Stefano Donno)
Ucraina
Non mi preoccupo di ciò
che accade nel mondo
ma i russi hanno
attaccato l'Ucraina e questo
sta riempiendo di ansia
Hallgat e anche te.
Ha visto pietre
sanguinanti nel suo sogno
Di recente ha letto molto
sul sogno
Morire - addormentarsi -
e dormire Cerca di di evitare
Di sognare I sogni di mia
madre sono puttane dice lei
Puttane che raccontano i
sogni di mia madre Lei cerca di dormire
Cerca di dormire Cerca di
addormentarsi Cerca di morire
La gente non è abituata a
leggere questo di pomeriggio
In molti sogni lei scrive
su pietre e tagli sanguinanti
Chiusa nel suo silenzio È
in ansia per tutto
I russi hanno attaccato
l'Ucraina Sta avvenendo
Il mondo non se ne occupa
mormora Ansia
Info link
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2024/02/materassi-sul-danubio-mezzi-sonetti-di.html
domenica 25 febbraio 2024
sabato 24 febbraio 2024
venerdì 23 febbraio 2024
giovedì 22 febbraio 2024
mercoledì 21 febbraio 2024
martedì 20 febbraio 2024
lunedì 19 febbraio 2024
Nelle vene del mondo (poesie 2020 – 2022) di Donato Di Poce oggi lunedì 19 febbraio alla Biblioteca Ostinata di Milano
Presentazione del volume “Nelle vene del mondo (poesie 2020 – 2022) di Donato Di Poce, lunedì 19 febbraio 2024 ore 18,00 presso la Biblioteca Ostinata, via Osti n.6 – Milano. Presentano il volume e dialogano con l’autore Laura Cantelmo e Antonella Prota Giurleo
Nella vasta bibliografia
di Donato di Poce, ricca di raccolte poetiche, di aforismi e di saggi sull’Arte
e sulla Letteratura, questo recente volume delinea, come si conviene a
un’autoantologia, il ritratto dell’artista, evidenziando le predilezioni creative
e di ricerca dell’Autore ed enucleando i principi di poetica elaborati lungo il
suo percorso di scrittura e di esperienza umana.
L’arco di tempo copre una
curva non indifferente: 2000-2022, partendo dai giovanili testi di argomento
amoroso e giocosamente erotico, nei quali si intrecciano, fondendosi, la
ricerca della parola e della verità del discorso poetico, che sono i principi di
riferimento di questo Poeta. L’autenticità del linguaggio, a suo parere, deve
di necessità evitare orfismi e parole innamorate-modalità ormai un po’ usurate
che nei decenni precedenti avevano dominato la scena letteraria nel nostro
paese, senza mai scomparire del tutto.
Rivelatori sono i primi
versi del testo d’inizio, Orizzonte d’attesa: “Nell’orizzonte d’attesa/ restano
le parole che non trovo/ mentre nella mia terra perdo il respiro/e schegge
d’oscura passione/ dilegua il mio cuore/ e quel che taccio/ ha sempre il sapore
dell’incanto”. L’apparizione di una figura sublimata di donna collega i testi
alla tradizione allegorica medievale della lirica d’amore – “…Te nei borghi
persa/ annidata nel cappottino rosa” – rappresentando l’indagine sul linguaggio
e i meccanismi dell’ispirazione poetica: ”Se tu mi baci/ le ciglia della vita
si aprono”.
Il pensiero viene sempre
filtrato dalla corporeità e dalle emozioni, come nel poema L’origine du monde
(2004), altro esplicito esempio di poesia erotica, dove il corpo è protagonista
dei “miei esercizi d’amore”, mentre “nell’anima lievita la visione del corpo/ E
io sono l’angelo d’amore/ Che raccoglie le gocce del piacere”. Echi della
poesia medievale, ma persino del Cantico dei Cantici risuonano nei giochi
d’amore, rappresentati con un realismo che allude, non a caso, al dedicatario
del poemetto, il pittore francese Courbet, al suo realismo immune da ridondanti
simbolismi. L’esplosione ludica del piacere si carica qui di un vitalismo che
ben raffigura tutte le sfumature e le richieste del sogno, del desiderio e dei
tormenti amorosi.
L’ambiguità tra la
tematica dell’amore fisico e quella della fatica dell’espressione poetica –
“desideri incompiuti” – riaffiora in modo più evidente ne Il gorgo dei desideri
(2004):” Le poesie sono pietre posate sull’anima” afferma il Poeta nell’attesa,
finché qualcosa si muove dentro di lui:” Ora sento, c’è la parola/non è ancora
fatta lingua/” “E venne il giorno infine/…/ Dal cuore uscivano parole nuove/ ed
io non sapevo parlare.”
Il principio oraziano “Ut
pictura poesis”, fondamento della sua indagine linguistica e del realismo
descrittivo, è frutto dell’intreccio dei suoi interessi pittorici e letterari.
Eleggendolo a norma, il Poeta lo sceglie anche come titolo di una raccolta di
ritratti di poete e di poeti, nella cui personalità artistica spesso lui stesso
si rispecchia: “E non so spiegare/ Perché i tuoi segni/ Toccano le pareti della
mia anima”, dice rivolgendosi a Mario Benedetti (Ut Pictura poesis, 2016).
Ė nell’aprirsi alla
realtà esterna, alla memoria e al male del mondo che Di Poce approda a una fase
di maturità e di consapevolezza civile sulle orme di P.P. Pasolini e di Enrico
Mattei, come modelli di opposizione al potere: “Noi cercheremo/Quella verità
che sgorga dal vero/E quella poesia che fa sognare/Un nuovo mondo e un nuovo
futuro./ Noi combatteremo l’orgia dei poteri” (Lampi di verità, 2017).
Già nel poemetto sul
dramma del Muro di Berlino, Lungo la East Side Gallery (2008/2009), alternando
toni lirici ed epici, la narrazione ripercorreva con profonda commozione la
storia di violenza e di dolore di “migliaia di spiriti liberi/…/ Durante il tentativo
di fuga/ che non era una fuga/Ma un ritorno alla vita”. La denuncia della
brutale divisione del cuore di una città come Berlino e della Germania stessa
coinvolgeva tutti i muri eretti nel mondo come espressione di odio. A ciò si
univa il pericolo della cancellazione della memoria o della sua banalizzazione
nella volgarità dei souvenirs destinati a orde di” turisti chiassosi,
irriverenti e indifferenti/ Che calpestano le tracce del muro/ E non sanno che
i muri sono loro.”. Non stupirà che persino nell’aspirazione alla libertà il
Poeta si esprima qui in termini erotici: “E cercherò come un seno da
accarezzare/ I germogli di vita che crescono/ Ai bordi della Storia.”
La poetica si va poi
consolidando, come già detto, grazie all’analisi di altri linguaggi – la
Pittura e il Teatro: “Bisogna uscire dal Sé/Dal proprio buio/Dalla propria
assenza”, recita un verso nella raccolta dedicata alla controversa personalità
di Carmelo Bene, L’altro dire (2020). In un tempo di diffusa autoreferenzialità
la ricerca di un “altro dire” significa: “Uscire dalle trappole del proprio
genio/ Dalle trame del quotidiano/Scardinare le porte del proprio buio/…/ E
camminare sul mare del proprio vuoto.” per approdare a un’ aperta speranza:
“Cercare un altro dire/Oltre le rovine del tempo/Dove c’è un tempo nuovo da
vivere/…/Io l’ho visto nascere/…/Negli occhi stellati dei bambini/…/C’è stato
il tempo degli eroi/…/Ma ora è giunto il tempo dei giusti”. Il linguaggio
profondamente emotivo palesa l’amore per il sogno e per l’utopia seguendo un
percorso articolato che si è andato arricchendo nel tempo e lungo il quale gli
interessi intellettuali si affiancano sempre più a temi civili (v. “Binario 21”
sulle deportazioni nei lager nazisti) e a riflessioni filosofiche sulle
profondità della psiche di altri Autori e Autrici contemporanei, tra cui anche
la milanese Alda Merini. Sorge da qui l’interrogazione pressante sul valore
etico della Poesia e dell’Arte che resta al centro della sua scrittura.
Ed è smascherando con
critiche acute e salaci il falso impegno e la disonestà di molti operatori e di
sedicenti intellettuali nell’ambito della letteratura di consumo (“I
Poetocrati”, in La poesia è un diamante grezzo, 2022), che con spietato
sarcasmo Di Poce fustiga i falsi amici, gli opportunisti, i calunniatori e gli
invidiosi, riconoscibili in una burlesca lista di proscrizione redatta con nomi
di fantasia.
La coerenza verso i
principi finora esposti valorizza la sua personalità di saggista e sostiene la
sua ricerca poetica. (Nota di Lettura di Laura Cantelmo – Ass. Culturale Milano
Cosa)
Info Donato Di Poce
https://donatodipoce.blogspot.com/
Mail – I Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno
domenica 18 febbraio 2024
sabato 17 febbraio 2024
venerdì 16 febbraio 2024
Oggi Venerdì 16 febbraio 2024, ore 18.30 Presentazione del libro "La casa della poesia" di Nuno Júdice
Evento online su piattaforma Zoom
per accedere alla video troverete il link di accesso qui
Sulle pagine Facebook della Casa della Poesia di Como e de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno saranno pubblicati 48 ore prima dell’incontro link e codice d’accesso all’evento on line su Zoom
Link 1
https://www.facebook.com/Casapoesiacomo
Link 2
L’autore dialogherà con Emilio Coco, traduttore dell’opera,
Stefano Donno, editore de IQdB Edizioni, Roberto Galaverni, critico letterario,
Laura Garavaglia, direttrice della collana “Altri incontri” e presidentessa de La Casa della Poesia di Como.
Modera l’incontro Antonia Depalma, saggista.
“Protagonista indiscussa della poesia di Nuno Júdice è la parola. Quasi non c’è poesia che non la contenga e con la quale il poeta alimenta le sue passioni, i suoi paradossi, le sue riflessioni. È essa che gli ispira le metafore e le allegorie più belle, con esse viaggia e riempie la sua valigia. Possono essere parole vecchie, relegate in un angolo del dizionario, ma quando le mette insieme, quando le unisce nel verso, risplendono di nuova luce. Ama le parole esatte, dure come gli oggetti che designano, parole che si uniscono e si sovrappongono a quelle già usate, che devasta, frantuma in sillabe, incendia, ne raccoglie i resti, gli aggettivi, gli avverbi, le preposizioni, per creare altre parole, perché la voce non si bruci e poco importa che le frasi perdano il senso, purché resti inalterato il nome delle cose. Come fa la casalinga con i panni che mette ad asciugare al sole, così fa il poeta con le parole, le attacca nel verso con le mollette, le spiana con il ferro della retorica, senza bruciarle, le sistema nel tiretto della strofa per poi tirarle fuori quando servono per fare o leggere poesia, ed esse seguono il loro percorso, sporcandosi col fango della strada, riempendosi della muffa delle case chiuse, respirando il sudore degli amanti. Si lavano, si asciugano e tornano a sporcarsi in continuazione perché fanno parte del mondo e della vita”. (EMILIO COCO)
Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.
Info link:
https://iqdbcasaeditrice.blogspot.com/2023/10/la-casa-della-poesia-di-nuno-judice.html
giovedì 15 febbraio 2024
mercoledì 14 febbraio 2024
martedì 13 febbraio 2024
lunedì 12 febbraio 2024
domenica 11 febbraio 2024
Fate Fogli di Poesia, Poeti! Links
- Associazione Culturale Macarìa
- Associazione Sentiero dei Sogni (progetto ideato da Pietro Berra)
- Caffè Letterario - Lecce
- Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato
- Comune di Caprarica di Lecce
- Donato Di Poce
- Fondo Verri di Lecce
- Gisella Blanco
- I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
- il non SENSOVERSO di Francesco Pasca
- La Biennale di Poesia di Alessandria
- La Casa della Poesia di Como
- NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato
- Ottavio Rossani
- puntoacapo Editrice
- rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula
- SAMUELE EDITORE
- ScriverePoesia Edizioni
- Vittorino Curci
Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!
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