Una nuova raccolta poetica intitolata “Cantico degli amanti – Dalla parte del marito” è disponibile sugli scaffali, pubblicata da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. L’autrice, Sabatina Napolitano, si impegna in una rilettura e riscrittura del “Cantico dei Cantici di Salomone”, distribuendo l’opera in sei sezioni che esplorano varie sfaccettature dell’amore. La prefazione del volume è stata curata da Pasquale Vitagliano, mentre Gianpaolo G. Mastropasqua ha offerto la sua già riconosciuta esperienza per la postfazione.
L’estasi amorosa è
imponderabile. Il sentimento amoroso è indomabile. Le forme più comuni per
rappresentarlo riempiono di sabbia le mani di chi voglia comprenderlo
realmente. Non bastano le frasi rimate nascoste nei cioccolatini, neppure le
meccaniche del sesso epigrammatico. Per fare un’esperienza di quanto rovente
possa essere la materia dell’amore e nello stesso istante vibrante di una
tensione mistica estrema fino al punto in cui dolore e piacere si toccano
sorpresi, si può leggere questo Cantico degli amanti – dal lato del marito di
Sabatina Napolitano. Come precisa la stessa autrice, la raccolta è un poema che
rilegge (e riscrive) il Cantico dei Cantici di Salomone. Si divide in sei
sezioni. In una di queste l’amante-marito diventa eteronomo della stessa
poetessa. Mario Luzi, Herman Hesse, Özdemir Asaf, Hafez, ci accompagnano con i
loro testi in questa inchiesta amorosa.
Mentre mi spogli diglielo
a dio/ che per te sono la California, New York./ Diglielo a dio che io sono
tutte le tue città. Prima e fuori da ogni lettura allegorica, ammesso che ce ne
sia una, la sorgente di questo testo è il profondo desiderio amoroso dell’autrice.
Sgorga dal profondo, l’eco risale da distanze lontanissime che non serve né
colmare né esplorare, in quanto contengono la matrice da cui tracima il magma
poetico, un mistero che invita alla conoscenza, non al disvelamento. Di questo
fuoco scuro/ possa bruciare il tuo desiderio/ fin tanto che non lo spegni a me
vicino./ (…) Sono una stella dal fuoco scuro,/ bevo vino dormendo con santi e
poeti. Il fuoco è l’elemento che alimenta la vis poetica della Napolitano.
(dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)
‘‘Questa raccolta, coraggiosa e intenzionalmente a tratti scentrata dal proprio tempo, nonostante l’utilizzo talvolta di lemmi ‘social’, è in realtà un viaggio nella divergenza del sentire dove tutti i numi tutelari personali della poesia d’amore, orientali e occidentali, vengono convocati benché sfiorati, vengono invocati per salvare il nostro tempo dall’assenza d’Amore. In virtù e in correlazione con il Cantico delle origini, il marito e la moglie potrebbero sia essere maschio e femmina reali, sia coppia idealizzata o adamitica, nonchè estrema metafora, ossia rimanderebbero a Dio che ha in sposa la Terra/Umanità. Sabatina Napolitano, che può vantare una rara e sedimentata conoscenza letteraria contemporanea in rapporto alla giovane età, sia per il suo percorso personale che per la sua evoluzione e trasversalità in scrittura, è da ritenersi senza alcun dubbio, e questa raccolta lo conferma, tra le più autentiche poetesse italiane della sua generazione’’.
(dalla postfazione di Gianpalo G. Mastropasqua)
Sabatina Napolitano,
classe ‘89, è una poetessa, scrittrice, insegnante. Suoi testi sono apparsi
nella rivista Gradiva, su La poesia e lo Spirito, Nazione Indiana, Neobar,
Poesia del nostro tempo e diverse altre testate. La sua prima raccolta poetica
è del 2010. Ha pubblicato un romanzo e otto libri di poesia.
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