“Dappertutto stando fermi” di
Luca Masala (L'Erudita, 2022 pp. 113 € 16.00) è un libro caratterizzato da una
combattente espressività e da un'ampia intensità di significato. L'autore
inscrive l'intuizione profonda dell'inquietudine attuale, attraversa l'abissale
superficie del vuoto spirituale, comprende l'assenza di un principio solido di
riferimento, sfida il conflitto ordinario contro l'estraneità emotiva, conosce
il disorientamento esistenziale. La poesia di Luca Masala dichiara
l'indefinibile disagio nei confronti della frammentata condizione vitale,
lacera la crisi d'identità dell'uomo contemporaneo, rilegge la frenetica,
contrastante, realistica spinta introspettiva.
I testi evidenziano la crisi dei
valori, aggiungono il suggestivo incedere dei sentimenti lungo il cammino
imprevedibile della vita, confermano la propria autonomia stilistica,
continuano a sostenere la spietatezza delle difficoltà e l'accusa
dell'incomunicabilità.
Il poeta accorda l'impulsiva necessità di orientare un
senso poetico alle relazioni umane, alla concezione del mondo, ritrova nel
passaggio elegiaco l'interpretazione della memoria e del tempo. “Dappertutto
stando fermi” è un suggerimento felice che arriva a destinazione, oltrepassa
l'accelerazione delle umane distrazioni istintive, promuove un percorso lungo
il senso contemplativo del ritmo interiore, in viaggio intorno alla
consapevolezza. Il libro ospita il luogo immutabile dei ricordi, racchiude la
fragilità delle illusioni, scopre i frammenti della quiete. Luca Masala cerca la
poesia in ogni ispirazione quotidiana, coglie l'essenza della qualità evocativa
delle parole, ascolta la rivelazione del sentiero incontaminato dell'anima.
Concentra la luce infinita della meraviglia scolpita nella sensazione
dell'appartenenza, disegna la prospettiva indistinta della solitudine con
immagini offerte al confronto con la realtà, nel precipizio di una distorsione
temporale, nella metafora di una visione catartica. Rivolge lo sguardo
all'entità romantica e dolorosa della misura etica della lontananza, tenta di
ridurre la dilatazione della distanza e della vacuità. “Dappertutto stando
fermi” raggiunge la sensibilità del cuore, il territorio stabilito della
reciprocità affettiva, regola la frequenza viscerale, tocca il termine di una
permanenza dentro la dimora significativa del sentire, nel riflesso
contraddittorio tra la continuità e la dimenticanza. I versi circondano la
cognizione invisibile del disincanto, l'impulso malinconico e amaro del sogno
fatalmente perduto. La corrispondenza della natura umana, in ostinata lotta tra
equilibrio e stabilità, orienta l'armonia della poesia, indirizza la simmetria
costante della staticità sospesa verso una dinamica empatica delle esperienze,
filtra il percorso della semplicità. La sostanza autentica di Luca Masala
riflette l'autenticità e la purezza dell'arte poetica, compone l'estratto di
ogni promessa di speranza, include la capacità profonda e coraggiosa
dell'ascolto, l'efficacia confortante e sorprendente del pensiero. Luca Masala
dichiara l'affabile sincerità, apre il solco tracciato della scrittura sulla
strada della conoscenza, sulla complessità della dimensione percettiva, avvia
la protezione della saggezza nelle tendenze innate dell’uomo.
Rita Bompadre -
Centro di Lettura “Arturo Piatti”
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