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iQdB casa editrice - I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

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giovedì 10 novembre 2022

L'invito poetico di Elisa Longo

Vorrei invitarvi a due eventi che si terranno nei prossimi giorni.

Venerdì 11 novembre ore 21- Milano Casa della Cultura / Presentazione delle Collane Gialla e Gialla Oro Pordenonelegge/Samuele Editore

Venerdì 18 novembre ore 21 -Mozzate (Co)- Centro Civico con Anpi Seprio per la conferenza / Tra il dire e il fare: stereotipi, sessismo, violenza.

L'11 novembre avrò il grande onore di presentare le collane Gialla e Gialla Oro della fondazione Pordenonelegge e Samuele Editore. Dialogherò con sei autrici e autori del panorama poetico e artistico contemporaneo quali Marina Corona, Cesare Lievi, Alberto Bertoni e i più giovani, ma già ben strutturati nella loro idea poetica, quali Francesco Terzago, Erica Donzella e Andrea Cozzarini. Sei poeti diversissimi tra loro, per generazione, stile, percorso artistico, appartenenza e provenienza regionale. Tutto questo mi stimola enormemente e v'invito a seguire la presentazione in presenza oppure in streaming sui canali social di La Casa della Cultura.

I libri saranno disponibili per l'acquisto durante la presentazione. Seguite i canali social di Pordenonelegge e Samuele Editore per ulteriori informazioni.

 

Il 18 novembre a Mozzate invece parleremo di sessismo e violenza ospiti dell'associazione Nazionale Partigiani Italiani Seprio con la psicologa, dottoressa Maria Grazia D'Amico e la Presidente della Casa delle donne Anna Andriulo di Gallarate Ivana Graglia all'interno del ciclo La R-esistenza delle donne. Ringrazio Sandro Romagnoli per l'invito. Venite a dialogare con noi sui temi del linguaggio, del territorio e della violenza.

Siete voi la mia poesia  (Elisa Longo)

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

mercoledì 9 novembre 2022

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donn “Erosatire” di Zanni Egeo Diomarta a cura di Diego Martina

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Erosatire di Zanni Egeo Diomarta a cura di Diego Martina. Irriverente, intollerante, politicamente scorretto, irritante, oltraggiante, più velenoso dell’Avvelenata di Guccini: questo e molto di più si trova tra i versi delle Erosatire di Zanni Egeo Diomarta

“Chi è Zanni Egeo Diomarta? Un poeta? Un sottile ed erudito sollevatore di polemiche? Onestamente non mi sono mai posto il quesito, fin dal primo momento in cui ho avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo, quando le nostre strade si sono incrociate in grazia della comune passione per la cultura e la poesia e, forse, anche a causa di qualche sotterranea e invisibile affinità elettiva, che ha radici nelle parti più segrete e insondabili dell’animo umano. Ma, senza pormi alcuna domanda, Zanni mi ha sempre dimostrato un fatto basilare e di importanza capitale: quello di essere un professionista e un uomo che non solo fa, ma soprattutto vive la poesia e la letteratura. E, quando si vive la letteratura, non si può essere parziali o settari, non si può cioè sezionarne il corpo, quasi fosse quello di un cadavere sottoposto ad autopsia, come invece capita di fare fin troppo spesso proprio ai critici letterari e agli studiosi, seppur in buona fede (ma molte, troppe volte, un po’ meno). Se si vive la letteratura nel vero senso del termine, non si può far altro che accettarla ed accoglierla a braccia aperte per quello che è: un’anima e un corpo vivi, caldi e sanguigni, che racchiudono e comprendono nella loro sterminata visione tutti gli aspetti del reale, dai più nobili e sublimi fino ai più infimi e degradanti. C’è poco da stare a sindacare, cosa che per altro non è né il mio lavoro, né quello di Zanni. Questo libro, di cui sono onorato di poter scrivere la prefazione, dimostra certamente che Zanni Egeo Diomarta è un uomo che vive la poesia e la letteratura, senza limitarsi a guardarle e contemplarle rispettosamente (ma solo in apparenza) dall’esterno, senza ridurle esclusivamente al loro aspetto certamente più dorato e scintillante, più epico o liricheggiante. Perché, se è vero che pomeriggi e spesso nottate intere mi sono ritrovato a parlare con Zanni di letteratura e poesia nel senso più alto e nobile del termine, ecco che, un pomeriggio d’estate, di punto in bianco, mi ritrovo tra le mani questo volumetto smilzo ma scomodo come un calcolo renale, che farebbe imbarazzare e gridare allo scandalo il primo poetastro di quartiere a cui capitasse la (s)fortuna di averlo tra le mani. Il motivo è semplice: queste erosatire sono forse ciò che di più “volgare” io mi sia trovato a leggere negli ultimi anni!”  (dalla prefazione di Giovanni Di Vico)

Zanni Egeo Diomarta - Poeta salentino, si appassiona alla satira in giovane età attraverso gli studi classici. Autore prolifico quanto schivo, ha fatto circolare per anni i propri componimenti in forma anonima su pergamene arrotolate. Come Giovenale, considera la satira la sola forma letteraria in grado di denunciare bassezza e degrado dei tempi contemporanei.

Diego Martina - Studioso di letteratura giapponese, ha curato e tradotto in italiano diverse raccolte di poesia contemporanea e haiku. È inoltre autore di poesie, haiku e saggi scritti in lingua giapponese. Dal 2011 vive e lavora a Tōkyō.

 

Info link

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

https://iquadernidelbardoedizionidistefanodonno.com/posts/4618861234658865727?hl=it

Librerie Giunti al Punto

https://www.giuntialpunto.it/product/b0bjng7wcc/libri-erosatire-diomarta-zanni-egeo

 


 

sabato 5 novembre 2022

Cronache dalla terra di nessuno di Maria Giovanna Massironi (Albaccara - Casa editrice) intervento di Rita Bompadre

“Cronache dalla terra di nessuno” di Maria Giovanna Massironi (Albaccara - Casa editrice, 2020 pp. 112 € 12.00) è una raccolta poetica intensa che assorbe dalla consapevolezza del dolore la linfa vitale e compassionevole della memoria. La poesia di Maria Giovanna Massironi accoglie testi arrendevoli al disagio emotivo e resistenti  al vincolo della speranza. L'autrice genera, attraverso una persistente confessione quotidiana, l'apprensione del proprio stato d'animo, la sofferenza dei giorni e delle notti, scandita dall'irrequietezza dei pensieri, in balìa del segnale della frattura esistenziale. Coglie la lesione dell'anima, una ferita accompagnata dalla malinconica amarezza di ogni sospensione della vertigine e dal profondo tormento per gli incubi e i fantasmi che si aggirano, crudeli e magnetici, nella sua mente. Maria Giovanna Massironi abita la terra di nessuno, il territorio conteso dai timori e dalle incertezze del vivere, il non-luogo della fluidità sensibile, il confine interpretativo della propria identità. Il libro confessa la rapida e spontanea evidenza dello smarrimento emozionale, sintonizza il fruscio segreto dell'umore, il silenzio nascosto dell'inadeguatezza. I testi, solo apparentemente frammentari, elaborati con la lealtà dell'impulso, donano il senso compiuto e graduale di una scrittura senza impedimenti, la libertà sincera di una funzione liberatoria, la capacità creativa di orientare le energie soffocate dall'affanno della perdizione. “Cronache dalla terra di nessuno” esprime una forma di premonizione istintiva, avvinta alla soglia del mondo interiore e all'esperienza delle sensazioni, collega l'ipotesi indefinita e disorientante delle difficoltà al riscatto di un orizzonte vagheggiato, varca la soglia della malinconia osteggiando l'inquietudine. Maria Giovanna Massironi resta “in limine”, sulla soglia dell'espressione, dona al lettore il suggerimento sentimentale per affidare alla vita sempre una straordinaria opportunità di rivendicare il proprio tempo. L'occasione letteraria di sollevare le proprie riflessioni evidenzia il privilegio di tradurre l'oggettività delle pagine dense di significato, di comprendere l'avvicendarsi degli eventi patiti, di condividere l'importanza del vissuto, la commovente e indecifrabile percezione della grazia. La poesia gratifica ogni ispirazione individuale, estende la consistenza del respiro universale, sfiorando la complicità della resistenza. La provvisorietà di una bruciante esistenza collega l'influenza dei versi, disgiunge la frattura dell'anima, il duro scontro inevitabile con la realtà, coglie la complessità delle vicissitudini, l'enigma delle illusioni. La poetessa, con uno stile originale, convincente e attuale, segue sempre l'eco di una psicologica attenzione al monito della coscienza, nell'individuare la riparazione del torto, nel consolidamento temporale dello spirito.

Rita Bompadre - Centro di Lettura “Arturo Piatti” 

 https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

 

giovedì 3 novembre 2022

Ciò che sai amare di Antonella Radogna (Passigli)

 «... Il titolo, Ciò che sai amare, innanzi tutto: tratto da un emistichio di Ezra Pound, esposto a mo' di interpretante, come autentico manifesto dell'impresa, dice ciò che fonda ogni storia, ossia l'Amore, forza incantata e intrattabile, cui solo la Poesia con la sua energia ellittica e la sua inesauribile sostanza metaforica può dar voce, con una suggestività che richiama, più che il prometeico volontarismo poundiano, la potenza sorgiva e materica della lirica amorosa nerudiana, riletta da un occhio femminile, e la fede luziana che è Lui, l'Eros, che "aiuta a vivere, a durare", Lui che "annulla e dà principio", benché su tutto aleggi sempre la coscienza che la sua incombenza è "vertigine" e "abisso". Poi la scena, lo spazio della vicenda: ciò che qui è rappresentato è una sorta di teatro metafisico, nel tempo di un "oggi" solo apparentemente incerto e senza spessore, in cui i suoi attori, l'Io e il Tu, danno vita a un'essenziale pulsione di esistenza, leggeri e temerari, con l'Io che proclama e ribadisce in anafora, senza reticenze, l'amore come valore nonostante tutto ("Mi piace") e il Tu, "presenza e assenza" insieme, che tiene le redini del gioco stimolando con la sua attitudine ogni investimento energetico dell'Altra, in un gioco di "equilibri"...» (Dalla prefazione di Vincenzo Guarracino) 

 


 

Stefano Donno legge i suoi versi accompagnato in translation dalla Prof....

mercoledì 2 novembre 2022

La poesia non è un analgesico. L'opera in versi di Giuseppe Rosato di Lucilla Sergiacomo (Ianieri)

Con classica colloquialità convergono nella poesia di Giuseppe Rosato la linea meditativa, seria e malinconica, e l'altra linea dell'indignazione satirica e del divertimento umoristico. Rosato esprime con fermezza la sua disapprovazione del mondo, con il quale è in conflitto, non smettendo però di penetrarlo con la sua scrittura palombara, portandone a galla l'essenza asimmetrica e contraddittoria. I mezzi prediletti sono arguti aforismi, moralità umoristiche di tradizione europea, esagerazioni paradossali, dissimulazioni dell'ironia. L'ampia monografia di Lucilla Sergiacomo, scandita per criteri cronologici, tematici e di genere, si inserisce nel dibattito critico sulla crisi di rappresentazione del reale nella poesia contemporanea. La distanza tra le parole e le cose nel passaggio tra i due ultimi secoli si è affermata come paradigma costante nella poesia italiana, mentre Rosato si pone contro la dispersione del soggetto, restituendo attenzione alla realtà con una sua personale pronuncia, nitida e venata d'ironia. Risaltano infatti nei suoi versi la caduta delle ideologie e delle teorizzazioni degli anni Sessanta e Settanta e il rifiuto della poesia immediata, che professava il decentramento dell'io. Rosato sostiene invece la via montaliana della resistenza della poesia e propone un diarismo antilirico, un pensiero poetante che coglie e rappresenta la fluidità dell'epoca contemporanea mettendone in risalto la vanità. Tuttavia, il suo senso di inadeguatezza non silenzia la ricerca della verità, la pulsione dei sentimenti e dei ricordi, la dolcezza dell'amore, la capacità di ridere delle storture del mondo, l'impegno pacifista e ambientalista, l'attrazione per l'inverno, che è anche nostalgia della felice infanzia a Lanciano, suo paese natale, spesso evocato nei versi dialettali di Rosato. Forte è la coesione tematica delle sue opere, valorizzate dalla raffinatezza dei suoi versi liberi e da un lessico straordinariamente duttile, a cui il lettore può direttamente accostarsi attraverso la rappresentativa selezione delle poesie di Rosato presente nel volume. 

 


 

lunedì 31 ottobre 2022

Concordanze liriche. Studi sulla poesia italiana del Novecento di Marina Paino (Marsilio)

Il volume attraversa opere e autori significativi della lirica novecentesca con analisi e riletture di testi condotte secondo una precisa metodologia concordanziale di pedinamento lessicale all’interno di un sistema poetico di riferimento. Ripercorrere l’evoluzione intratestuale delle parole dei versi, rintracciare la rete che le lega sotterraneamente l’una all’altra e che rivela un di più di senso è la linea guida che governa gli studi critici qui raccolti, articolati in dittici dedicati a voci poetiche di primo piano nel canone lirico italiano del XX secolo. Dopo un saggio di apertura, di taglio tematico e trasversale, si succedono gli approfondimenti sui versi di Sbarbaro, Rebora, Saba, Montale, Quasimodo, Luzi e Sereni che puntano di volta in volta l’attenzione verso segmenti specifici del loro mondo poetico, aggiungendo ulteriori tasselli interpretativi su aspetti più o meno noti e indagati della loro produzione lirica. 

 


 

venerdì 28 ottobre 2022

Nella lingua del nemico e altre poesie sulla guerra in Ucraina. Testo russo a fronte di Aleksandr Michailovic Kabanov, con la ciura di Alessandro Achilli e con la traduzione di Maurizia Calusio (Interlinea)

«Le tue ceneri in mano ho tenuto»: un libro intenso sul tema del rapporto culturale, sociale e politico tra Russia e Ucraina grazie a uno dei maggiori poeti civili ucraini viventi che, usando la «lingua del nemico», da tempo racconta l'occupazione russa della regione della Crimea e la guerra attuale, purtroppo prevista. L'invasione militare viene trattata con un approccio personale che diventa una testimonianza viva e un monito sugli sviluppi futuri della tensione tra Russia e Ucraina con il resto del mondo occidentale. «Qui Kabanov sembra insegnarci che l'utopia della scrittura poetica è sempre uno degli strumenti più forti per (cercare di) arginare la violenza della storia» (Alessandro Achilli). 

 


 

giovedì 27 ottobre 2022

Roberto Galaverni con il suo libro P.P.P. Poesia per Pasolini edito da Mondadori a Como

Ecco il nuovo appuntamento organizzato dalla Casa della Poesia di Como e in collaborazione con la casa editrice I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno con il critico Roberto Galaverni. di seguito tutti i particolari ______ 

Due importanti appuntamenti nell’ambito delle iniziative dal titolo “Verso Europa in versi”, organizzate da La Casa della Poesia di Como ODV con la collaborazione de I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in attesa Festival Internazionale di Poesia Europa in versi che si terrà alla fine di aprile:

il primo  incontro sarà giovedì 27 ottobre alle ore 18.00 presso Art Company, Via Borgovico 163 a  Como. Nella sala dove si terrà l’incontro è allestita la mostra di ceramiche e maioliche dell’artista Piero Cicoli.

Il secondo incontro  si terrà venerdì 28 ottobre alle ore 21.00 nella splendido contesto  di Villa Sormani Marzorati Uva, Piazza Sormani 1, Missaglia  (LC). Sarà presente l’attore, regista e drammaturgo Massimiliano Finazzer Flory che sta realizzando un film su Pier Paolo Pasolini.

Per prenotazioni all’incontro del 28 ottobre telefonare al n. +39 348 3827240.

 

Roberto Galaverni (nella foto), critico letterario che scrive per le pagine culturali del «Corriere della Sera», con particolare riguardo alla poesia e collaboratore dei programmi di RadioTre Rai e della Radio Svizzera Italiana, presenterà l’antologia da lui curata “P.P.P. Poesia per Pasolini” (Mondadori, 2022).

Un libro di notevole originalità che raccoglie poesie dedicate a Pier Paolo Pasolini da grandi intellettuali, poeti e scrittori che l’hanno conosciuto e gli sono stati amici. Figura di assoluta centralità nelle vicende della nostra letteratura e della nostra cultura in generale, il Pasolini che emerge da queste pagine è un uomo con tutti i suoi grandi pregi ma anche le sue contraddizioni e soprattutto un poeta che durante la sua vita ha portato all’estremo ciò fa parte dell’essere poeta, quella “spinta a superarsi, a negarsi come tale (…) facendone la sua bandiera, o più precisamente, la sua missione”. 

 

Darius Simpson - Church Home

Keisha Lambert - Ghost Hunter

sabato 22 ottobre 2022

REPORT DALLA COREA DEL SUD SUL CONVEGNO INTERNAZIONALE CUI HA PARTECIPATO LA CASA EDITRICE I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO

Il 4° Suwon KS World Poetry Festival, al quale hanno partecipato 14 poeti tra coreani e stranieri, si è tenuto l’11 ottobre nella città di Suwon, presso il Teatro Madang nel Parco del lago Kywanggyo. Quattro i poeti europei che hanno preso parte al reading: dall’Italia Laura Garavaglia e Stefano Donno, dall’Ungheria Attila Balázs  e Zálan Tibor.

Il Festival è stato sponsorizzato dal Forum della città culturale di Suwon (rappresentante Park Raehun). Tra i poeti nazionali figurano il poeta Choi Dongho, che guida questo Festival dal 2019, Lee Guenbae, Kim Kooseul, Ko, Doo-Hyun e altri. La poetessa Kim Kooseul, studiosa di letteratura inglese ha organizzato il Festival, contattando e invitando i poeti dall’estero. Durante l’evento, sono stati premiati alcuni giovanissimi poeti, che hanno recitato le loro poesie davanti al pubblico.

Laura Garavaglia, che ha già partecipato alla prima edizione del Festival nel 2019, ha vinto il premio come miglior poeta del 2022, conquistando la simpatia del pubblico, con i versi della sua poesia “Suwon”, di cui riportiamo alcuni versi:

Suwon ha il suono della parola cigno

nella lingua inglese. Città di re.

(…)

Una fortezza antica

circondata da mura Suwon è un lampo

mentre la freccia scocca dall’arco.

E le parole della poesia,

rapide e forti, vanno dritte al segno.

Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e presidente del Festival Europa in versi, ha  sottolineato l’importanza della poesia per combattere la violenza e le ingiustizie che rendono così drammatico il periodo che stiamo vivendo. La poesia è armonia che permette l’incontro tra culture diverse. Nella poesia Suwon ha paragonato la forza e la velocità della freccia all’intensità e compressione delle parole poetiche, che colpiscono istantaneamente cuore e mente, vanno “al segno”.

Stefano Donno (nella foto)  ha recitato la poesia “Paradiso-Intelligenza Artificiale”, che si chiude con il verso “tra un salto quantico e l’altro attendo una chiamata da Dio”: poesia di contenuto filosofico, che si focalizza sul rapporto intelligenza artificiale-la natura umana, parodiando la Divina Commedia di Dante.

Attila Balázs, ungherese, ha recitato in modo coinvolgente la poesia “Waters” (Vizek):

È come se questo lago

che fa dondolare una canoa

non avesse una riva

come i pensieri folli.

l’acqua esonderebbe.

Questo è il destino delle acque

che non hanno sponde.

Zalán Tibor, poeta premiato in Ungheria, ha paragonato la recente guerra a un sogno nella sua poesia,

“Ucraina” (Ukrajna):

Ucraina

Non gli importava nulla di ciò che accadeva nel mondo

ma i russi hanno attaccato l’Ucraina e questo lo preoccupa

Tace ma il silenzio lo sta divorando all’interno Pietre sanguinanti sono apparse nei suoi sogni


 

Poesia e Musica fra Trecento e Quattrocento: 3. La cultura del Trecento, aggiornamento bibliografico

venerdì 21 ottobre 2022

Primo Incontro Internazionale di POESIA CONTEMPORANEA nella Riviera dei Fiori tra il 21 e 23 ottobre 2022

L’idea dell‘Incontro Internazionale di Poesia Contemporanea nel Ponente Ligure nasce dalla passione per la poesia dei membri dell’Associazione Culturale “Villa Biener arte contemporanea”. Nello statuto della Villa, registrata nel 2007, si legge che „l’Associazione, oltre a diffondere l’arte e la cultura visiva italiana ed internazionale, si propone anche di divulgare la conoscenza delle arti in senso lato (arte drammatica, letteratura e la musica) nonchè delle scienze affini (psicologia dell’arte e psicanalisi). Si incarica inoltre ad organizzare, sia in Italia che all’estero, manifestazioni, studi, seminari, convegni, esposizioni, eventi, aventi ad oggetto le arti in generale“.

L’incontro Internazionale di Poesia, questa prima volta rivolge l’attenzione alle poesie di autori di lingua ungherese tradotti in italiano. Halmosi Sándor e Attila F. Balazs – pubblicati in Italia da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) sono originari entrambi della Transilvania (nell’attuale Romania), patria indiscussa di grandi poeti magiari come Endre Ady. Balázs ha fondato anche una casa editrice a Bratislava: la AB-ART Publishing House. Entrambi ora vivono in Ungheria come la poetessa  Borbála Kulin anch’essa invitata. All’incontro partecipano diversi  italiani. La poetessa Laura Garavaglia, fondatrice de La Casa Della Poesia Di Como, convinta che la poesia sia soprattutto un modo di guardare e sentire il mondo, che sta dentro e fuori di ognuno di noi e del  Festival Internazionale di Poesia -Europa In Versi: un evento che coinvolge ogni anno i nomi più importanti della poesia europea e mondiale intorno a un tema specifico,  ogni volta diverso. Pilastro e creatore dell’attuale iniziativa è Carlo Maglitto, presidente di Villa Biener e poeta al suo terzo volume di prossima pubblicazione. Abbiamo anche l’onore di rivedere Anna Vercesi di Milano.

L’incontro si distribuisce su tre giornate: nella prima, presso la nostra sede a Cipressa si accolgono e si ospitano gli invitati e nelle altre due avrà luogo la manifestazione stessa: La prima volta, sabato, 22 ottobre, a Palazzo Guarnieri nel Parasio di Imperia (piazza Pagliari 4), grazie alla generosa collaborazione dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri (sezione Imperia) e del Circolo Parasio e

la seconda: domenica, 23 ottobre a Palazzo Spinola nella Pigna di Sanremo (piazza Dolori) con la gentile partecipazione dell’Associazione Pigna Mon Amour.  Entrambi hanno inizio alle ore 17, con la presentazione dell’iniziativa e dei poeti invitati, seguita dalla discussione di temi specifici e dalla dedica dei volumi (pubblicati o stampati in lingua italiana, per i poeti magiari in lingua italiana da „Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno“ di Lecce con la supervisione di Laura Garavaglia)

Sono invitati a presentare materiale divulgativo anche le Associazioni di iniziative culturali con sede nel Ponente Ligure.

Gli incontri prevedono ognuno un’intervento musicale. Luisa Repola pianista e Marco Balbo con la sua chitarra saranno i nostri ospiti. I dibattiti proposti sono due: “La poesia è traducibile?” e “Manifesto” dei Poeti Ungheresi di Sándor Halmosi, tradotto dalla Drssa Ágnes Kenéz e riassunto da Judit.

Cosa fa il collettivo/connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Il Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, La Casa della Poesia di Como, costituiscono il collettivo/ connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri Il connettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale FATE FOGLI DI POESIA, POETI! è aperto all'inclusione su espresso desiderio e comunicazione dei richiedenti, di fondazioni, associazioni, aziende, enti pubblici e privati, attori sociali di ogni ordine e grado)

I componenti del Connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti!

Casa della Poesia di Como, Fondo Verri di Lecce, I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, Comune di Caprarica di Lecce, Associazione Sentiero dei Sogni, Compagnia Teatrale Scena Muta di Ivan Raganato, Associazione Culturale Macarìa, Gisella Blanco, ScriverePoesia Edizioni, Samuele Editore, Caffè Letterario - Lecce, puntoacapo Editrice, Ottavio Rossani, la rivista Utsanga diretta da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, Donato Di Poce, La Biennale di Poesia di Alessandria, NavigliPoetrySlam di Annelisa Addolorato, Vittorino Curci, Francesco Pasca, Marcello Buttazzo, Giuseppe Zilli, Alessio Arena, Alessandra Paradisi

What To Say To Death by Ron Androla

  "From the not so lofty perch of middle age, Androla sees in all directions: the blue smoke of days gone by, the gray & golden now...