Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
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sabato 30 aprile 2022
La tua bocca è la mia religione di Edoardo Albinati (Guanda)
Eccitazione, smania, trasporto, frustrazione si avvicendano come le fasi di un desiderio che resta però sempre acceso e fisso sul suo oggetto: ne nasce un canzoniere erotico potente e perturbante.
Il corpo dell’amata viene scomposto e ricomposto senza fine dallo sguardo innamorato nei suoi dettagli sorprendenti e sempre nuovi. Anche dopo anni, quel corpo rimane uno sconosciuto pianeta da esplorare, e di poesia in poesia, il lungo viaggio che lo attraversa diventa un percorso iniziatico nei misteri della bellezza e dell’attrazione. Aprendosi sia al racconto sia alla riflessione filosofica, come i Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, la poesia di Albinati è esplicita, spudorata, talvolta ironica, ricca di immagini inedite o tratte dalla tradizione millenaria della lirica erotica, per trasmettere intatto il brivido che si prova ogni volta nello stringere e nell’essere stretti in un abbraccio con la persona amata: ma più ancora ammirandola nello stato di abbandono che segue l’amore.
venerdì 29 aprile 2022
Scriverti poesie d'amore di Anna Ceccherini (StreetLib)
La raccolta di poesie d'amore è per l'autrice ispirata dagli istanti più remoti e toccanti di ore scandite da una passato e presente che non ha mai e comunque perso la tenerezza di uno sguardo, di un bacio. Descrive in un paesaggio di sentimenti, l'avidità di un abbraccio, la passione solenne e il rigoglioso giorno che mai finisce accanto a lui. Nello sperduto silenzio rintraccia i ricordi che hanno inciso nella adolescente esaltazione e maturo amore, cogliendo negli innocenti istinti ciò che di più caro rimane per sempre.
giovedì 28 aprile 2022
Folgorazioni di Concetto Calvaruso (LFA Publisher)
La brevità dei miei versi può far pensare al "Frammentismo", movimento letterario del primo Novecento, ma sarebbe un fraintendimento, poiché il dettato lirico scaturisce non come un frammento, che presuppone una rottura, ma piuttosto come la folgorazione di un intero universo condensatissimo, che si disvela nel significante lirico del ritmo. (L'autore)
IL RESOCONTO DELLA SERATA PER ANTONIO VERRI DI RAFFALE POLO
Mancava solo lui. Anche se, pensandoci bene, doveva essere lì, in mezzo a tutti, magari a sorridere con quel suo fare un poco timido, seminascosto da una porta socchiusa.
In fondo, ieri sera la presenza di Antonio, di Antonio Leonardo Verri, aleggiava nell’inaspettato tardo pomeriggio di fine aprile, quando le caratteristiche di una incipiente estate sovrastavano l’ingresso del Museo Castromediano, tra il vociare dei tanti intervenuti e gli accordi di una musica che avrebbe accompagnato tutta la manifestazione.
E l’occasione, veramente importante, ha consentito la distribuzione dello splendido testo ‘Verri – Una stupenda generazione’ che è andato letteralmente a ruba, vediamo ancora, come un forzato replay, l’onnipresente Mauro Marino trasportare pacchi di volumi che, con l’apposito segnalibro, sono andati ai tanti postulanti…
Ora, è tradizione che i criticoni affermino che i leccesi (solo loro, mi chiedo?) intervengano con piacere e in massa nelle manifestazioni dove si mangia o dove viene regalato qualcosa…
Sarà vero, sarà un incentivo da non trascurare: ma in questa occasione, il piacere di re-incontrare l’amico Antonio da Caprarica e di scorrere, in un viaggio di oltre trecento pagine di scritti, foto e documenti, quello che ha prodotto proprio lui, massimo esponente di una generazione definita a ragione ‘stupenda’, ha compiuto il miracolo. E tutti, ma proprio tutti, hanno partecipato con commossa gratitudine all’evento conclusivo di una lunga ed articolata mostra-laboratorio che termina la sua prima parte ma è pronta a ricominciare, con l’entusiasmo che questo personaggio ha inculcato in tutti gli operatori…
Il libro, onestamente, è molto bello, molto ben fatto, sarebbe piaciuto per primo proprio a Verri, irrobustito dagli interventi qualificati ed interessantissimi di Giuseppe D’Urso. Marco Giannotta, Paolo Greco, Antonio Melcore, Mauro Marino, Luigi De Luca, Mario Desiati, Maurizio Nocera, Simone Giorgino, Antonio Errico, Eugenio Imbriani, Rossano Astremo, Luciano Pagano, Salvatore Colazzo, Fabio Tolledi, Francesco Aprile, Irene e Fernando Bevilacqua, Carolina Tundo, Aurelio Leo, Domenico Maurizio Toraldo, Marilena Cataldini, Silvia Cazzato, Riccardo Fiore, Vittorino Curci, Lorenzo Madaro, Brizia Minerva, Marco Spinelli, Piero Rapanà e ricco, ricchissimo delle immagini di tutto ciò che, con l’impronta portante di Antonio, è stato costruito dalla ‘stupenda generazione’.
Insomma, tutto per il meglio.
Adesso, restano i numerosi pannelli sui muri che circondano il Museo e che riportano frasi e disegni di Antonio e su Antonio. Che non vengano abbandonati, che non cadano nel dimenticatoio, che non siano solo uno sparuto simulacro di cosa fu un personaggio, una generazione, un pezzo di storia culturale del nostro territorio. Ma che diventino lo sprone, il sentito e partecipe, corale inizio di una storia che non finisce qui…
mercoledì 27 aprile 2022
Poesie mistiche di Jalal al Din Rumi a cura di Alessandro Bausani (SE)
«Il lettore di questa raccolta del sommo poeta mistico persiano Jalal al-D?n Rum?» scrive il curatore Alessandro Bausani, il grande e compianto studioso della civiltà islamica «avrà il privilegio di conoscere - e mi auguro di condividere - un'esperienza spirituale di un'altezza, di una vastità, di una profondità a cui forse la letteratura mistica occidentale non ha saputo giungere. In questi mirabili versi l'ebbrezza mistica, che infonde tutto l'universo - anche l'acqua, l'aria, la terra e il fuoco, la mente e il cuore -, coincide con la più assoluta lucidità intellettuale. La fuga verso Dio, di cui il verso poetico diviene lo specchio fedele, coincide con l'accoglimento delle apparenze più violente e paradossali del mondo; il salto oltre la terra conduce al di là del bene e del male; la stasi spirituale coincide con la più labile e vertiginosa mobilità della fantasia poetica. A questo riguardo, un'ultima, doverosa avvertenza: la poesia, per quanto alta come quella di Rum?, è solo la parte emersa, la minima forse, dell'iceberg del mistico».
martedì 26 aprile 2022
La poesia scavalca le frontiere: russi e ucraini contro la guerra
lunedì 25 aprile 2022
domenica 24 aprile 2022
MARE NELLA PIETRA: MER DANS LA PIERRE di Dmytro Chystiak (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
La poesia di Dmytro Chystiak non è romantica, non può esserlo perché il Nostro nasconde tra i versi qualcosa di iniziatico ed estatico insieme (dalla postfazione di Stefano Donno)
Dmytro Chystiak è un poeta di lingua ucraina e francofona, scrittore di racconti, storico dell'arte e della spiritualità, critico letterario e traduttore. È professore alla National Taras Shevchenko Kyiv University e al centro Europeo di traduzione letteraria di Bruxelles, responsabile delle raccolte letterarie delle case editrici ucraina "Summit-Knyga" e francese "L'Harmattan". Ha pubblicato 65 libri, alcuni dei quali tradotti in Albania, Azerbaigian, Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria, Giappone, Macedonia, Moldova, Romania e Serbia, vincendo premi internazionali. Ha tradotto molti scrittori internazionali in ucraino e in francese. È il segretario internazionale per le lettere dell'Accademia Europea di Scienze, Arti e Lettere di Parigi. È stato nominato Comandante dell'Ordine delle Arti Ucraino e Cavaliere dell'Ordine Francese delle Palme Accademiche.
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Poesie di intima rivoluzione di Francesca Mazza (Kimerik)
Poesie di intima rivoluzione è il canto di un'anima che non trova quiete. Il femminile si erge, indomito, a urlare tutta la propria energia, il proprio dolore, le proprie insoddisfazioni e incontenibili emozioni. Le liriche si susseguono nel racconto di uno spirito che non si arrende, che dialoga con una natura specchio dell'imponente onda che si eleva da ogni verso. Una musicalità collega ogni parola all'altra, ogni poesia a quella che segue, così il lettore non può staccarsi facilmente dalla pagina, preso dalla narrazione di una forza creativa che diviene madre, fonte di vita, faro per orientarsi nei meandri dell'esistenza ma anche urlo, richiesta di aiuto e di comprensione. Il ritmo che caratterizza questo florilegio lascia apprezzare una penna sapiente, che sa usare ogni lemma per condurre al messaggio che l'autrice lancia attraverso le sue opere. Siamo di fronte a un racconto di sé che inevitabilmente coinvolge, trascina e lascia viaggiare. Ci si sente chiamati in causa, quasi spinti a rispondere alle richieste e agli appelli della poetessa, che si svela in un'antologia che in ogni sua parte è sintomo e simbolo di un'anima forte, combattente, uno spirito che trasuda tutto il suo ardore attraverso una scrittura potente e terribilmente efficace.
sabato 23 aprile 2022
Odio Springsteen e gli U2. Poesie 1983-2011 di Federico Fiumani (Red Star Press)
Le poesie raccolte in questo volume, pubblicato per la prima volta nel 2011 e velocemente diventato introvabile, sono state scritte in un arco di tempo rappresentativo di quella che è la lunga carriera musicale di Federico Fiumani e dei suoi Diaframma. Raccoglimenti interiori - illuminazioni - in grado di testimoniare la costruzione di un mondo, e di uno stile, inconfondibili: epifanie di una vita vissuta ai bordi della musica e al centro della new wave, sui palchi, tra locali e autogrill. Al tempo stesso, però, a parlare è anche la vita che si guarda scorrere accanto a sé stessi. La vita fissata con occhi voraci - come se non bastasse mai - e insieme stanchi, come se non servisse a nulla. La vita scolpita in parole mutevoli, lungo gli «altri sentieri» di ciò che è- ora e sempre - rock. Preazione di Fabio Cantelli Anibaldi.
venerdì 22 aprile 2022
giovedì 21 aprile 2022
L' incanto fonico. L'arte di dire la poesia di Mariangela Gualtieri (Einaudi)
«Lei, essa poesia, ha ritmica, ha melodia, timbro. Musica è. Tutti i poteri della musica. Tutti li ha». «Ogni poesia implora un respiro che la dica».
Dire la poesia non avviene sempre. Eppure anche nel dire la poesia consiste, da sempre, la poesia. Lo sapeva Carmelo Bene con il suo personalissimo teatro della crudeltà, lo sapevano i Romantici e i Surrealisti, lo sapeva García Lorca, quando trovava il suo duende nella musica, nella danza e, appunto, nella poesia a viva voce (hablada), arti tutt'e tre, sosteneva, che hanno bisogno di un corpo vivo che le interpreti. Lo sa bene, benissimo, Mariangela Gualtieri, che da quarant'anni «dice la poesia in pubblico», avvolgendo chi la ascolta in un «mondo orale aurale» che non ha uguali. Sí perché «spesso», come dice Gualtieri, i professionisti, gli attori, leggono il verso puntando «sulla sua componente razionale e di significato, trascurando tutto il resto». Nella sua «arte di dire la poesia», Gualtieri ci parla invece solo del resto. E per farlo trova un linguaggio nuovo e sorprendente: non un discorso sul dire la poesia ma una scrittura con il dire la poesia. Non concetti astratti, ma figure, immagini, sensazioni fisiche, echi. E analogie, fino a costruire un libro di poesia saggistica, a opporre visione a visione
mercoledì 20 aprile 2022
Poesie (1963-2014) di Valentino Zeichen (Mondadori)
Due anni prima della sua scomparsa, Valentino Zeichen ha raccolto in questo volume la sua produzione poetica a partire dai versi composti nei primi anni Sessanta fino all'ultimo libro, Casa di rieducazione (2011), e ad alcuni testi fino ad allora inediti. Figura di primo piano della sua generazione, Zeichen fa coesistere il vivacissimo estro di un'intelligenza capace di indimenticabili invenzioni con il disincanto di un'amarezza lucidamente controllata. La sua è una poesia vistosamente antilirica, che privilegia il movimento narrativo, l'andamento prosastico, l'approccio saggistico, il gioco che spesso raggiunge risultati genialmente esilaranti. Tutto questo anche nell'affrontare grandi argomenti storici, come la Seconda guerra mondiale, o il tema amoroso, o il legame indissolubile con una grande capitale, Roma, che è la sua città di adozione. Tra esercizio caustico della ragione e frequente sconfinare nell'assurdo, tra nobile gestualità ironica o autoironica e sottostante malinconia, Valentino Zeichen è venuto componendo un'opera spregiudicata e solitaria, mirabilmente solida e concreta, pur nel funambolismo del suo tratto svagato e nella grazia noncurante e lieve del suo porsi.
martedì 19 aprile 2022
Poesie Condividi di Gerard Manley Hopkins con la traduzione di Viola Papetti (Einaudi)
Amato da Eliot e Pound, ma anche da Montale, Bertolucci, Giudici, Raboni e altri ancora, Hopkins è diventato un punto di riferimento per la poesia del Novecento. Le ragioni stanno in una tecnica versificatoria che era completamente fuori dai canoni ottocenteschi e che ha potuto essere apprezzata solo da un gusto piú moderno. Il ritmo musicale, quasi contrappuntistico, gli aspetti fonosimbolici, e poi le inversioni sintattiche, la trasformazione delle funzioni «naturali» di nomi, verbi, aggettivi, l'omissione di nessi logici e grammaticali, tutto questo fa della poesia di Hopkins un oggetto non sempre semplice da decifrare, ma la rende sempre sorprendente, con affascinanti accumuli espressivi e di senso. Hopkins è un uomo di fede che, nonostante alcuni momenti di sconforto, ammira la bellezza del creato. E ne ammira soprattutto la varietà. La sua piú intima felicità è data dal fatto che Dio non abbia costruito il mondo in modo uniforme ma che si sia disseminato in mille varianti, anche in quelle piú apparentemente insignificanti.
lunedì 18 aprile 2022
Guardando la mar - Il nostro Chi - Reading poetry / text and context domani 19 aprile 2022 a Lecce
“Dimenarsi con la coscienza a posto, //al posto delle mani c’è un circuito // di stelle. Sette acustiche stelle// armonizzate, che fanno un corpo intero. //Entusiasmato da dentro, illuminato da fuori.// E dai fiori corollato di soli compagni fedeli.// Energia puramente risvegliata //nel momento riordinato delle originarie madri.” (Annelisa Addolorato)
SCHEDA LIBRO DI ANNELISA ADDOLORATO - “Navicella, freccia d’acciaio, acqua dissetante mutevole, legno musicale e medicamento speziale, danza quotidiana, petalo, fiore, giardino e bosco virente, montagna fiorita. Luminescenza, vortice di luce e di luna crescente, gioia paonazza, soprese insolite, fantastiche, cortesi. Sensazioni fraterne, amore diffuso. La poetessa Annelisa Addolorato respira e vive poesia come una grazia. Lei si sa prendere cura del terreno fertile delle parole e, in quell’humus, pesca pietruzze preziose, piccole calie da donare al prossimo. Addolorato intende la poesia come dono, come medium da condividere come pane cereale, tramite il quale costruire ponti di condivisione, di comunanza. La silloge “Guardando la mar - Il nostro Chi”, pubblicata dai Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno, racchiude in sé una costellazione umana di vibratile bellezza. Scorrendo i versi, si desume che l’autrice abbia una formazione culturale composita, morbida. Annelisa Addolorato, nella sua esistenza migratoria, ha traversato e amato diverse città e paesi. Da Barcellona e Madrid fino a Milano, dal Messico al Venezuela, da Delhi fino all’India, da Israele fino alla Germania, dall’America fino a Nicaragua e Cuba. Un’anima errante come la luna, che, nei suoi transiti, ha saputo stringere al petto tutto il bene del mondo.” (Dalla post fazione di Marcello Buttazzo)
Dichiara l’autrice – “Si rammenta a chi legge che l’autrice fa uso e applica varie licenze poetiche, essendo dalla sua nascita praticamente sempre stata cullata e anche graziata (in senso lato e in senso stretto) dalla poesia e dalle sue calde e avvolgenti maglie, dal suo tepore materno e dal suo chiarore eterno, etereo. Tali licenze sono state in parte accolte, in parte acquisite (con studium e titoli vari), in parte sofferte, in parte accettate - sia con beneplacito della stessa, sia con scuri bene affilate, e con l’apprendistato presso altre poetesse e poeti e nel navigare nelle loro opere, e con il sudore della fronte despejada y linda della esperienza diretta di boschi, foreste e dirupi colmi di una vegetazione letteraria e insieme spontanea davvero strabilianti.” (Anne)
Annelisa Addolorato (ANNE) - Sono acquisibili in rete i suoi audiolibri bilingui della label LA FORMA DELLA TIGRE. Nata in Italia negli anni ’70, si diploma al liceo classico, cresce bilingue a Barcellona e Madrid. Votata con passione e studium a poesia e scrittura dall’età di 5 anni. Si laurea e addottora a pieni voti: in Filosofia estetica con una tesi di laurea su Octavio Paz pubblicata a Milano; in Spagna in Letteratura contemporanea con una tesi di Dottorato su Clara Janés pubblicata a Madrid. Pubblica sillogi bilingui a Madrid e New York. Le sue poesie e i suoi testi sono tradotte in una quindicina di lingue. Viaggia col pensiero e con la poesia in vari paesi del mondo (tra cui Venezuela, India e Stati Uniti), dove partecipa e organizza festival poetici ed eventi artistici.
Pagina autrice FB: Anne / web site www.annelisaddolorato.it
Mail - annelisa.addolorato@gmail.com
In copertina Ara dell'eterna primavera, di Sofia Stucchi - acrilico su tela, cm 70x50, 2017/2018
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
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Mail – iquadernidelbardoed@libero.it
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno – Pagina Facebook
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Il connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti
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Portami con te. Antologia di poesia amorosa dalle Origini alla contemporaneità a cura di Maria Cristina Cabani (Le Lettere)
La storia della lirica d'amore è esemplificata da questa piccola antologia di componimenti dei più grandi poeti della letteratura italiana: dalle origini siciliane, attraverso Dante, Petrarca, Boiardo, Ariosto e altri nomi illustri, fino a Pascoli, Gozzano, Montale e alla contemporaneità. Fil rouge della raccolta sono: il desiderio, la passione, l'alienazione, l'angoscia della perdita, il senso del peccato, cioè i sentimenti che, con poche eccezioni, caratterizzano la poesia occidentale e anche la moderna canzone d'autore (Battisti, Guccini, De André e altri). La vasta selezione dei testi raccolti in questa silloge si propone di rendere un'idea della varietà della fenomenologia amorosa, del «vario stile», direbbe Petrarca, del regno d'Amore.
domenica 17 aprile 2022
sabato 16 aprile 2022
La Libreria dei Quaderni a Lecce
venerdì 15 aprile 2022
giovedì 14 aprile 2022
Poesie. Testo tedesco a fronte di Paul Klee con la traduzione di Giorgio Manacorda (Guanda)
Questa raccolta di poesie costituisce un testo decisivo per chi ama le opere del grande artista svizzero e per chi vuole approfondirne il reale significato, così ricco, profondo e complesso.
Sarebbe un errore accostarsi alla poesia di Paul Klee come a qualcosa di subordinato rispetto alla sua produzione figurativa. Nel periodo della sua formazione Klee esitò a lungo tra musica, pittura e poesia; e il fatto di avere infine scelto la pittura non gli impedì mai di continuare a coltivare, in modo «disinteressato» e quasi segreto, la ricerca poetica. I suoi versi sono, dunque, il frutto di un'attività non marginale, ma parallela; non si tratta di glosse esistenziali alla sua pittura, ma di oggetti espressivi autonomi rispetto a quelli creati dalla sua fantasia figurativa. Non a caso, non c'è assolutamente nulla in essi di pittorico o di pittoresco, e nemmeno di descrittivo; e identica a quella del pittore è la cura rigorosa con la quale il poeta preserva i propri testi da qualsiasi impurità di carattere autobiografico e contenutistico. Questa raccolta di poesie costituisce un testo decisivo per chi ama le opere del grande artista svizzero e per chi vuole approfondirne il reale significato, così ricco, profondo e complesso.
mercoledì 13 aprile 2022
Biancaneve e i settenari. Antologia di poesia giocosa (Bompiani)
«Sono in sette e la fantasia è la loro
grammatica. Fanno giocare i loro versi, liberi dentro al recinto di
regole estrose. Lasciamoli divertire!»
Alcuni erano venuti a conoscenza dei Limerick leggendo Linus. Alcuni avevano visto Gigi Proietti recitare con frenetiche rotazioni di pupille la fànfola del Lonfo, di Fosco Maraini. Altri avevano incontrato componimenti di Toti Scialoja sia in libri illustrati per bambini sia su riviste d'avanguardia, con tanti topini, folaghe e paronomasie. Qualcuno risolveva rebus e cruciverba; altri erano stati a Parigi e spargevano leggende fumistiche su una certa setta di scrittori e matematici. Qualcuno ha osato per primo usare la parola proibita: "gioco". Parola da perdigiorno, parola non seria, parola puerile. Tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi nelle discipline dell'Amletica leggera sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto "il legame de li versi strani" (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare.
Con i testi di: Marco Ardemagni, Duccio Battistrada, Alessandra Celano, Gianni Cossu, Matteo Pelliti, Luciana Preden, Giuseppe Varaldo. A cura di Stefano Bartezzaghi.
martedì 12 aprile 2022
Chiudere gli occhi e guardare. Cento poesie per cento anni di Elena Bono (Ares)
La prima antologia poetica di una protagonista del secondo Novecento. Un'inedita raccolta antologica per conoscere l'ispirazione poetica di Elena Bono, ormai un classico del secondo Novecento italiano. La sua profonda ricognizione ha scandagliato il cuore dell'uomo, dalle tragedie ideologiche del Secolo breve fino alle vette dell'amore capace di perdonare e risanare le ferite. La sua poesia, dai I galli notturni (1952) a Ballata in tre tempi per Francesco d'Assisi (1985) si dipana sui temi del classico vissuto come un eterno, il presente della Storia, il richiamo simbolico della natura.
lunedì 11 aprile 2022
Ali spezzate di Lidia Caputo* (Lecce/ 08/ 04/2022)
Ai bimbi ucraini, vittime dei massacri
Ali spezzate di rondinini
sui prati inceneriti di Bucha,
allucinato sguardo del meriggio
sui resti di fragili creature
dolcemente cullate
dalle madri sul petto
squassato dal pianto.
Dai cingoli di un carro armato
divelto e schiacciato,
geme il bulbo di un narciso:
mai più schiuderò
i miei tepali di pura luce
intorno alla corolla
come sole sfavillante,
mai più ebbri del mio
vivo profumo,
volteggeranno i bimbi
sui declivi un tempo ridenti
ora profanati
da orridi draghi.
*Lidia Caputo, laureata cum laude sia in Lettere
Classiche (21/06/1977) che in Lingue e Letterature Straniere
(26/03/1980) presso l’Università degli Studi di Lecce, è stata titolare
fino al 30 settembre 2017 della cattedra di ruolo di Materie Letterarie e
Latino presso il Liceo Scientifico Statale Banzi Bazoli di Lecce. Nel
2010 ha conseguito il Dottorato in “Etica e Antropologia. Storia e
Fondazione” presso il medesimo Ateneo, discutendo brillantemente una
tesi dal titolo Coscienza e Intersoggettività nella Fenomenologia di Edmund Husserl.
Collabora con le cattedre di Filosofia Morale e di Filosofia Teoretica
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del
Salento. Tra le sue pubblicazioni, Il Mito e la donna in Bertolt Brecht e Cesare Pavese, La Mongolfiera, Cosenza (2001); Gerusalemme – il giardino di Miriam e Salman, La Mongolfiera, Cosenza (2003); 2° edizione riveduta e corretta, La Mongolfiera (2015); Coscienza e intersoggettività nella fenomenologia di Edmund Husserl, Pensa Multimedia, Lecce (2012), Come fanciulla di Lidia Caputo (2021)
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Walk A Little Slower: A Collection of Poems and Other Words by Tanner Olson
Walk A Little Slower: A Collection of Poems and Other Words is a book of hope, honesty, and joy by Tanner Olson. This collection of more ...
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