La raccolta comprende due sezioni di quattordici testi con relativi
congedi: un viaggio sentimentale a tutto campo, forse una doppia via crucis,
umana e spirituale. La prima si compone di poemetti e quasi poemetti,
intendendo con tale espressione la loro brevità rispetto al problema
toccato: si fermano quando il discorso del cuore pare concluso e non
vuole forzature. La seconda parte è composta da due sequenze di sette
poesie e quasi poesie, in cui il soggetto entra nel dramma collettivo
con tutta la non-potenza dell’umiltà e della compassione.
Declinano voci di profondo impegno morale ed ecologico, attraverso una emozione linguistica:
la poesia deve contenere la passione e il turbamento che l'hanno
generata, e i versi disegnano l'utopia di una società autentica mentre scuotono e sommuovono la lingua, come ha scritto Rodolfo Zucco.
Eugenio De Signoribus ci consegna un libro di sentimenti in cui il
particolare dice dell'universale: va ricercata la salvezza condivisa,
non solo quella individuale.
Connettivo per la promozione della Poesia in azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri
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