Zen Buddhistic Poems ‐ Poesie buddiste zen di Dongho Choi ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Le poesie di Dongho Choi legano tradizione e modernità nella potenza e intensità dei versi: da un lato si percepisce la volontà di restare fedeli ai principi del Buddismo Zen, dall’altro quella di “adattare”, in un certo senso, questi principi a quelli di un Paese moderno, una delle quattro “Tigri d’Oriente”, dove i ritmi di vita sono frenetici. Molte sono infatti le poesie che richiamano miti e leggende della filosofia buddista, come nei versi di La tazza di tè del Dharma nel giorno in cui la neve si è fermata. Perché Dharma è venuto a Oriente?, dove la leggenda di Hyega che vuole incontrare il suo maestro, il Dharma (e sarà da lui ricevuto solo dopo giorni trascorsi al gelo, nella neve ed essersi tagliato un braccio) è metafora dell’impegno del cammino spirituale verso l’Illuminazione che implica la Retta Comprensione: la comprensione della sofferenza, della sua origine, della sua cessazione e infine della via che conduce alla cessazione della sofferenza. (Laura Garavaglia) 

 

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domenica 26 giugno 2022

La Libreria dei Quaderni a Lecce

La Libreria dei Quaderni a Lecce: La libreria on line aperta 24 ore su 24 di tutti i titoli de i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno

Flussi di vita in poesia di Mirka Durazzi (Gruppo Albatros Il Filo)

Difficile non percepire la sensibilità e la femminilità delle liriche di Flussi di vita in poesia di Mirka Durazzi. Questo non mina l'universalità che le poesie racchiudono, ma anzi la esalta perché la terra è madre, la lingua è madre, la vita è madre. 


 

Anni in versi. Poesie 2006-2019 di Piero Antonaci (Europa Edizioni)

Dalla scelta delle parole alla costruzione di ogni singola riga, con Anni in versi, Piero Antonaci fa un grande dono ai lettori. Le poesie raccolte in questa silloge hanno un potere magico: nettano l'anima. E lo fanno senza fronzoli, senza ricorrere a una sforzata ricercatezza di termini. È la semplicità delle cose che indica la direzione per orientarsi nella cronologia di pensieri impressi nella memoria del cuore, che l'autore ha messo nero su bianco nel corso degli anni. La potenza delle poesie che il lettore si appresta a leggere sta nella capacità di abbracciare il valore e l'unicità di tutte le piccole cose. Come infatti indica l'autore, persino in ciò che non possiede un'anima, per esempio un muro oppure una roccia, a ben guardare, possiamo riscontrare una storia che narra ciò che è stato, ciò che è e, forse, ciò che sarà. Lo stesso per i luoghi, che, in fondo, si animano quando ad abitarli siamo noi, ma che anche senza la nostra presenza restano esattamente lì dove sono, pronti ad accogliere chiunque altro e a farsi plasmare, a divenire insieme allo scorrere delle cose. (dall'introduzione di Josy Monaco) 

 


 

Ultime poesie della notte di Silvia Arfaioli (SAGEP)

Una faticosa tela poetica, finemente preziosa, ha preso forma dalla lucida veglia. L'urgenza creativa della poetessa scorre con vena fluente: un percorso eracliteo in cui i molti affluenti, anche imprevisti e tumultuosi, si ricompongono tuttavia formalmente in un andare ampio, placido, ininterrotto. Il coinvolgimento del lettore è immediato. (...) Nella visione della poetessa, il piccolo prodigio del piccolo passero sul biancospino non contraddice, ma predispone all'infinita soverchiante meraviglia del cosmo, così come l'avvertimento della presenza della grande divinità non esclude l'attesa di un piccolissimo dio... ...l'immenso si raccoglie nell'afflato della poesia come, facendo ricorso al repertorio dell'immaginario di Silvia Arfaioli, un gatto che venga a acciambellarsi su una sedia in cucina. 

 


 

L' osso, l'anima di Bartolo Cattafi (Le Lettere)

A distanza di quasi sessant'anni dalla sua prima uscita, torna uno dei libri di poesie più significativi del secondo Novecento: L'osso, l'anima di Bartolo Cattafi. Vertice indiscusso della poesia cattafiana, L'osso, l'anima - ha scritto a suo tempo Giovanni Raboni -, sfiora, «in continua tensione con l'inconoscibile e l'ineffabile, i limiti stessi della comunicazione». Il lettore si troverà così di fronte allo stile inconfondibile di Cattafi, fatto di metafore allarmate, immagini inquietanti e chiuse taglienti, in un percorso esistenziale segnato da una profonda religiosità. Con questa nuova ristampa, attesa ormai da anni, si dà inoltre il via alle celebrazioni per il centenario della nascita di Cattafi. 

 


 

venerdì 17 giugno 2022

IL SOLSTIZIO DEI POETI A BOSCO MARENGO

La Biennale di poesia di Alessandria si evolve e aderisce a un nuovo progetto di respiro molto ampio e coraggioso che al momento, come fondatori, coinvolge il Piccolo Museo della Poesia di Piacenza e la Casa della Poesia di Como, con la collaborazione, come partner tecnici, di puntoacapo Editrice e dei Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno.  La "nuova" Biennale ha ereditato buone parte degli appuntamenti ormai consolidati della "vecchia" e gloriosa Biennale di poesia di Alessandria, aggiungendo  altri eventi in varie località per creare un calendario che abbraccerà tutto il 2022. La Biennale di poesia di Alessandria  in collaborazione con il Connettivo FATE FOGLI DI POESIA, POETI! SABATO 18 GIUGNO 2022 dalle ORE 17,30 alle ore 22,30 a Bosco Marengo (AL) presso il complesso monumentale di Santa Croce ha organizzato il  SOLSTIZIO DEI POETI strutturato come segue: ore 17,30 esposizione di Arianna Niero con accompagnamento musicale de I Poeticanti, intervento critico di Carlo Prosperi, dalle ore 18,00 alle 19,00 reading poetico con Camilla Ziglia, Adriana Tasin, Luigi Cannone, Luigi Balocchi, Antje Stehn, Emanuele Spano, Pierluigi Lanfranchi, Mario Marchisio ; dalle ore 21,00 alle ore 22,30 intervento critico di Emanuele Spano; dalle ore 21,30 alle ore 22,30 reading poetico con  Barbara Herzog, Graziella Sidoli, Alessandra Paradisi, Luisa Trimarchi, Stefano Vitale, Raffaele Floris, Antonio Donadio, Arianna Dagnino, Luisa Pianzola. Previste incursioni radiofoniche di Luisa Cozzi

 


 

Peste e guerra. La poesia non salverà la vita di Paolo Fabrizio Iacuzzi (Interno Poesia Editore)

Poesia come malattia virale, rivolta e ribellione del linguaggio alle imposizioni di potere che lo attanagliano. Ma anche poesia come storia sotterranea degli esclusi, dei vinti, dei sommersi, dei diversi, dei caduti in mare a poche miglia dalla meta. Come il timoniere di Enea, Palinuro, la sua tomba inquieta: come Io, la ninfa che si "leva" e si staglia contro la violenza che la calpesta. "Peste e Guerra. La poesia non salverà la vita" è l'inedito viaggio con una bicicletta Bianca, immagine di resistenza o meglio di resilienza di una scrittura poetica nell'arco di quarant'anni: dalla guerra di Bosnia a quella dell'Ucraina, dall'Aids al Covid-19, dalla violenza alla discriminazione sessuale. Paolo Fabrizio Iacuzzi concepisce la sua bicicletta come fosse la nave Argo, assemblando e smantellando brandelli della sua poesia e della sua esperienza intellettuale, trasfondendo il suo sangue e quello della sua famiglia dentro la Storia: una sorta di autofiction epica e corale. Un libro Arlecchino, un libro Frankenstein: una prima parte composta da versi scelti dalla vasta produzione di uno dei maggiori poeti della sua generazione e una seconda che mette in scena il dialogo con il suo interlocutore-curatore-inquisitore, il giovane poeta Michele Bordoni. Non un monologo, non la storicizzazione di una carriera poetica giunta al suo punto di massima altezza. Semmai una restituzione al mondo della voce che, prima inspirata, viene ora espirata nella condivisione e nel contagio dei valori della poesia, del potere delle immagini e della forza dei colori. Una celaniana "svolta del respiro" che non salverà la vita solo perché il suo compito è quella di renderla possibile. 

 


 

"Alda, diario di una diversa" al teatro Elfo Puccini di Milano dal 21 al 26 giugno

Con Milvia Marigliano, una produzione del Teatro Stabile di Genova, drammaturgia e regia di Giorgio Gallione. 

Date consigliate:
martedì 21 giugno ore 20:30, €13,50. Sarà possibile effettuare una visita guidata alla Stanza a cura di Cetec Dentro/Fuori San Vittore al prezzo di €5 e recarsi insieme al teatro.
domenica 26 giugno ore 16:00, €13,50. In seguito allo spettacolo sarà possibile recarsi insieme allo Spazio Alda Merini per effettuare una visita guidata alla Stanza a cura di Cetec Dentro/Fuori San Vittore al prezzo di €5. 


Per info e prenotazione RSVP entro sabato 18 giugno 

Ti basta scrivere a info@spazioaldamerini.com

 


 

Pardes di Alessandra Paradisi (collana Fuochi, diretta da Ottavio Rossani per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Poema inusuale e imprevedibile, questo Pardes (Paradiso): nel nome dell’autrice c’è il suo destino letterario. Leggere il dettato biblico della Genesi sulla propria misura di poeta, che interpreta, ma soprattutto intuisce. La meta: tradurre i pensieri del testo sacro in una leggibilità contemporanea. Un’ispirazione di umanità lontana dalla storia, nell’annullamento dello spazio-tempo, per respirare l’illuminazione del racconto eterno della Creazione. Il coraggio sfiora l’ardimento di capovolgere il senso della visione e suggerire l’umiltà di conoscere l’esperienza umana attraverso il rigore letterario del proprio nome, invertendo la prospettiva storica dell’esistenza: non più il passare del tempo, ma il sentire dell’essere. (Ottavio Rossani)

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https://www.amazon.it/PARDES-Alessandra-Paradisi/dp/B08Z2RLK82/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=Pardes+Alessandra+Paradisi&qid=1616756770&sr=8-1

 


 

martedì 14 giugno 2022

Una bellissima negligenza. I maestri, immaginari poeti e metafisici, di Fernando Pessoa e Antonio Machado di Gustavo Micheletti (Clinamen)

Cosa c'entra quella "bellissima negligenza" di cui parla Leopardi con i maestri immaginari, poeti e metafisici, di Fernando Pessoa e Antonio Machado? Il libro di Micheletti, ricostruisce un affascinante percorso di colleganza, proprio tra Pessoa e Machado, i loro immaginari maestri e la traccia leggera lasciata da Leopardi, con il suo richiamarsi alla negligente innocenza della poesia, al suo disincanto ed al suo possibile dischiudersi in mondi diversi. 

 


 

Poesie di Gerard Manley Hopkins con la traduzione di Viola Papetti (Einaudi)

Amato da Eliot e Pound, ma anche da Montale, Bertolucci, Giudici, Raboni e altri ancora, Hopkins è diventato un punto di riferimento per la poesia del Novecento. Le ragioni stanno in una tecnica versificatoria che era completamente fuori dai canoni ottocenteschi e che ha potuto essere apprezzata solo da un gusto piú moderno. Il ritmo musicale, quasi contrappuntistico, gli aspetti fonosimbolici, e poi le inversioni sintattiche, la trasformazione delle funzioni «naturali» di nomi, verbi, aggettivi, l'omissione di nessi logici e grammaticali, tutto questo fa della poesia di Hopkins un oggetto non sempre semplice da decifrare, ma la rende sempre sorprendente, con affascinanti accumuli espressivi e di senso. Hopkins è un uomo di fede che, nonostante alcuni momenti di sconforto, ammira la bellezza del creato. E ne ammira soprattutto la varietà. La sua piú intima felicità è data dal fatto che Dio non abbia costruito il mondo in modo uniforme ma che si sia disseminato in mille varianti, anche in quelle piú apparentemente insignificanti. 


 

sabato 11 giugno 2022

Debutto nazionale del connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti! a Genova domani 12 giugno 2022

Debutto nazionale del connettivo Fate Fogli di Poesia, Poeti! collettivo per la ricerca, promozione e diffusione della poesia nazionale e internazionale In azione ideale con il manifesto di Antonio Leonardo Verri. L’appuntamento è al 5° Salone dei Resilienti nell’ambito del 28° festival di poesia internazionale parole Spalancate il 12 giugno 2022 alle ore 18,00 a Genova presso il Cortile Maggiore del Palazzo Ducale. Performances poetiche di Massimiliano Marrani, Donato Di Poce, Laura Garavaglia, Andrea Tavernati, Annelisa Addolorato, Mauro Ferrari, Emanuele Spano, Lucetta Frisa, Viviane Ciampi e Antonio Nepita

 


 

La misura del farmaco. Saggi sulla poesia di Isabella Vincentini (Moretti & Vitali)

"La misura del farmaco" è una raccolta di saggi che tratta autori come Cristina Campo, Odisseas Elitis (uno dei maggiori poeti neogreci del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel secolo scorso), il filosofo Nietzsche, ma anche figure mitiche come Orfeo, cui si deve - secondo le antiche leggende greche - l'invenzione della poesia. Gli argomenti spaziano dunque dagli ultimi decenni della poesia europea, vagliata con partecipe testimonianza e fissata in un tempo preciso, fino al mito e all'antica poesia e filosofia greca. La categoria che accomuna tutti questi temi è quella del pharmakon, il farmaco appunto nell'idea originaria di rimedio e di veleno. L'intera raccolta gravita infatti sulla dialettica malattia/salute: tra le pagine di questo libro appassionato e vissuto, poesia e filosofia recuperano la loro originaria finalità: sono un rimedio alla sofferenza e al dolore. E sono proprio gli ultimi saggi del libro, quelli dedicati alla poesia neogreca, che ruotano intorno a due aspetti fondamentali del pensiero della Vincentini: il concetto di pathos (di sofferenza) è ricondotto a ciò che è naturale, alla categoria del fisiologico (physis, in greco, significa natura), proprio lì dove il sacro, con parole greche, «splende da sempre». Per questo il libro trova il suo centro, e il suo senso, intorno a due figure mitiche e simboliche: quella di Apollo, le cui frecce insieme feriscono e guariscono; quella del centauro Chirone (uomo e bestia insieme, secondo il mito), «guaritore ferito» che guarisce proprio perché porta su di sé il peso di una ferita. Testo sapienziale, ricco di cultura ma aperto al dato esistenziale, La misura del farmaco risulta un libro di immediata lettura, aperto a coloro che esigono dai grandi libri del passato e del presente non dottrina ma prospettive esistenziali, non semplici riflessioni astratte ma orientamenti per la propria vita. 

 


 

Poesie di meditazione di Elisabetta Valla (Aletti)

"Elisabetta Valla tratta temi cari a Tagore e Omar Khayyam: la vita e la morte, il buio e la luce, il dolore e il sorriso, e ci porta alla radice del suo cuore e dei suoi fervidi pensieri, insegnandoci che dietro il buio c'è la luce, la speranza. Solo se sapremo accettare tutte le sfumature della variopinta vita, riusciremo a cogliere il sorriso nella lacrima e a coltivare la speranza nel cuore" Dalla prefazione di Hafez Haidar. 

 


 

Premio Rilke, libri editi e una novità: pubblicazione per poeti fino a 35 anni

E' online la nuova edizione del Premio Rilke a cura di Gruppo Ermada Flavio Vidonis in collaborazione con Poiein APS e Vita Activa Nuova. Il contest è riservato a libri editi dal 2017 e a una scommessa, selezionare i migliori volumi inediti dei poeti fino ai trentacinque anni - questa sezione inaugura anche una collaborazione tra Vita Activa Nuova e Poesiadelnostrotempo, con una collana dedicata alla poesia. Al seguente link il bando con scadenza 22 agosto

INFO LINK

Scritti e poesie di Irene Grazi (Transeuropa)

"Scritti e poesie" di Irene Grazi è una raccolta di testi in prosa e in versi scaturiti spesso da momenti di quotidianità che si allargano alla riflessione o all'intuizione del mistero dell'esistenza. I temi sono quelli del tempo che scorre, dei ricordi, del senso della vita, della solitudine dell'anima, della ricerca di sé, dell'assenza di risposte, della vanità dell'amore. Emerge talvolta un senso di speranza e di attesa. 

 


 

Troppo vetro per questa pietra di Rafael Soler (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)

Rafael Soler è considerato un poeta con un mondo poetico interiore così forte che la sua stessa voce abbraccia l’essere e l’esistere della vita, di una vita, forse dell’intera esistenza regalando ai lettori attraverso i suoi versi profondi ed illuminanti stati di lucida coscienza, proprio quando magari il velo di Maya cala sugli occhi degli uomini. Questa pubblicazione (che raccoglie il best off della produzione di Soler) apre una dimensione alternativa per contemplare il mondo, gli esseri che lo abitano, la sua stessa vita, manifestando un'affascinante intimità con la morte, superandone i limiti imposti . Uno sguardo intelligente, singolare, misterioso, che viene dal profondo, a tratti quasi visionario, che solo attraverso l’amore per l’amore e per la vita può autodeterminarsi e legittimarsi.

Traduzioni di Gianni Darconza, Laura Garavaglia e Daniela Citterio

 
RAFAEL SOLER (Valencia, Spagna, 1947) è un poeta, rinomato e premiato narratore, professore universitario e Vicepresidente dell'Associazione degli scrittori spagnoli ACE dal maggio 2015. Ha pubblicato sei libri di poesia: "Los sitios interiores" (1980, secondo classificato al Premio Juan Ramón Jiménez), "Maneras de volver" (2009), "Las cartas que debía" (2011), "Ácido almíbar" (2014, Premio de la Crítica Literaria Valenciana), "No eres nadie hasta que te disparan" (2016) e "Las razones del hombre delgado" (2021), oltre alle antologie "La vida en un puño" (2012) e "Leer después de quemar" (2018). È anche autore di sei romanzi e due libri di racconti. È stato invitato a leggere le sue poesie in più di quindici paesi e i suoi libri sono stati pubblicati in Ungheria, Giappone, Italia, Stati Uniti, Ecuador, Paraguay, Bolivia, Honduras e Perù.

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Ti risorgerò. Poesie alla donna di Fulvio Uccella (Cantagalli)

In queste poesie, si respira l’eternità, si ha la percezione costante di come la donna sia il frutto di un amore che è stato profuso senza limiti nell’attimo in cui essa è stata voluta, creata. Una meraviglia che sorprende il cuore e i sensi, che tocca nel vivo la Verità. Una sintesi perfetta di tutto ciò che l’uomo cerca incessantemente per dare un senso alla sua esistenza, per trovare la pace, frutto dell’amore e della Verità. La donna nei versi dell’Autore non è un angelo o un essere etereo, ma è anche un corpo, uno sguardo, una voce, movenze, che denotano la sua identità, marcando la differenza rispetto all’uomo e così come è, ossia anche nella sua “carnalità”, essa è l’intervento del “Dio vivente” molto presente e significativo dell’opera salvifica della creatura femminile nell’ambito dell’ esperienza umana.

 


 

Il giro del mondo in poesia di Luisa Gorlani (Armando Editore)

Luisa Gorlani, in questo lavoro di antologizzazione, ci offre un'affascinante panoramica della Poesia mondiale del '900-2000, aprendo gli orizzonti agli angoli più lontani della terra, travalicando i confini europei. La Poesia è luogo di rispecchiamento, di riflessione, di guida, di sogno ! È un Radar, che consente di mettere a fuoco non solo i sentimenti e le emozioni personali, frutto dei condizionamenti familiari- socio-ambientali, ma permette anche di focalizzare le realtà storico-politico-geografiche di appartenenza. Questo appassionante viaggio iniziatico intercontinentale a caccia della Poesia ci aiuta, pertanto, ad aprire gli orizzonti al mondo e a scandagliare gli abissi della vita. In un tempo di Interculturalità e di Globalizzazione come il nostro, è stimolante constatare che, qualunque sia la provenienza, la Poesia può insegnarci a vivere e può essere un elemento di reciproco arricchimento. Oltre che uno specchio dell'animo umano e della realtà è, infatti, anche una straordinaria Maestra di Vita, perché induce ad una profonda riflessione sul senso più recondito e vero dell'esistenza. Prezioso, dunque, e originale è lo strumento che l'Autrice ci offre di presa di coscienza e di formazione universale. 

 


 

La materia fiorente. Sulla natura della poesia di Gustav Sjoberg con la traduzione di Monica Ferrando (Neri Pozza)

Chi ha detto che la materia è incapace di creare da sé la forma (o le forme)? D'accordo, è stato Aristotele, lo sappiamo. Ma cosa accadrebbe invece se, forzando il maestro di coloro che sanno, troncassimo il legame tra forma e arte perché «mediante un concetto di forma radicalmente altro diventerà possibile una distruzione dell’arte – e, in particolare della poesia – concepita come ambito autonomo, come sfera distinta dalla non-arte, dalla non-poesia oppure come sublime riflessione sull’esistenza. Non sarà che qui si compie una risoluzione dell’arte nella natura?» Non è alla scienza o alla negromanzia tecnologica faustiana che l’autore affida tale compito, ma alla poesia stessa, concepita – secondo un paradigma insieme antico e attualissimo – come la fiorente materia del tutto. Il libro di Sjöberg, scritto in originale con minuscole che aspirano al filo d’erba, ma grondante della rugiada dei grandi – l’autore cita dall’originale i classici italiani della naturalezza poetico-politica e simbolica della lingua, ancora al di là di ogni teologia politica: Dante, Bruno, Campanella (che ha tradotto nella sua lingua), senza dimenticare Folengo e Rabelais – mostra che sarà un passaggio “naturale” e invita a compierlo. A condizione che le differenze linguistiche dettate dai luoghi di appartenenza dei parlanti che li abitano, una volta riconosciute e valorizzate, escano dal labirinto dei simboli e delle culture e si lascino attraversare da un senso per la differenza simpatetico all’intelletto comune di Averroé, atto a pensare l’umano sotto un principio unico di permanente, immediata connessione. Consumata allora la babele dell’incomprensione tra popoli bellicosi, l’aiuola che ci fa tanto feroci troverà finalmente una sua pace, che sarà l’ordine mondiale del “giardino planetario” a garantire. Nel “comunismo cosmico” a esso promesso la forma inoperosa di giardinaggio sarà poetica. Trapianterà, al posto della poesia antropocentrica dedita a una decidua filologia, una sempre rifiorente “filologia naturale” in cui l’umano ridivenuto natura ritroverà alla fine quell’innocenza infantile che, forse, non si ricorderà più nemmeno di aver perso. M.F. «Un altro modo di comprendere la materia sarebbe, approssimativamente, di trattarla come una produzione di infinite, innumerevoli forme entro un incessante movimento di decomposizione e composizione, dissoluzione e ricombinazione. Concepita in questo modo la materia non sarebbe più un substrato passivo su cui si debba intervenire con un lavoro formale, bensì, al contrario, una molteplicità di forme che genera se stessa e con cui combacerebbe». 

 


 

Tutte le poesie di Franco Scataglini a cura di Paolo Canettieri (Quodlibet)

La pubblicazione delle poesie complete di Franco Scataglini segna una data nella storia della poesia italiana contemporanea. Nelle quartine, insieme illustri e dimesse, di questo poeta, certamente fra i massimi del Novecento, emerge infatti alla luce con inedita chiarezza quell’essenziale bilinguismo della poesia italiana che la collana «Ardilut» ha inteso prendere come insegna.
In queste straordinarie poesie in dialetto, raccolte qui per la prima volta insieme alle poesie in lingua, sembra naufragare ogni tentativo di assegnare una volta per tutte un’identità alla lingua della poesia. Situate nel bilico illocalizzabile che divide e insieme unisce – in un insolubile nodo – l’anconetano all’italiano e nutrite dall’innesto sapiente della lingua del Trecento e di quella di Caproni e di Montale, le poesie di Scataglini mostrano con un’evidenza incomparabile che la lingua che parliamo, scriviamo e leggiamo è costitutivamente non-una, ma multipla

 


 

Come sempre. Scelta di poesie 1992-2022 di Paolo Febbraro (Elliot)

La stanza si accontenta nel suo intero finché poroso e incauto non vi entro; col corridoio coabita il mio amore se lo sciame di mia moglie ne fa un centro. Sugli scaffali i libri promettono elargizione d'inganni. I ripiani parlano non appena mi distraggo o non appena l'ho fatto da anni. Risplendono, sonnecchiando, le usanze. Se le rispetti le porte non sono che un lungo custodirsi di aperture: l'ombra dei mobili diventa corona. Nell'intimo spiegarsi delle nature Orfeo e Euridice sono la stessa persona. 


 

Violet e altre poesie di Lana Del Rey (Mondadori)

Il primo libro di Lana Del Rey lascia senza fiato e consolida la sua fama di «scrittrice fondamentale del suo tempo» (The Atlantic). Questa bellissima edizione raccoglie i fogli scritti a macchina da Lana accanto a sue fotografie originali. Il risultato è un paesaggio poetico straordinario, che riflette il vero spirito della sua creatrice.

«La poesia che dà il titolo a questa raccolta è la prima delle tante che ho scritto. Alcune mi sono venute di getto, le ho dettate e poi trascritte a macchina, mentre per altre la composizione è stata più laboriosa e ogni singola parola è stata scelta con cura per creare la poesia perfetta. Sono eclettiche, sincere e non cercano di essere niente di diverso da ciò che sono. Per questa ragione ne sono orgogliosa, soprattutto perché lo spirito con il quale sono state scritte è davvero autentico.» (Lana Del Rey)